by indaco1 » Sun 01 September 2013; 16:34
Quanto segue vale per per tutti i treni senza prenotazione obbligatoria:
Il problema credo che sia che i biglietti normali possono essere obliterati, quelli online no.
Ora, cosa potrebbe impedire a qualcuno di utilizzare piu' volte lo stesso biglietto online? Dato che non lo timbri non c'e' modo per verificare.
A mio modo di vedere la cosa piu' corretta sarebbe fare un piccolo sconto a chi compra online e quindi e' soggetto a un vincolo supplementare.
E comunque dovrebbe bastare un codice di prenotazione, con il controllore in grado di verificarne la validita', non vedo perche' si debba sprecare carta e complicare le cose richiedendo una stampa.
Allo stesso modo, io sono un grande utilizzatore di biglietti a fascia chilometrica, ma dato che essi non hanno scadenza ne' vincolo di percorso, al contrario di quelli ordinari che mi pare scadano dopo 2 mesi e sono vincolati a una tratta, non troverei sbagliato farli pagare qualcosina di piu'.
Insomma, il prezzo dovrebbe riflettere anche i costi di vendita e i vincoli di utilizzo:
- fascia chilometrica: qualcosa di piu' della tariffa ordinaria (anche per remunerare meglio gli esercizi che li vendono, facilitandone la reperibilita')
- tariffa ordinaria nelle normali biglietterie
- tariffa scontata online, perche' non c'e' il costo di biglietteria e hanno una validita' limitata alle 4 ore, ticketless anche per corse brevi, basta il codice.
- prenotazione obbligatoria, il biglietto vale solo su quella corsa: massimo sconto, con yield management, controllo del riempimento ecc ecc. Ticketless. Da usare soprattutto su LP.
Poi vorrei una app sul telefonino che mi eroghi con facilita' un biglietto online, con possibilitia' di memorizzare la carta di credito sui server di TI in modo di non doverla reimmettere ogni volta, oppure avere un account prepagato (che per TI/TN e' un vantaggione finanziario, chiedere lumi alle Telecom). Ormai lo smartphone con connessione dati ce l'hanno in tanti. Andrebbe bene anche Paypal, Google Play o AppStore... ma mi sa che per policy le grosse aziende italiane non bypassano le banche.