Sono perfettamente d'accordo con Slussen, anche perchè conferma la mia istantanea risposta "a sentimento", ovvero 20' con limite massimo a 30'
Ne approfitto però per una digressione partendo dal suo esempio su una ipotetica tranvia veloce Pavia-Milano. Quasi involontariamente ha accennato ad un sisetema che esiste ed ha grande successo, anche se è inapplicabile alla realtà milanese: il tram-train di Karlsruhe dove l'effetto combinato di aumento di frequenza, riduzione delle rotture di carico e
soprattutto aumento della velocità commerciale ha fatto non semplicemente aumentare ma bensì esplodere l'utenza del sistema. Chi viene da fuori utilizza tram che si avvicinano alla città a velocità da treno regionale (tedesco, che è tutto dire) e che poi entrano capillarmente in centro a velocità da tram (sempre tedesco). Pertanto siamo siampre e non a caso nell'ambido dei famosi 20-30'.
Qualcosa di simile erano le linee viscontee immaginate dall'ing Marco Semenza
http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAg ... 173300.php , a volerlo chiamare ancora tram perchè a ben guardare era una Stadtbahn alla Stoccarda, evidentemente superate dalla realizzazione delle linee S che però lasciano comunque aperto il problema della capillarità urbana e quindi, ancora una volta, della efficienza della rete di superficie e in particolare dei tram.
NB
L'ambizioso obiettivo di traffico che le viscontee si proponevano (è da capire se con l'urbano di Milano) era di un milione di viaggi al giorno. Guarda caso è lo stesso obiettivo che si pime, anzi che si avvia a raggiungere, il sistema ferroviaria lombardo che comprende, è vero, anche traffico non milanese o visconteo che dir si voglia, ma di sicuro non comprende l'urbano di Milano.