by S-Bahn » Sun 10 February 2008; 22:45
Premesso che i bloccati sono mezzi dignitosi. Hanno il pavimento alto ma non è che siano tutta questa arretratezza, quello che conta è non scadere nella mania da appassionato/collezionista che non riesce a capire l'importanza e la modernità di questo mezzo di trasporto OGGI, non ieri e nemmeno in un domani avveniristico con i tram che volano a un metro d'altezza.
La posizione dell'appassionato innamorato di una immagine, di una nostalgia l'ha illustrata benissimo Coccodrillo riportando una frase che è stata davvero pronuniciata da un appassionato e che suona circa coma l'ha detta lui. "...cosa mi importa se chiudono la tranvia, tanto ho le foto".
Invece il problema non è avere le foto, ma avere il tram, meglio ancora avere un buon servizio col tram.
Riassumo per chi si fosse collegato da poco e non ha letto tutta la storia.
Oggi per recuperare l'efficacia del Desio (ed evitare lo smantellamento voluto da ATM) servono due cose:
- arrivare a Maciachini
- girare con frequenze decenti (15' in punta nella parte bassa della linea, 30' sempre su tutta la linea).
Per fare questo, specie per arrivare a Maciachini, i bloccati cominicano a diventare un problema soprattutto per le loro caratteristiche di frenatura.
Serve materiale più adatto. Fortunatamente Francoforte ha in vendita una quindicina di tram a tre casse bidirezionali, usati ma più recenti delle nostre 4900, che sembrano fatti apposta per il Desio.
ATM sta facendo di tutto per ostacolare questa operazione, nella speranza che Francoforte venda ad altri.
E' per questo che ogni operazione di nostalgia (ma anche futuribile, pensiamo al futuro e intanto trascuriamo il presente) è potenzialmente pericolosa.
Quanto ai Sirio, a parte il fatto che se non sono biderezionali richiedono il rifacimento delle fermate e la costruzione di anelli ai capolinea, non sono dal punto di vista dinamico adatti all'armamento attuale, mentre ad unanime giudizio degli esperti lo sono i tram di Francoforte.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel