Trasporti a Milano

401 guasta in viale Sauro prima del cappio di ritorno

dovrebbero essere stati alienati integralmente, mai amati dall'azienda e forse anche dal personale, peccato...
pare che alcuni (6?) esemplari siano stati acquistati dalla Conerobus di Ancona, dove però la tensione di alimentazione è a 750 V invece dei nostri 600 V, dovranno quindi essere sottoposti a un adeguamento

Oggi un paio erano sulla 93

406 e 407 quindi non sono ancora partiti... d'altronde sembra che si siano di nuovo arenati con le procedure di messa in servizio dei Trollino

Beh, i filobus ricadono sotto la giurisdizione di ANSFISA.
Quindi lungo, pedante, pedissequo e paraculistico rodaggio per ogni veicolo.

indubbiamente, però qualche mese fa avevano preso un ritmo di immissione in servizio vagamente decente, ora pare che si siano arenati sulle tempistiche iniziali

skeggia65 wrote:Beh, i filobus ricadono sotto la giurisdizione di ANSFISA.
Quindi lungo, pedante, pedissequo e paraculistico rodaggio per ogni veicolo.

Ma tu, le procedure le conosci? E la loro ratio?

Il fatto stesso che i mezzi vadano omologati uno a uno come se i filobus fossero opere d'arte uniche e irripetibili è la certificazione della follia della procedura e della evidente volontà di creare difficoltà inutili e immotivate.

S-Bahn wrote:Il fatto stesso che i mezzi vadano omologati uno a uno come se i filobus fossero opere d'arte uniche e irripetibili è la certificazione della follia della procedura e della evidente volontà di creare difficoltà inutili e immotivate.

Questo è quello che appare, ma è veramente così? E quali sarebbero le motivazioni?

non appare, è proprio così... le motivazioni sono che trattandosi di mezzi collegati a impianti fissi ricadono sotto la "giurisdizione" del noto ente e non dell'ordinaria motorizzazione, come autobus e autosnodati (a combustione interna o elettrici che siano) del tutto analoghi

trambvs wrote:non appare, è proprio così... le motivazioni sono che trattandosi di mezzi collegati a impianti fissi ricadono sotto la "giurisdizione" del noto ente e non dell'ordinaria motorizzazione, come autobus e autosnodati (a combustione interna o elettrici che siano) del tutto analoghi

Conosci le norme che l’ente impone? E conosci i motivi che hanno condotto a tali norme? La questione non è perché si applicano a certi veicoli, ma il perché della loro stessa esistenza.
Se le conosci, bene, altrimenti sono solo deduzioni ed impressioni. Si nota una differenza con USTIF, ma il motivo della esistenza di ANSFISA non è proprio quello di essere diversa da USTIF? Quale è il mandato di ANSFISA?
Il problema è, a mio avviso, politico, non tecnico. Fosse rimasto USTIF il mandato sarebbe stato il medesimo ed il risultato pratico idem. Invece è stata preferita una discontinuità per realizzare il cambiamento di filosofia di approccio alla problematica della sicurezza.
Ed il mandato di ANSFISA, a quanto ne so, è la sicurezza ASSOLUTA, la prevenzione di ogni rischio per quanto minimo e con rare conseguenze esso sia. E questo mandato non è tecnico, è politico, oltre che del tutto irrazionale.
Quindi la conoscenza delle norme permetterebbe di capirne la genesi e le motivazioni, se rispettano il mandato o se vanno oltre. Altrimenti, così stanno le cose e vanno accettate, e ci si deve adeguare: dura lex, sed lex.
La continua “lamentazione” che è “colpa del solito ente”, oltre che inutile è pure stucchevole.

P.s.: credo che il motivo per il quale i filobus, come i tram ed i metro, siano singolarmente soggetti alle norme ANSFISA, non sia da ricercare nella competenza dell’ente, ma nella totale assenza di omologazioni. Perché non si fanno omologazioni? Perché sono troppo costose ed impegnative per un numero ridotto di veicoli, sempre che esistano le procedure per farlo. Non essendo omologati, i veicoli sono “de facto” singoli prodotti “artigianali”, da sottoporre alle prove di rito.

sai quante cose inutili e stucchevoli mi (ci) tocca leggere...

la storia del prodotto artigianale non regge, ci sono autobus elettrici o a idrogeno prodotti e immatricolati in numeri inferiori rispetto a certe forniture di filobus, e anche di tram
non mi interessa stare a cavillare di norme e procedure, non è nemmeno il mio mestiere, semplicemente constato (e mi pare di non essere il solo) che ogni volta si finisce in un inspiegabile pantano, che richiede mesi se non anni, e non solo per l'esemplare testa di serie - che potrei anche capire, ma non giustificare - ma a seguire per ogni singolo mezzo della fornitura
tutto questo a quanto pare solo in Italia, all'estero tutto avviene quasi sempre in tempi molto più ristretti
nel passaggio da USTIF ad ANSFISA non sembra sia cambiato nulla nella pratica, la discriminante continuano a essere gli impianti fissi (infrastruttura)

chiudo qui, non intendo procedere oltre con questa discussione, che è già stata portata avanti da me e da altri anche su forum diversi
buona giornata

trambvs wrote:la storia del prodotto artigianale non regge, ci sono autobus elettrici o a idrogeno prodotti e immatricolati in numeri inferiori rispetto a certe forniture di filobus, e anche di tram

Perché sono omologati.

non mi interessa stare a cavillare di norme e procedure

Peccato che con esse ci devi vivere, e capirne la ratio è il modo di poterle contestare ed eventualmente cambiare. Altrimenti è solo "nascondere la testa nella sabbia" e lamentarsi... inutilmente.

nel passaggio da USTIF ad ANSFISA non sembra sia cambiato nulla nella pratica

Il mandato di ANSFISA è diverso, ed esso cambia tutto.

è già stata portata avanti da me e da altri anche su forum diversi

E con quale grado di competenza? Perché se è il medesimo che si trova qui, non serve a molto discuterene altrove, sempre alle solite conclusioni si giunge.

serie1928, sui commi dei regolamenti illuminaci tu che sai passare al setaccio a maglie finissime ogni altrui affermazione.
Noi, da poveri ignoranti, ci limitiamo a osservare un esito folle e disastroso, prodotto da enti che agiscono solo per giustificare la propria esistenza e, sarà anche stucchevole, ma giustamente ci lamentiamo.

S-Bahn wrote:serie1928, sui commi dei regolamenti illuminaci tu che sai passare al setaccio a maglie finissime ogni altrui affermazione.
Noi, da poveri ignoranti, ci limitiamo a osservare un esito folle e disastroso, prodotto da enti che agiscono solo per giustificare la propria esistenza e, sarà anche stucchevole, ma giustamente ci lamentiamo.

Lo farei volentieri, ma non le conosco, per questo chiedo.
Sul fatto che ci si lamneti "giustamente", invece, posso solo dire che non è mai giusto lamentarsi senza conoscere i fatti, spesso basandosi su aspettative che nessuno ha garantito essere ragionevoli.
Sono il primo a farlo, ma lascio sempre il beneficio del dubbio.