by Sirio » Mon 26 March 2007; 15:28
Ecco qua:
L'ultima linea a vapore, facente capo a Milano, la più romatica, la Milano-Magenta, ormai limitata al percorso Milano-Vittuone, sta per concludere la sua attività.
I pullman della rimessa di via Giambellino sono già pronti per sostituire il "gamba de legn", già le formalità protocollari sono state superate, già gli ispettori hanno impartito le ultime direttive, già il personale destinato al nuovo servizio è pronto, quando....
Verso le 19.15 del 31 agosto 1957, corso Vercelli è letteralmente gremito di pubblico.
"Non so passava più - racconta l'ispettore Corbetta - ovunque folla: in strada, alle finestre, sui balconi, negli androni; persino sui tetti delle vetture tranviarie costrette a sostare nelle vicinanze del deposoto al numero 33 c'era gente.
La televisione era in agguato con le sue giraffe, e per ogni dove: fotoreporters, cineamatori e collezionisti pronti con le macchine da presa per eternare l'ora solenne.
"El Luisin", al centro dell'attenzione, cercava invano di apparire spigliato come un divo dello schermo, invano perché una certa apprensione lo tradiva. Non era il "Luisin" di tutti i giorni, io che lo conoscevo posso dirlo, e come!
Ostentando un largo sorrtiso..., appoggiata la mano sulla caldaia, quasi ad accarezzare l'amico inseparabile, si accorse che le dita gli tremavano...
[...]
Quando fu dato il segnale un clamore improvviso si levò dalla folla.
"Addio Gamba! ... Gamba torna indree ... Gamba moeur nò..."
Il Gamba fischiò, sbuffò, cigolò, esitò un attimo quasi per riprendere fiato, poi decisamente strappò via con tutto il suo bellissimo movimento.
Apertasi la strada tra la folla acclamante, l'ultimo Gamba dell'ultima linea a vapore iniziava solenne la sua ultima corsa. Lui che per quasi un secolo aveva tenuto alto il prestigio dei trasporti cittadini, che si era prestato durante la prima guerra mondiale a portare di notte la lignite alla popolazione, che nel lontano 1917 solcando le acque dell'Olona al ponte De Angeli Frua aveva portato a salvamento un convoglio, che aveva trasportato moribondi e feriti in grigioverde, che aveva portato alle quotidiane sedi di sfollamento migliaia di milanesi durante l'ultima guerra, che dopo i bombardamenti del 1943 aveva rimorchiato le vetture tranviarie seminate per le strade per evitarne la completa distruzione, che aveva posato infinite volte per la macchina da presa, che aveva ispirato poeti, musicisti e pittori, ora compiva l'ultimo viaggio.
Quel blocco di ferro e di fumo che sbuffando si allontanava nel tramonto rosato d'agosto lasciava in tutti i cuori uno strano sentimento di nostalgia.
A Sedrianoa un tratto il convoglia rallenta e si blocca. A Vittuone, ultima stazione del percorso, il Marmonti lasciava che inghirlandassero di fiori e di nastri la motrice. Poi, salito al posto di comando, dato l'addio a Vittuone generosa di applausi e di evviva, ripartiva con un fischio acutissimo che ripeteva quasi ininterrottamente fino a Milano.
Durante il viaggio di ritorno, a tratti, si distraeva, sospirava, sembtrava vole dire alla sua macchina: "Addio vecchio Gamba, amico inseparabile per tanti anni, amico fedele che hai condiviso con me le gioie e i dolori del servizio, addio, questo è l'ultimo ritorno.
Se un giorno qualcuno scriverà di te non dimentichi che il ritmo dei tuoi stantuffi non è stato soltanto la risultante di un freddo calcolo meccanico, ma il carme di un'epoca densa di fremiti e di contrasti epici,"
Sparisce così per sempre quel caratteristico pennacchio di fumo bianco che si stemperava nell'aria tingendo il cielo di colori soffusi.
Cessa definitivamente quel ritmo di stantuffi che per circa un secolo era stato vessillifero del progresso cittadino.
Si chiude inesorablimente il capitolo di quella vaporiera che aveva fatto eco con il suo incedere, a momenti drammatici, a fremiti spirituali, a contrasti epici della sempre rinascente Milano.