Bell'articolo.
E bisogna aggiungere che un'azienda che funzioni come un'azienda e non come una sinecura può anche essere in grado di produrre utili per i suoi azionisti E migliorare sensibilmente il servizio.
S-Bahn wrote:Il profitto di un'azienda non è necessariamente "contro" il servizio, ma ancora meno va di pari passo.
S-Bahn wrote:Si rischia di andare sui massimi sistemi ma le questioni fondamentali sul TPL sono almeno 3
1) la reperibilità delle risorse per il servizio
2) l'efficienza del sistema, da cui discende anche in che percentuale va sovvenzionato
3) un'idea di servizio, un valore percepito del TPL. Per questo avere più risorse aiuta ma non è l'essenza della questione.
In Italia ci sono carenze sui tre punti ma quello che è messo peggio è il terzo. Non c'è un idea di TPL come di un valore per il territorio, ma è visto come un male minore, come un inevitabile scuolabus, come il modo per tenere buoni i sindacati e per far fare qualche profitto a qualcuno.
friedrichstrasse wrote:Quindi la sanità si concentra sugli anziani per fare un dispetto a Napule.
Quando si crede di aver letto ogni genere di idiozia, arriva qualcuno a inventarne una più grossa.
gabri mi tn wrote:MNM wrote:gabri mi tn wrote:quando la SILA non pagò le assicurazioni dei pullman e il servizio fu sospeso per un intero sabato vennero portati i libri in tribunale e fu dichiarato il fallimento, dal giorno dopo entrò in campo una nuova società che nel giro di un anno ha rimesso a posto le cose e pur con tutti i limiti di PMT e (AirPullman) ora i viaggiatori hanno vetture moderne e un servizio affidabile.
C'è però un distinguo: SILA era una società privata, quindi è stata fatta fallire senza troppi problemi, CTP no, e non sia mai che il grande pubblico possa fallire, gli si continueranno a versare dei soldi sprecandoli (come si fa sempre in queste aziende malate) e i passeggeri continueranno ad avere un servizio che fa schifo, tutto in nome della "pubblicità del TPL".
La CTP non è fallita semplicemente perché vanta crediti in misura superiore all'esposizione debitoria. In altri casi le società sono fallite, nonostante il loro capitale sociale fosse sotto il controllo pubblico.
io non ricordo casi di società di TPL pubbliche fallite, anzi
S-Bahn wrote:Dipende da come si fanno queste cose, dalle reali intenzioni della politica e da chi comanda le aziende.
La somma di due aziende in difficoltà non fa automaticamente una azienda risanata. Anche la questione gare, su questo non sono ideologico. In linea di principio è meglio la gara ma nel contesto ci possono essere 100 validi motivi di buon senso per un affido diretto, ma anche qui se l'intento è solo quello di evitare una gara perseguito da una dirigenza che non vuole correre il rischio di trovarsi disarcionata, allora non si va da nessuna parte.
Vedremo, a priori non si può dire che funziona o che non funziona.
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