by GLM » Fri 12 July 2013; 18:28
la risposta di un opinionista de La Repubblica
L'ASSESSORE, IL TRAFFICO E IL REFERENDUM DIMENTICATO
12 luglio 2013 alle ore 16.06
Da Repubblica, 12 luglio 2013
L’estensione di Area C alla circonvallazione esterna non si farà. Perlomeno non si farà- a meno di colpi di scena - nei prossimi tre anni scarsi di giunta Pisapia. Ce l’ha fatto sapere l’assessore alla mobilità e all’ambiente Pierfrancesco Maran. La congestion charge rimarrà limitata ai bastioni, nonostante il referendum votato da quasi l’80% dei milanesi poco più di due anni fa chiedesse, in modo inequivocabile, che la limitazione del traffico privato fosse progressivamente e sostanziosamente estesa. Maran sostiene che non si tratta di una priorità, dato che non siamo più fra le 10 città europee più congestionate dal traffico, e che non si stratta di un obiettivo strategico. “Non ne farei un ragionamento ideologico”, ha dichiarato ieri mattina a Radio Popolare l’assessore, secondo il quale il problema principale, ora, è l’eccesso di macchine in sosta.
Può darsi che Maran non abbia tutti i torti, denunciando la quantità eccessiva di auto parcheggiate. E può persino darsi che l’estensione di Area C non si possa più fare per un non dichiarato altro motivo: l’enorme investimento che richiederebbe in telecamere e adattamento della viabilità. Un costo ritenuto insostenibile, o comunque onerosissimo, per le esauste casse del Comune. Tuttavia che quel colpisce, e irrita, in questa vicenda è una sottovalutazione che sfiora il menefreghismo per quanto riguarda l’opinione dei milanesi. L’adozione di Area C, e il suo progressivo allargamento, sono stati il cuore politico dei cinque referendum del 2011. Una impostazione fatta interamente propria dal sindaco Pisapia in campagna elettorale e anche in seguito, durante il primo anno del suo mandato. Ora Maran ci informa che “non è detto che la soluzione pensata all’inizio sia la migliore”. Ma, al di là della considerazione di fatto che il traffico è un po’ calato (merito senz’altro dell’area C in centro ma anche della crisi che da due anni ha mandato in recessione il paese), non c’è alcun argomento che spiega e motiva il repentino cambiamento di posizione. Milano non è affatto guarita dal mal di traffico, come chiunque frequenta le strade cittadine può testimoniare. E’ appena appena uscita dal coma ma moltissimo resta ancora da fare. Ci si può accontentare di “gestire” un minimo miglioramento? Di essere, chessò, al quindicesimo posto della classifica delle città più congestionate invece che al quinto? Maran sostiene di sì, ma i milanesi due anni fa hanno detto chiaramente un'altra cosa: vogliamo che la lotta alla congestione da traffico, e all’inquinamento da gas di scarico, diventi un’assoluta priorità. Vogliamo che la nuova amministrazione agisca senza paura, con determinazione su questa strada. Vogliamo che Milano volti pagina e diventi la capitale italiana della mobilità sostenibile. Questo impegno e queste attese sembrano improvvisamente sparite. Maran, per carità, continua a dirci che l’obiettivo è dimezzare il traffico. Ma senza l’estensione di Area C alla circonvallazione è come farci credere che il mare si può svuotare a secchiate, se non col cucchiaino. Perché a questo somiglia l’annuncio della volontà di incrementare bike sharing e car sharing.
Se non si crede più alle tesi sostenute fino a ieri basterebbe dirlo, però prendendosene fino in fondo la responsabilità. Se certi obiettivi appaiono impraticabili perché costano troppo basterebbe dirlo, anche qui prendendosene la responsabilità come amministrazione. Se invece si vuol far credere che abbiamo risolto i problemi del traffico e che il referendum di due anni fa è stato un esercizio ideologico, allora si prendono in giro i cittadini.
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