by S-Bahn » Mon 04 May 2020; 20:03
Metto in questo topic che mi sembra il più adatto.
Le due associazioni, la ticinese ASTUTI (Associazione di tutela degli utenti dei mezzi pubblici) e UTP Lombardia (Utenti del Trasporto Pubblico), che da tempo collaborano e si scambiano idee e informazioni, hanno diffuso un comunicato comune.
RIPARTIAMO CON ORDINE SU TRENI E BUS
DA AMBO I LATI DEL CONFINE ITALO-SVIZZERO
Dichiarazione comune di UTP Lombardia e ASTUTI
sulle esigenze nell’area transfrontaliera
Nonostante sia prevedibile un graduale ritorno agli usuali livelli di traffico oggi calati anche
dell'80-90%, e che probabilmente i livelli abituali di utenza non verranno raggiunti per diverso
tempo, appare evidente che in molte situazioni la capacità dei mezzi sarà insufficiente a
garantire il distanziamento.
Per mitigare almeno il problema si sta pensando di scaglionare gli ingressi in uffici, aziende
e scuole, sia differenziando gli orari di ingresso e uscita sia diluendo le presenze sui sette
giorni della settimana anche se una tale riflessione sembra ancora solo agli inizi, in
particolare in Svizzera.
In vista di una tale evenienza le Aziende di Trasporto devono prepararsi fin da subito ad
ampliare gli archi di servizio ben fuori dalle tradizionali fasce di punta e ad estenderli
all'intera settimana.
Le Aziende di Trasporto devono essere spinte e sostenute, anche economicamente, dagli
Enti pubblici in questo sforzo. Questa appare come l'unica possibilità per rispettare i vincoli
di distanziamento e per offrire un servizio attrattivo che permetterà, all'uscita della crisi, di
recuperare più rapidamente l'utenza e con essa i necessari introiti per la sostenibilità dei
sistemi di trasporto.
Le realtà Ticinese e Lombarda sono in stretta connessione e accanto a problemi comuni e
anche condivisi, basti pensare al problema dei frontalieri, esistono specifiche differenze
territoriali e normative, segnatamente sulla gestione ferroviaria.
Esponiamo pertanto criticità ed esigenze dei due distinti territori:
1 - Lombardia:
Sono da escludersi soluzioni complicate e ingestibili, come l'idea di introdurre prenotazioni
sui servizi regionali che riuscirebbero solo a complicare la vita ad una popolazione già
sufficientemente sotto stress.
Una nota meritano le linee ferroviarie considerate minori che, anche in condizioni normali,
soffrono raramente di situazioni di affollamento. Su queste linee va semplicemente
mantenuta la loro adeguata capacità evitando decurtazioni del servizio e soprattutto
autosostituzioni che, queste sì, renderebbero impossibile il rispetto del distanziamento
sociale per la minore capacità degli autobus.
Per le stesse ragioni devono essere ripristinati i servizi ferroviari che sono stati sostituiti con
servizi automobilistici nel dicembre 2018.
2 - Ticino:
Le due principali Aziende di trasporto svizzere (FFS e Autopostale) hanno annunciato il 30
aprile le misure previste in vista di una graduale ripresa delle attività economiche e del
trasporto pubblico a partire dall’11 maggio. Esse si fondano essenzialmente sul senso di
responsabilità degli utenti, raccomandando ad esempio l’uso della mascherina su treni e
bus accanto all’invito, per chi lo può, di evitare gli orari di punta accanto all’impegno - nel
limite del possibile - ad aumentare le capacità dei mezzi.
Nell’immediato non ci si poteva realisticamente attendere di più, ma sui tempi medio-lunghi
l’esperienza del coronavirus dovrebbe portare a una strategia che punti a una maggiore
sicurezza pure sanitaria sui trasporti pubblici anche in tempi cosiddetti normali in modo da
mantenere la fiducia degli utenti. Ciò implica costi che necessiteranno dell’aiuto pubblico. Vi
è infatti il rischio che i cospicui investimenti fatti e in corso (Gottardo, Mendrisio-Varese-
Malpensa, Monte Ceneri, tram-treno del Luganese, ecc.) finiscano per essere almeno
parzialmente vanificati.
Per tutti i suddetti motivi le Associazioni ASTUTI (Associazione ticinese utenti dei
trasporti pubblici) e UTP (Utenti del Trasporto Pubblico) della Lombardia e delle altre
regioni italiane rivolgono un appello alle Aziende di Trasporto Pubblico e
segnatamente agli Enti preposti alla loro guida e gestione affinché sorreggano
adeguatamente qualità e quantità del trasporto pubblico per ridurre i rischi ora e,
ancora di più, per una più veloce e piena uscita dalla crisi per tutto il settore,
ribadendo la centralità del Trasporto pubblico regionale e locale rispetto sia alla
questione ambientale sia all'efficienza del sistema produttivo.
ASTUTI-UTP Maggio 2020
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel