by serie1928 » Wed 11 January 2012; 22:32
Il concetto fondamentale è la "sagoma limite". Se non per norma, sicuramente per prassi, tutti i mezzi su rotaia devono rientrare in tale sagoma limite, diversa se si tratta di curva o di rettilineo.
Se le 4900 violavano questa prassi (o norma) allora non avrebbero MAI potuto circolare, tant'è che il frontale delle 4900 è comunque assimetrico e "sbordano" di più rispetto alle 1500. Posso quindi escludere che violassero qualche prassi o norma ingegneristica. Probabilmente è stato sottovalutata "l'abitudine".
Se per il frontale c'è il tramviere che verifica direttamente le interferenze (nel sistema tramviario, al contrario di quello ferroviario, sono ammesse e frequenti presenze "diverse" entro la sagoma limite), per la coda questa verifica non c'è.
Per il tramviere, rispetto ad ostacoli fissi, deve esserci la certezza che se passa con il muso, anche i resto passerà. Se così non è perchè la coda "sborda" di più del muso, è una "assimmetria" pericolosa per il mezzo stesso e per l'ostacolo fisso. A questo viene posto rimedio tracciando un limite a terra: tutti gli ostacoli fissi esterni a tale limite, non interferiscono con il mezzo, e la verifica è implicita. Quindi le righe a terra non servono solo agli automobilisti per "per sostare dove è vietato, pur di non invadere la sede tramviaria", ma principalmente al tramviere per condurre il mezzo.
Diverso per gli ostacoli mobili, mezzi in movimento o persone che siano. La loro posizione cambia nel tempo, quindi una verifica fatta all'istante "x" non dà nessuna certezza di validità all'istante "x+t" (cosa invece valida per gli ostacoli fissi, fisso=posizione invariante rispetto al tempo). E qui casca l'asino.
Mettiamo il caso che io sia sul ciglio di una curva, ignorando per distrazione o per assenza, il "limite d'ingombro". Arriva il tram: il tramviere mi vede e se mi vede distratto mi avvisa di conseguenza. Se non sono distratto, vedo arrivare il tram, vedo che mi stà venendo addosso e mi sposto, arretrando. E questa mia manovra, per abitudine consolidata, è sufficiente anche per evitare il resto del mezzo. In realtà m'inganno perchè non sono uscito dal limite d'imgombro (oppure ci sono rientrato: visto che il muso era a mezzo metro, ho fatto mezzo passo in avanti, inconsapevole) e quando arriva la coda prendo una "sberla" della madonna! La colpa è mia, ma questo non giustifica coloro che non prendono provvedimenti se questa eventualità è ritenuta "troppo" frequente o con conseguenze inaccettabili (la "sberla" è talmente forte da uccidermi!), perchè la mia colpa, per quanto grave, non può avere come conseguenza la morte.
Diverso nel sistema ferroviario: oltrepassare il limite d'ingombo è vietato sempre, se non espressamente consetito a determinate condizioni. Ed è chiaro (o lo dovrebbe essere) che a violare tale divieto ci si mette in pericolo di vita! Mentre nel sistema tramviario questo divieto non esiste, se non in determinate condizioni. Quindi abbiamo:
a) ferrovia - sempre vietato, salvo eccezioni
b) tramvia - sempre permesso. salvo eccezioni (ovviamente in sede promiscua)
Il tutto valido, ovviamente, per il lato esterno della curva percorsa in senso antiorario.
Quindi deciso che le conseguenze degli eventi, in concorso tra distrazioni, inveterate abitudini e mancanza di oggettiva possibilità di controllo, erano inaccettabili, ha raccomandato la modifica della coda. Mentre per il frontale essendoci il tramviere con il controllo diretto tale modifica non era necessaria, riconducendo il tutto alla certezza che "se non mi prende il muso, nulla mi prenderà".
Per dirlo altrimenti: l'ingombro massimo è all'inizio del mezzo e tutte gli altri "picchi" (articolazione e coda del tram) nel grafico sono pari o inferiori a tale massimo, con tendenza possibilmente a decrescere.
Quindi, per il ragionamento fatto, penso che l'errore principale fatto, stava nel maggiore area spazzata dalla coda che non dal muso, non nella assimmetria delle stesse.
Se, poi, veramente si fosse ignorata la "sagoma limite", allora sì che la cosa sarebbe stata "criminale"! Ma non ci credo.
Abbiamo tutti fretta, e mai siamo puntuali!