costaro0 wrote:I famosi "mostri" a cinque assi erano gli Alfa Romeo 110A carrozzati Macchi-Baratelli. Erano 30 vetture, numerate da 1101 a 1130, costruite nei primissimi anni cinquanta con lo scopo di sostituire alcune importanti linee tranviarie extraurbane di prossima soppressione. Per quanto ricordo io, hanno fatto servizio sulle linee Milano-Lodi e Milano-Magenta-Cuggiono.
Pochissime unità sono state destinate al deposito Palmanova, per un servizio integrativo della tranvia Milano-Gorgonzola quando l'eccessivo numero di convogli in una direzione impediva l'effettuazione di treni nella direzione opposta, mancando lo spazio per gli incroci.
Ad Abbiategrasso probabilmente hanno prestato servizio soltanto i "fratelli minori" dei 110A, cioè gli Alfa Romeo 900A a quattro assi, numerati da 1131 a 1159. Su questi ricordo sicuramente di averci viaggiato fino alla metà degli anni settanta.
Autotreno wrote:costaro0 wrote:I famosi "mostri" a cinque assi erano gli Alfa Romeo 110A carrozzati Macchi-Baratelli. Erano 30 vetture, numerate da 1101 a 1130, costruite nei primissimi anni cinquanta con lo scopo di sostituire alcune importanti linee tranviarie extraurbane di prossima soppressione. Per quanto ricordo io, hanno fatto servizio sulle linee Milano-Lodi e Milano-Magenta-Cuggiono.
Pochissime unità sono state destinate al deposito Palmanova, per un servizio integrativo della tranvia Milano-Gorgonzola quando l'eccessivo numero di convogli in una direzione impediva l'effettuazione di treni nella direzione opposta, mancando lo spazio per gli incroci.
Ad Abbiategrasso probabilmente hanno prestato servizio soltanto i "fratelli minori" dei 110A, cioè gli Alfa Romeo 900A a quattro assi, numerati da 1131 a 1159. Su questi ricordo sicuramente di averci viaggiato fino alla metà degli anni settanta.
Se non erro uno era stato semi-ricarrozzato con il velettone girevole in masonite che ho usato sui 421 e sugli Inbus... E riverniciato in arancio ministeriale con fascia nera,lo vedevo spesso parcheggiato davanzi allo stadio
Ciao Roberto sono Cristiano,senti ma non è che qualche treno dell'Alfa era sulla base dei 900Au? Le famose Alfette di Novara che facevano i rinforzi sulla 67 gli ultimi anni di esercizio?costaro0 wrote:Rileggendo il mio messaggio mi sono accorto di un clamoroso errore: gli autotreni Alfa Romeo non erano 110 A ma 140 A.
Il 110 A era un telaio prodotto prima della guerra, mentre la sua versione ammodernata e irrobustita, il 140 A, è entrata in produzione verso il 1950.
Ricordo anche che, a differenza della FIAT, Alfa Romeo non aveva un suo carrozziere di fiducia, ma si limitava a produrre motori e telai che poi venivano completati dai singoli carrozzieri secondo il proprio stile. Oltre ai Macchi, a Milano abbiamo avuto degli urbani 140 A carrozzati da Caproni e SIAI Marchetti. Non a caso, erano tutte aziende del campo aeronautico, che nel dopoguerra hanno dovuto riconvertirsi per qualche tempo carrozzando autobus, ma quelli non erano certamente tempi in cui ci si poteva permettere di rifiutare occasioni di lavoro.
costaro0 wrote:Certamente: esistevano tre sottoserie di interurbani derivati dai 900A. Due erano di autotreni a 4 assi: 1131-1140 e 1141-1159, i pimi avevano il rimorchio più lungo, identico ai 140A, i secondi più corto.
Hanno fatto servizio in prevalenza sulle linee di Magenta e Abbiategrasso, qualcuna ha finito la carriera a Sarca sul Cinisello.
Il terzo sottogruppo è quasi sconosciuto, ne trovate un'immagine sul sito del club Alfa Romeo sport, di cui io ho curato la sezione Autobus e Filobus. Erano autosnodati a tre assi, inizialmente numerati da 1001 a 1004, poi rinumerati da 1261 a 1263 (quindi dopo pochi anni una si era già persa per strada).
Di queste vetture non so niente, né dove hanno fatto servizio, né in quali depositi erano ricoverate.
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