giorgiostagni wrote:Una delle regole base del TPL, durante qualunque riprogrammazione dei servizi, è quella di preservare l'utenza consolidata, che costituisce lo "zoccolo" dei viaggiatori. Non si tratta di conservatorismo, ma di semplice buon senso, e anche di una certa dose di umiltà: supporre che la nostra idea di servizio sia "così bella" da catturare migliaia di nuovi utenti e da poterci permettere di mandare al diavolo quelli che già ci sono (o quanto meno complicar loro la vita) è un rischio che di norma non conviene correre, soprattutto in un contesto reale come quello italiano, in cui la percezione generale del TPL è mediamente negativa....
serie1928 wrote:Francamente, per quanto comprensibile, questo atteggiamento lo ritengo deleterio. Se "preservare l'utenza consolidata" è un dogma inalterabile, e se " mandare al diavolo quelli che già ci sono" non è incluso tra le opzioni percorribili, con tutta la cautela del caso ovviamente, in presenza di risorse comunque sempre limitate, il risultato sarebbe l'impossibilità anche solo di cercare un miglioramento. Un "doppio vincolo" con effetti devastanti.
Inoltre bisogna avere il coraggio di seguire "la nostra idea di servizio "così bella"", per verificarne la veridicità. Non essendo possibile modellare le cose in maniera predittiva, il rischio va corso, anche in assenza di risorse aggiuntive. Un rischio ben ponderato ovviamente.
serie1928 wrote:Francamente, per quanto comprensibile, questo atteggiamento lo ritengo deleterio. Se "preservare l'utenza consolidata" è un dogma inalterabile, e se " mandare al diavolo quelli che già ci sono" non è incluso tra le opzioni percorribili, con tutta la cautela del caso ovviamente, in presenza di risorse comunque sempre limitate, il risultato sarebbe l'impossibilità anche solo di cercare un miglioramento. Un "doppio vincolo" con effetti devastanti.
Fibolz wrote:la proposta prevede di cancellare l'offerta su una relazione consolidata e con un buon volume di traffico
Fibolz wrote:Hai ragione, tutti quelli che abitano a distanza pedonale da Borghi e da Lago (che sono due stazioni e non una) abitano anche a distanza pedonale da S.Giovanni.
Fibolz wrote:Hai ragione, tutti quelli che abitano a distanza pedonale da Borghi e da Lago (che sono due stazioni e non una) abitano anche a distanza pedonale da S.Giovanni.
JA+ wrote:Se nessuna di queste ipotesi risulta realizzabile e/o conveniente, chi si deve servire della LP, provenendo da Saronno, farà due cambi (non è il massimo ma è comunque sopportabile, se gli orari sono fatti in modo che le attese non siano eccessive).
Perché mai? Hai detto che non viene cancellata offerta su nessuna relazione, ne deduco che chi oggi abita a distanza pedonale dalla ferrovia (Borghi e/o Lago, due stazioni) in qualche modo curioso abiterà ancora a distanza pedonale dalla ferrovia (S.Giovanni).friedrichstrasse wrote:Sempre fazioso, sempre scorretto.Fibolz wrote:Hai ragione, tutti quelli che abitano a distanza pedonale da Borghi e da Lago (che sono due stazioni e non una) abitano anche a distanza pedonale da S.Giovanni.
friedrichstrasse wrote:Concordo. Con il criterio del quieta non movere non avremmo mai realizzato il servizio ferroviario suburbano, che oltre a molti vantaggi per molti utenti ha comportato anche qualche sacrificio per qualcuno. Alcuni esempi:
- non è più possibile viaggiare da Codogno a Melegnano senza cambi;
- da Melzo non si raggiungono più Lambrate o Greco;
- Milano Centrale non è più servita da nessun treno regionale;
- a causa dell'attivazione di nuove fermate alcuni tempi di percorrenza si sono allungati.
Applicando i criteri che oggi qualcuno difende in modo così arrogante, si dovrebbe concludere che l'introduzione delle linee S è stata negativa perché non ha preservato le abitudini consolidate. E che si stava meglio quando si stava peggio.
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