by montefeltro » Fri 28 January 2011; 23:25
Siamo a considerare che mancano fondi al trasporto di pubblico esercizio e occorre valutare laddove tagliare i servizi, quantunque rincarando delle tariffe che già in Provincia sono alte al giorno d'oggi.
Nell'incontro riguardo a Pedemontana tra alcuni comitati del Nord Brianza , con la puntuale assenza dell'amministrazione, di esponenti comunale, dimostrando un menefreghismo totale(!)la quale avrebbe dovuto correttamente avere un'incontro per l'ordine del giorno: "gli espropri causati da Pedemontana", si è data una misura rovinosa di quanto perseguito con l'incentivarsi ancora a nuove strade.
Per quanto le presenze vi erano interessati del Comune di Lentate, Cesano e Desio. Riguardo specificatamente gli espropri si assiste al tipico balzello di abbandono delle amministrazioni riguardo la conoscenza e trattazione diretta con il Comune pertinente al transito del cittadino, abbandonando lo stesso alla clausola che egli stesso dovrebbe sobbarcarsi i costi d'avvocatura per rivendicare un maggior valore commerciale,
a Pedemontana. Resta però il fatto, non detto, ce Pedemontana è la ditta esecutrice, privata, mentre trattandosi di un'acquisizione di proprietà privata a interesse d'uso pubblico l'arbitrio deve prettamente avvenire tra il cittadino interessato e la sua amministrazione comunale.
Questa non farebbe un interesse dei pendolari in quanto la tratta diverrebbe tratta autostradale con costi di pedaggio, coinvolgendo tangenziali ora gratuite. Questo comporta un onore agli utenti, oltre che creare un vitalizio permamente agli azionisti gestori. Parte dell'investimento è pubblico, in proporzione di circa 1/3, il resto privato. Tra i vari, vi sono anche società bancarie, che divenendo proprietarie di suolo ora pubblico lucrerebbero sulla "libera" mobilità reinvestendosi in alcuni anni l'anticipato per la costruzione, poi permettendosi un vitalizio perpetuo per mezzo del previsto pedaggio. IN condizioni eque un tariffa a pedaggio dovrebbe dopo recuperato l'investimento andare in calando...mentre come noto avviene il contrario, favorendo il lato meramente speculativo. IN complementarietà a questo si fa' presente la terza parte di soldi pubblici, pagata già nell'immediato attraverso le tassazioni, perciò di gente che non ne usufruirebbe neppure.
L'autostrada ha punti d'incrocio massimi Est/Ovest-Nord/Sud tra Lissone e Desio e Cesano, presentando in Desio uno dei più grandi svincoli d'Europa; a Cesano una condizione di affluenza di traffico oggi non esistente, convogliandone di maggiore.
Va' posta una parentesi su Desio...A Desio esiste la concomitanza tutt'ora in stallo di riqualificazione della tranvia, perciò di un mezzo pubblico; e la previsione di un distributore presso l'area dell'ospedale. Nessuno lo sa' con esattezza, a causa della mancanza di trasparenza, ma... si potrebbe ipotizzare che il dilungarsi di questa riqualificazione sia dovuta a scelte specifiche sul suo effettivo destino, in base al percorso Pedemontana e le sue infrastrutture? Domanda grave ma teorizzabile, a cui ci troveremmo un "gioco riguardo alle dichiarazioni rilasciate e invece i veri intenti"?Altro fatto giustamente e fortemente rilevato è la devastazione urbanistica ch'essa porterà: uscendo quindi dal discorso prettamente dagli espropri ad ogni interessato cittadino , al suo transito. Per quanto riguarda ai soli commercianti essi
Si è sottolineato che inerente a ciò oltre ad essere stata scalzata la "valutazione ambientale strategica" , secondo norma comunitaria è del complementare alle aree, come Cesano Maderno, che vedranno un'impennoso aumento fantastico degli scambi di traffico, laddove non esistevano; il certamente e taciuto, inurbamento delle aree interessate, che oltre a nuovi quartieri,in cui in alcune frazioni è previsto un aumento abitativo fino al 20%, ha il motivo di fondo teso a puri scopi mercantili, attraverso la costruzione di poli logistici lungo gran parte del percorso. Questi poli hanno il puro scopo di fomentare lo stoccaggio di merci estere, prettamente di provenienza asiatica e non certo di favorire la produzione di piccole
imprese locali, col relativo beneficio occupazionale; unito a ciò, siccome non è prevista alcuna integrazione di nuove tratte ferroviarie, o tranviarie, relative al transito delle merci, queste comporteranno un enorme altro afflusso di autocarri.
Notiamo infatti in molti organi di stampa un arroganza di disprezzo verso l'occupazione autoctona, atto molto grave di razzismo "alla rovescia" verso i propri concittadini, pertanto è stato ampiamente confermato dai 3 comitati presenti che : in primo luogo un tale insediamento abitativo non può certo riguardare la gente del posto, vista la decrescita generale, ma chiaramente dovuto a previste forti immigrazioni; per quanto riguarda tutti questi magazzini di stoccaggio -e non ditte produttive si badi- in crescendo inflazionistico, in luoghi con sempre maggior disoccupati, sono destinate a occupare gran parte del personale non dei paesi interessati e ad avere grandi acquisti di beni esteri a costo ridotto, a prezzi più adatti ad una popolazione sempre più impoverita di risorse economiche. Tale losco gioco , tenendo conto del programma pedemontana da ormai un quarantennio, ma portato celermente a compimento solo negli ultimi anni, rende l'idea quando vede unirsi sinergicamente tutte le amministrazioni locali interessate al suo transito e quasi tutte le forze politiche. Persino alcuni comitati si sono lasciati comprare da delle compensazioni fittizie che sono, nel complessivo dell'opera, del tutto ridicole!
L'inurbamento intensivo già visivo oggi non prenderà che una piega assoluta, destinando nei percorsi interessati da questa, nel dare l'aspetto civile, urbanistico ed esistenziale, di una "Shangai lombarda"...!
Non si è scordato che Pedemontana è parte nell'intero territorio inter-provinciale di Brescia, Monza, MIlano,Varese di un sistema stradale ora partito in 3 opere principali: "Questa", la BreBeMi, la Tangenziale esterna Est; a cui successivamente si aggiungeranno la tangenziale esterna Ovest, i tunnel stradali in MIlano città ed altre 3 o 4 nuove autostrade.
Si osservi in collegamento quanto la gente comune non presenta più la possibilità di acquistare legno vero in fatto di mobili, ma si rifugi in prodotti plastici e truciolati, pieni di colle e prodotti chimici, che tenendo conto dell'antica particolarità della zona...per non parlare dei prodotti enogastronimici che si fanno il giro del mondo di migliaia di km prima di giungere, con relativo dispendio di risorse energetiche
e inutile inquinamento...verranno alterati in prodotti di usa e getta che innalzeranno il problema delle discariche riciclo dei prodotti.
Lo spegnimento più accentuato delle culture locali, lo stravolgimento esistenziale, l'impoverimento naturalistico, occupazionale e sociale è ormai alle porte...I milanesi al tempo di guerra venivano a cercare grano e patate al Nord...ma non rimarrà più spazio per coltivare le patate o i propri polli (cosa già difficoltose da burocrazie propositamente cavillose), e tutto dovrà essere importato; importato da una globalizzazione spesso definità di opportunità e "sfida" da non temere, mentre non è che un mostro di spersonalizzazione individuale,
culturale e "tritacarne".