Trullo wrote:Io voterò sì
Le dittature sorgono non dai governi che governano e che durano, ma dalla impossibilità di governare dei governi democratici. Diceva Calamandrei durante i lavori preparatori della Costituzione
E si incomincia proprio con accentrare il potere nel presidente del Consiglio, che invece di governare, si preoccupa di legiferare.
No, no e poi ancora no.
- Un senato delle autonomie inutile, quasi "pittoresco", con regioni che a loro volta vengono ridotte a mere esecutrici delle facoltà concesse (andremo avanti a "patti per...", fino a quando il governo dirà: "niente patti"?). Tanto valeva eliminarle anche esse, ma evidentemente servono allo scopo: quando la sanità, sottofinanziata dal parlamento "commissariato" dal governo, andrà in malora la colpa sarà dei "cattivi" governatori.
- Un parlamento "commissariato": invece di separare i poteri, vengono ancora più compromessi. Il governo con il potere dei "decreti legge", frammisto al "voto di fiducia", continuerà a legiferare "d'urgenza", senza nemmeno il problema della scadenza dei decreti perchè con una sola camera la loro trasformazione in leggi sarà rapida, senza nemmeno una doppia lettura per evitare storture. Non che il bicameralismo sia a garanzia, ma almeno ci sono "teste diverse" a ragionare.
- Risparmio dei costi: tra qualche anno i parlamentari saranno talmente "tronfi" della propria efficenza, che si concederanno lauti "aumenti di stipendio".
- 5 regioni poi restano "super-primus inter pares". Fosse stata una vera riforma per le autonomie, queste regioni sarebero dovute ritornare nel alveo dove annaspano tutte le altre. Non è così, e non hanno avuto il coraggio di farlo.
Ovviamente ci sono anche aspetti positivi, ma quanto sopra li rende nemmeno meritori di menzione.