No, dai.
Noialtri non siamo così male.
A parte quando ci suonate se siamo per forza in mezzo alla strada per usare le corsie di preselezione.
O quando ci suonate perché ci fermiamo per far passare dei pedoni sulle strisce.
O quando ci suonate perché volete sorpassarci nonostante siamo correttamente sulla destra e nonostante a meno di cinquanta metri c’è un semaforo rosso con relativa fila di veicoli e quindi tanto lontano non si va.
In questi casi, il sottoscritto non si assume nessuna responsabilità se decide di farsi tutto il controviale di Romagna e tutta la via Pacini (entrambi ad una sola corsia, è fisicamente impossibile il sorpasso) fermandosi per tutti i pedoni sulle strisce (come previsto dal CdS) standosene beatamente in mezzo alla carreggiata, così da fornire un’ottima ragione per avere fretta ai gentiluomini che peraltro si ritrovano sempre fermi insieme a noialtri al primo semaforo rosso.
Ora, al di là di questo dispetto che ho effettivamente fatto una volta dopo aver rischiato di venire investito da quattro pirla motorizzati, effettivamente i ciclisti (non necessariamente quelli sportivi, la bici è prima di tutto un mezzo di trasporto e c’è chi la deve usare anche sotto la pioggia) vivono un costante pericolo, completamente ingiustificato. Davvero, mi è di gran lunga più facile capire il teorema spettrale piuttosto che capire per quale motivo devo essere insultato a voce e messo in pericolo da persone che, con tutta la fretta che possono avere, in ambito urbano a causa dei semafori e del traffico mantengono la mia stessa velocità media - di me che non sono poi così sportivo e che uso una biciclettina per ragazzini fabbricata più di vent’anni fa e che ha il cambio bloccato, le ruote storte ed i freni sempre leggermente tirati.