by S-Bahn » Fri 25 January 2019; 0:58
In parte è vero.
L'attrezzaggio delle aree di ricarica è un costo iniziale, ma non solo, poi hanno costi di gestione.
Il bus elettrico diventa economicamente sostenibile se contemporaneamente diminuisce drasticamente di prezzo, cosa possibile ma graduale e forse non sufficiente, e soprattutto se aumenta notevolmente l'autonomia in modo da ridurre la necessità di aree di ricarica e soprattutto evitare di gonfiare la flotta perché la disponibilità in servizio non è lontanamente quella dei mezzi termici.
Poi c'è il problema del peso delle batterie che influisce negativamente sia sulla portata dei mezzi sia sulla maggiore usura del manto stradale, quest'ultimo costo non contabilizzato solo perché nascosto, ma non per questo assente.
Francamente non capisco questa mossa di saltare sbrigativamente la fase degli ibridi che comincia adesso ad essere una tecnologia matura in procinto di dare i suoi frutto.
Insomma, dal punto di vista economico il bus elettrico non è affatto sostenibile, a fronte di benefici ambientali ormai molto ridotti rispetto ai motori ormai arrivati al livello Euro 6d, particolarmente se ibridi.
Ci può anche stare la volontà di sviluppare veicoli meno inquinanti (a parte che tram e filobus 100 anni fa erano già allineati al nostro futuro) ma non si può ignorare che questa scelta oggi ha costi notevoli.
Ignorarlo e fingere che si possa fare a risorse costanti ha una semplice implicazione: più costi=meno TPL e più automobili.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel