by luca » Mon 26 October 2020; 18:45
Chiedo ai più tecnici, se l'idea che mi sono fatto sulla situazione TPL\COVID in ambito urbano a Milano, è fattibile. Posto che girare in questi giorni, e prendere corse in orari non proprio di piena punta, ma neanche di morbida, e trovarci sopra quattro persone, fa venire da piangere:
Pensavo, all'organizzare una maglia di linee di forza a cadenza base multipli di 30', quindi 30'-15'-7'\8'-5', oppure 30'-20'-10'-5' programmati quanto più possibile, in termini di turni, in modo separato fra di loro, cioè se le partenze da A avvengono ai minuti 00, 05, 10, 15 ecc ecc, i turni sono fatti in modo tale, da rendere un'invisibile frequenza di 15' che sopravvive a se stessa su tre servizi diciamo virtualmente a sè. Quindi, i 00-15-30-45 sono una cosa, i 05-20-35-50 sono un'altra, i 10-25-40-55 un'altra ancora. Come se una linea che funziona ogni 5', fossero in realtà tre linee a frequenza di 15' sovrapposte. In modo tale, che sul serale, i turni "base" restino "accesi" e si spengano i "rinforzi", in modo così, che in caso di emergenza, questi turni possano essere facilmente attivati o disattivati a seconda delle necessità. A seconda che la cadenza base sia 10-15-30 o 10-20-30, uno può sfilare degli interi turni senza intaccare una maglia base che può restare sempre attiva
Insomma, mi sono spiegato? La cosa, immagino, potrebbe aumentare i costi di esercizio ordinario, dato l'inserimento di un cadenzato rigido e di una turnazione comunque forzata, sulle linee molto frequenti, ma potrebbe essere applicata abbastanza facilmente, immagino, su tante linee urbane, addirittura risparmiando qualcosina su alcune linee che oggi portano frequenze assurde tipo 9'-14'-19...
(Edit: pensare a certe linee gestite rigidamente con turni separati su frequenza di 15', mi sembra un po' una chimera, diciamo che propongo turni il più seprarati possibile fra maglia base e rinforzi)
Che uomo straordinario, quello che ha scritto l'orario
Poco ma sicuro, conosce il futuro molto di più
Di tanti profeti di un tempo che fu (G.Rodari)