Incontro Cifi su linee S

Trenitalia, Trenord, TILO

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Postby fra74 » Fri 10 November 2006; 11:39

Niente di particolare, è stato presentato il risultato di un'indagine di customer satisfaction fatta da 3 studenti del corso di Ingegneria della pubblica amministrazione sulle linee S nel corso del mese di maggio (ecco perché le linee S un anno dopo). Di per sè secondo me l'indagine aveva pure qualche difetto, visto il numero relativamente basso di persone intervistate (circa 400), il fatto che il campione non fosse omogeneo (l'intervista è stata fatta solo in 3 fermate del passante e tra le 8:30 e le 10:30) e visto che è stata fatta nel passante non interessava nemmeno tutte le linee S. Naturalmente la colpa non è stata solo degli studenti, ma anche di RFI che ha concesso loro solo questi giorni.
Poi alla fine c'è stato un po' di dibattito, anche interessante, ma se volete sapere se sono emersi fatti nuovi vi dico subito di no ;)
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Postby S-Bahn » Fri 10 November 2006; 11:55

E' un lavoro universitario, poco più di una (pregevole) esercitazione. Per avere rilevanza statistica il campione dovrebbe essere scelto con criteri scientifici e più ampi, non in base ai permessi strappati a fatica a RFI con orari che questa si è inventata.
Detto questo, sono emerse alcune cose interessanti, del tipo che il servizio sta sopprattutto guadagnando utenza in ore una volte definite do morbida o "non pendolari", nonostante una ci siano ancora troppi compromessi nel servizio.
Anche per questi compromessi il "Servizio S" non è ben compreso e confuso con i normali treni regioanli, con la metropolitana, oppure è confuso con l'infrastruttura del Passante, come fossero la stessa cosa.
Ma quello che è emerso è che le aziende per prime, a cominciare dagli oeratori (macchinisti e capotreno), non hanno capito il servizio e non possiedono nel loro DNA il concetto di linea, continuando a ragionare treno per treno.

Il sintomo evidente di questo è che le velette sui treni non sono tenute in alcuna considerazione. Un tranviere non uscirebbe mai dal deposito senza veletta o con la veletta sbagliata, sulle linee S invece succede tranquillamente.
Gardate che sembra un particolare, ma è solo la punta di un'iceberg di un intero modo di concepire, o non concepire, il servizio.

Oltre al dibattito del momento, è importante che questo susciti un dibattito all'interno del CIFI, e che poi qualcosa esca all'esterno. Vedremo, sono moderatamente fiducioso.
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Postby fra74 » Fri 10 November 2006; 12:02

Gli stessi studenti hanno infatti segnalato un episodio significativo. Durante le loro interviste hanno casualmente intervistato due dipendenti trenitalia ed uno LeNord i quali hanno espresso giudizi molto negativi sull'idea stessa delle linee S...
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Postby EuroCity » Fri 10 November 2006; 12:52

Direi di chiamare Capitan Ventosa - od altri, Gabanelli e Santoro compresi - anche per le linee S lombarde (pardon, "Ferrovie Lombarde", nevvero, Formigoni and Company?), esattamente come ieri per Genova: altro che ricerche universitarie di idi... pardon, "customer" satisfaction - qui ci vogliono ben altri metodi, per scuotere la situazione.

La gente è stufa e non occorrono certo ricerche inutili (ed umilianti per l'intelligenza degli studenti, anche, oltre che offensive per noi utenti) per provare questo: meditate, gente, meditate!

La situazione si sta positivamente radicalizzando, direi... 8--) :evil:
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Postby S-Bahn » Fri 10 November 2006; 13:23

Un momento...
La situazione è quella che conosciamo, però la ricerca degli studenti NON è inutlie.
Non è inutile per loro che vanno avanti col corso degli studi e intanto si fanno anche una esperienza sul campo e sono in contatto con l'ambiente professionale.
Non è inutile in generale perchè apre un dibattito all'interno del CIFI a da qui è possibile che si abbiano dei ritorni, almeno di carattere culturale nell'ambiente dei trasporti.

Non ho capito cosa intendi con "situaizone che si va positivamente radicalizzando".
Aggiungo però che,come è stato detto anche ieri sera, con le linee S sono diventati evidenti i difetti del sistema, si a d'infrastruttura, sia di materiale, sia d'orario. Prima eravamo messi talmente male che un difetto era considerato una carateristica normale. Ora i difetti ci sono ancora ma la prima cosa per guarire è rendersi conto della malattia.
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Postby EuroCity » Fri 10 November 2006; 13:32

Intendevo nei rapporti tra utenti (personalmente, mi rifiuto di chiamarmi "cliente" e di essere oggetto passivo di stupide indagini di mercato!) e gestori: una sana tensione dialettica non può che far bene.

Ma siamo sicuri che prima non ci si rendeva conto dei problemi - o piuttosto si faceva e si fa ancora finta di non vederli, per non affrontarli (soprattutto ai "massimi livelli", cosiddetti, sia politici che aziendali)?

Sicuramente, gli utenti ne capiscono molto di più dei dirigenti, su questo fronte: almeno, come visione globale e come certezza di essere presi sostanzialmente per i fondelli, il che sta diventando sempre più insostenibile ed imperdonabile; poi, è ovvio che anche gli utenti stessi (ed i ferrovieri) contribuiscono a ciò, nella loro quotidiana e passiva indifferenza ed impotenza a cambiare la situazione - un micidiale circolo vizioso, quindi.

Purtroppo, persistono ancora queste retrograde segregazioni tra categorie che dovrebbero collaborare potentemente per obiettivi comuni, invece che essere sempre più distanti tra di loro.

Quindi, torniamo alla radicalizzazione, che libera sempre energie assopite e latenti - il che non può che far bene a tutti, di questi tempi...
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Postby S-Bahn » Fri 10 November 2006; 13:40

Continuo a capire poco (per non dire nulla) della radicalizzazione, ma va bene lo stesso.

Per il resto non darei per scontato che una categoria capisce "sicuramente" più di un'altra. Ci sono comitati di utenti intelligenti e coi piedi per terra cui daresti in mano la programmazione, ma ce ne sono altri che ad ascoltarli distruggeresti il servizio in una settimana...

Dal punto di vista operativo ognuno stia al suo posto e faccia semplicemente il proprio dovere, dal punto di vista culturale c'è invece tanto di quel lavoro da fare... e lì di schemi precostituiti non ce ne sono, per fortuna!
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Postby EuroCity » Fri 10 November 2006; 13:47

Appunto: d'accordissimo, su questo punto - una cultura condivisa dovrebbe fare da legame individuale e sociale per migliorare le cose, superando le divisioni.

... Radicalizzazione, proprio terra terra, vorrebbe dire una tendenza costruttiva alla rivoluzione, se proprio non cambia nulla di sostanziale entro qualche anno al massimo: certo, non si andrebbe più coi forconi da peones a scacciare i politici, ecc. dai loro palazzi del potere, ma sarebbe una cosa leggermente più raffinata, probabilmente.

Peccato, anche, che ci si sia ridotti a ricorrere a Capitan Ventosa ed a programmi sostanzialmente qualunquisti e populisti come Striscia per dare un minimo di voce alla gente: appunto, radicalizzazione vorrebbe dire che la gente - noi! - la voce se la darebbe da sé, con o senza il consenso dello status quo - e, quindi, si collaborerebbe tutti spontaneamente per dare una virata alla situazione.

A patto che ci sia la coscienza e quindi la cultura: ed ecco che i conti tornano!

Soliti discorsi semi-utopici, forse - ma dipende dai punti di vista, direi...

P.S.: Ovviamente, non voglio fare polemica fine a se stessa, ma tentare di far riflettere su quanto - purtroppo! - si sia lasciata passivamente degenerare la società, in nome di pseudo-obiettivi estranei ed estraneanti, come i soldi ed il potere politico ed economico; ed i trasporti ferroviari (e pubblici in generale) hanno fatto quasi da capro espiatorio, su questo versante, incredibilmente.
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Postby giolumi » Fri 10 November 2006; 17:55

EuroCity wrote:Intendevo nei rapporti tra utenti (personalmente, mi rifiuto di chiamarmi "cliente" e di essere oggetto passivo di stupide indagini di mercato!) e gestori: una sana tensione dialettica non può che far bene.

Ma siamo sicuri che prima non ci si rendeva conto dei problemi - o piuttosto si faceva e si fa ancora finta di non vederli, per non affrontarli (soprattutto ai "massimi livelli", cosiddetti, sia politici che aziendali)?

Sicuramente, gli utenti ne capiscono molto di più dei dirigenti, su questo fronte: almeno, come visione globale e come certezza di essere presi sostanzialmente per i fondelli, il che sta diventando sempre più insostenibile ed imperdonabile; poi, è ovvio che anche gli utenti stessi (ed i ferrovieri) contribuiscono a ciò, nella loro quotidiana e passiva indifferenza ed impotenza a cambiare la situazione - un micidiale circolo vizioso, quindi.

Purtroppo, persistono ancora queste retrograde segregazioni tra categorie che dovrebbero collaborare potentemente per obiettivi comuni, invece che essere sempre più distanti tra di loro.

Quindi, torniamo alla radicalizzazione, che libera sempre energie assopite e latenti - il che non può che far bene a tutti, di questi tempi...


condivido lo sfogo nella sostanza, la situazione va sempre verso il peggio

inoltre sono UTENTE (daltrocanto in un regime di monopolio si è UTENTI, il cliente esiste se c'è concorrenza)

prima della gabanelli&co perche non vieni a darci una mano al comitato, noi lo facciam oper qeusto, mica per hobby, avremmo altro da fare di piu interessante altrimenti. sai l'unione fa la forza
CHIUSO
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