La storia degli studi geologici del Vajont è molto articolata.
1) l'Ing. Semenza nel 1940 redasse la relazione geologica per un nuovo progetto della diga che prevedeva di rialzarla oltre i 260 m rispetto ai 200 previsti in quello precedente.
2) Il prof. Del Piaz nel 1948 firmo relazione geologica sulle rocce di fondazione della diga, copia di quella precedente redatta da Sementa.
3) Il Geologo Muller nel 1957 (a lavori avviati) studio il versante sinistro della valle del Vajont con indagini dirette profonde che misero in luce la presenza di un piano di scivolamento che delimitava una ampia frana quiescente.
4) Il prof. Caloi (geofisico ma non geologo) su incarico della SADE, dopo estese indagini geofisiche eseguite nel 1959, affermò il basamento del monte Toc era costituito da "un potente supporto roccioso autoctono", contrariamente a quanto Eduardo Semenza, geologo della SADE, sosteneva.
5) Nel 1960 lo stesso Caloi, medianti ulteriori indagini, notò un forte decadimento delle proprietà tecniche della roccia rispetto lo studio che lui stesso aveva condotto l'anno precedente. Ciò nonostante la SADE preferì mantenere le proprie posizioni servendosi del primo rapporto Caloi, ritenendo i mutamenti rilevati nella roccia indotti dalle scosse sismiche che hanno interessato l'area nei primi mesi del 1960.
Gli unici geologi ad intervenire sul Vajont furono Dal Plaz che con tutta evidenza non fece alcuna indagine specifica ed approfondita sui versanti dell'invaso, inoltre è emerso che le sue relazioni, preliminari al progetto, erano sostanzialmente copia di quella redatta da Semenza nel 1940, e Muller, che studiò ed indago in profondità il sito, rilevando la presenza della frana che dopo circa 5 anni causo il famoso disastro.