trambvs wrote:Peccato che solo ponendo meno di 120 il costo del mezzo pubblico comunque pagato la differenza torni, ma dubito molto che risponda il vero, il valore dovrebbe essere almeno pari se non superiore ai 180 che mi costerebbe "apparentemente", il costo del biglietto infatti incide in quota almeno inferiore al 50% rispetto al totale...
non ho capito
Non metto in dubbio che possa essere o comunque sembrare più comodo per alcuni (prabilmente per molti e forse per i più) spostarsi con il mezzo privato, ma sul fatto che sia più economico attendo ancora validi dati a sostegno!
Purtroppo non tutti i casi e i contesti possono contare sul medesimo livello di servizio e quindi il margine di differenza è molto labile proprio in funzione di ciò, ma alla fine in soldoni molto raramente la bilancia economica pende a favore del mezzo privato.
Quanto ai 35 mln di veicoli da te più volte citati non per forza debbono essere un indicatore valido, al pari di telefoni cellulari o televisori, nel caso italico in molte situazioni l'effetto 'status symbol' viene prima del reale beneficio del prodotto/servizio reale.
io sto dicendo semplicemente che finché gli utenti troveranno più conveniente (in senso lato) usare l'auto troveranno l'auto. Tu mi dici che non dovrebbero. Condivido la tua dichiarazione programmatica, ma sono (purtroppo) convinto che l'utilità personale sia più forte dei buoni propositi.
In definitiva, quello che sto dicendo è che i mezzi pubblici magari convengono, ma non così tanto da giustificare lo sbattimento. Soprattutto, imho, perché le città sono costruite in primo luogo a misura d'auto, quindi spostare le persone verso i mezzi pubblici richiederebbe anche una pianificazione urbanistica di lungo periodo. Ti faccio un esempio: i centri commerciali.
Tuttavia, credo che l'ipotesi del consumatore perfettamente informato (in grado di segliere, cioè, la soluzione più economica) sia valida solamente per una parte degli italiani.
io credo piuttosto che sia una strana figura mitologica
Altri, secondo me la maggior parte, non utilizzano il mezzo pubblico per ideologia o abitudine consolidata, e questo esula dall'ambito economico (ciò che più mi conviene) e sfocia in quello sociale.
La soluzione per queste persone non sta nell'obbligarle in qualche modo a prendere i mezzi pubblici, ma nel presentare loro la possibilità di scelta. Una volta informati, potranno (forse) scegliere in base ai costi e al loro valore del tempo.
sicuramente c'è una componente di abitudine, status symbol etc. su cui si può lavorare (hint: educazione civica a scuola).
Poi ci sono tutte le problematiche di una corretta gestione dei mezzi pubblici. Spesso i nostri stessi amministratori devono essere educati a cambiare mentalità, a pensare prima ai mezzi pubblici poi all'auto.
Poi, una componente d'obbligo ci può essere eccome. Pensa alle lampadine: esistono da anni quelle a risparmio energetico, ma quelle a incandescenza (più economiche all'acquisto e più care nella gestione) fanno una luce più "bella" quindi non sono state dismesse. Si parla di una legge che le vieti tra qualche anno.
Ma che siano norme chiare, serie ed applicabili. A me restringere le strade e far sparire i parcheggi per "disincentivare l'auto" pare una crudeltà.
Poi, mi viene in mente, il mezzo pubblico non sostituirà mai al 100% l'auto: se non mi credete provate a comprarvi un mobile ikea o a infrattarvi su un autobus!
Si tratta in qualche modo di rendere più conveniente la scelta del mezzo pubblico rispetto all'auto, in modo da spostare le percentuali.