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Re: London Underground

PostPosted: Tue 13 October 2009; 9:58
by GTbg
sono d'accordo sulle unità di misura.. ma in ambito fotografico le unità sono sott'intese in cm, come per l'idraulica in pollici (tubo da 3/4 da 1/2 inch). cmq nel S.I. si usa il sistema mks quindi sarebbe stato lui a dover chiedere visto che ero palesemente italiano...

anche il mio prof di calcolo numerico mi disse che in una collaborazione tra USA e EU a livello spaziale hanno bruciato paccate di soldi perchè i due sistemi non si sono uniformati.. una parte di codice, quello americano, sputava fuori numeri (in miglia) e l'altro, l'europeo, in km.. risultato: hanno capito che gli storditi erano gli americani che non si sono preoccupati di fare una conversione numerica prima di sputare i dati da passare agli europei.

PS
quei soldi non erano di filantropi privati, ma di semplici contribuenti... io avrei fatto causa allo stato americano e chiesto il risarcimento del danno visto che evidentemente il trattato che istituiva il SI l'avevano firmato anche loro.

Re: London Underground

PostPosted: Tue 13 October 2009; 11:43
by EuroCity
Paradossalmente, negli USA sono forse solo i militari ad aver adottato integralmente (almeno credo...) il sistema metrico decimale (compreso l'orologio a 24 ore, senza gli antiquati AM e PM), soprattutto per motivi di interoperabilità con le altre forze armate del mondo.

Invece, lì dove servirebbe veramente (cioè negli scambi culturali, commerciali e così via), ancora certi paesi anglosassoni sono, per così dire, a metà strada (USA in primis; ma anche la GB, come si diceva prima).

Lodevole, piuttosto, l'Australia, che adottò il sistema metrico - con un'ottima campagna informativa - già negli anni '70...

Re: London Underground

PostPosted: Tue 13 October 2009; 12:12
by fra74
prima di dare lezioni agli USA sui pasticci software è bene che guardiamo al nostro Ariane 5 ed ai miliardi di euro buttati per un overflow :mrgreen:

Poi non vedo perché un inglese in inghilterra debba fare deduzioni sull'unità di misura di un italiano. Poi magari il tuo inglese era talmente perfetto da averlo mandato in confusione :lol:

Visto che noi usiamo il SI ci dobbiamo conformare alle sue prescrizioni e quindi usare sempre le unità di misura. Poi vabbè ci possono stare come nel caso del salumiere abbreviazioni colloquiali, ma un numero senza unità di misura è nulla...

Re: London Underground

PostPosted: Tue 13 October 2009; 12:22
by S-Bahn
fra74 wrote:prima di dare lezioni agli USA sui pasticci software è bene che guardiamo al nostro Ariane 5 ...
Mi viene da notare che qui c'è un'altra variabile in gioco: i francesi, che quanto a pasticci SW...

Re: London Underground

PostPosted: Tue 13 October 2009; 12:33
by Trullo
Questo topic sta diventando la barzelletta del fantasma Formaggino (ci sono un italiano, un francese, un americano e un inglese..)

Re: London Underground

PostPosted: Tue 13 October 2009; 12:53
by EuroCity
Comunque, oltre ai possibili errori e fraintendimenti, il discorso dovrebbe essere che è a dir poco anacronistico e retrogrado che USA e GB non siano ancora passati integralmente al SI.

Insomma, un isolamento autoreferenziale (ed a volte forse anche un po' compiaciuto), che ormai non ha più alcun senso.

Obama potrebbe e dovrebbe davvero dare un'accelerata alla modernizzazione dei sistemi di misura degli Stati Uniti...

Re: London Underground

PostPosted: Thu 15 October 2009; 18:32
by EuroCity
Bisognerebbe forse ispirarsi a questo mitico film (italiano e quindi anche europeo):

http://www.youtube.com/watch?v=gmvhh9li4Nc

http://www.youtube.com/watch?v=QJJkLGiExo0

per far cambiare mentalità ai cosiddetti anglossasoni... :?: :mrgreen:

Insomma: più collaborazione, ecc., ecc.

Re: London Underground

PostPosted: Thu 28 January 2010; 21:03
by MünchnerFax
Per un giro che debbo fare questo weekend ho esplorato in lungo e in largo sia il sito del Transport For London che quello della National Rail. Il bilancio di (letteralmente) giorni passati a scaricare mappe e trascrivere orari 8--) è: tanto di cappello. Siti chiarissimi dall'uso intuitivo, in certi aspetti meglio degli omologhi tedeschi - i quali leggendari servizi sono offerti anche dagli inglesi, compreso per esempio l'orario personalizzato per una certa tratta in pdf. Tutte le informazioni che servono sono lì dove ci si aspetta di trovarle e sono comprensibili a prova di cretino. Hanno pure cartine interattive con i lavori e le deviazioni (e non una semplice lista di linee con rogne che se uno viene da fuori non ci capisce nulla).

Certo, poi hanno quelle fisime come chiamare con lo stesso nome tremila servizi diversi, ma a giudicare dai loro siti, almeno dal punto di vista della comunicazione hanno fatto bene.
Vediamo poi se dopodomani rimango appiedato magari cambio idea :mrgreen:

Re: London Underground

PostPosted: Thu 28 January 2010; 21:19
by S-Bahn
C'è da domandarsi il perchè queste cose funzionano tanto in una situazione liberalizzata, quella inglese, in una sostanzialmente monopolistica, quella svizzera, e in una mista, quella tedesca.

Il comune denominatore è uno: la presenza di forti authority statali e/o regionali. Presenza pressochè nulla in Italia, poco e malissimo surrogata dagli enti territoriali (regioni e provincie)

Re: London Underground

PostPosted: Tue 01 June 2010; 20:04
by indaco1
Ieri sono tornato da qualche giorno a Londra con la fidanza.

Per la prima volta ho fatto la Oyster Card.

Meraviglia delle meraviglie..... ho visto il futuro del TPL......me la terro' stretta, probabilmente solo per quella ci ritorneremo altre volte, mi fidelizza alla citta'.

Sognare qualcosa del genere da noi non oso neanche. Eppure siamo il paese che ha venduto e imposto il Telepass a tutto il resto d'Europa....una card con RFID che tocchi sia in entrata che in uscita tecnicamente e' infinitamente piu' semplice del Telepass e risolverebbe tutti i problemi, anche in caso di bisticci tra i vari operatori e' possibilissimo calcolare con esattezza e puntualmente la ripartizione degli introiti.

Re: London Underground

PostPosted: Wed 02 June 2010; 16:12
by S-Bahn
Il biglietto elettronico ce l'abbiamo. Il contactless può essere un passo in avanti, ma:

L'INTEGRAZIONE TARIFFARIA È UN ACCORDO, NON È UNA TECNOLOGIA!.

E' ora smetterla di essere abbagliati dall'ennesima novità tecnologica. Non ci avevano promesso l'integrazione come risultato del biglietto elettronico? Il risultato è nessun passo in avanti e il rischio di sfaldamento del sitam.
Quasi tutte le realtà che hanno fatto integrazione tariffaria l'hanno fatta da anni con biglietti cartacei.

Anche il calcolo del riparto non è il problema principale. Il sitam rischia di andare a carte e quarantotto perchè ATM (giusti o sbagliati che siano i riparti) si tiene i soldi in cassa per un anno, e gli altri componenti del sitam sono, giustamente, in rivolta.

Re: London Underground

PostPosted: Wed 02 June 2010; 17:34
by indaco1
Ho forse parlato di integrazione tariffaria?

Vista la veemenza, evidentemente sono cascato su qualche taboo e ci sono dei precedenti riguardo all'argomento, ma dato il tema del 3d avrei voluto limitarmi a testimoniare che la Oyster per girare per Londra e dintorni funziona meravigliosamente.

Lo so benissimo che l'integrazione tariffaria e' un'altra cosa, anzi, proprio la giungla tariffaria ostacola l'adozione di soluzioni elettroniche, contactless o altro che automaticamente ti applicano la tariffa migliore....ma questo, pur essendo una delle funzionalita' piu' belle della Oyster, non e' strettamente obbligatorio per una adozione di una tecnologia analoga altrove (e la tecnologia non e' un abbaglio, sorry).

Io la vedo cosi': trattasi, soprattutto, di un sistema di micropagamento.

Come una PayPal ma per il TPL. O, appunto, come un Telepass... che funziona lo stesso passando da una autostrada di Serrvalle a una di Ligresti - Benetton.

Anzi, micropapagamenti non limitati strettamente al TPL.

In Giappone con la carta Suica (analoga o superiore alla Oyster, anche se ovviamente non l'ho mai provata) ci puoi anche comprare roba nei negozi e nei chioschi.

Come dicevo essendo soprattutto una forma di pagamento sarebbe comunque utile anche se, passando da un operatore all'altro, tu fossi costretto a toccare la carta in uscita da un mezzo e in entrata nell'altro di diversa compagnia... con integrazione tariffaria zero ma solo accettazione della stessa forma di pagamento da parte dei vari operatori. In effetti mi pare che sia quello che succede a Londra, addirittura ho pagato con la Oyster un biglietto cartaceo per una corsa su un battello sul Tamigi.... dovendo purtroppo fare una coda (corta).

Anche nell'ipotesi riduttiva di forma di pagamento condivisa, se ad un forestiero gli dici che scendendo da un mezzo di TI o Le Nord deve toccare e poi ritoccare quando entra in una stazione ATM non e' niente di terribile, anche se e' la prima volta che viene.

Quello che ho potuto constatare a Londra e' che funziona benissimo, che ha soppiantato largamente altre soluzioni e i biglietti cartacei, che le ricariche sono molto facili, che vedere il bilancio e' immediato, che rende il trasporto pubblico infinitamente piu' usabile.

Soprattutto, considerata la realta' italiana, che non essendoci bisogno di contatto fisico il lettore e il display possono essere protetti dietro a lastre a prova di qualunque vandalo che non sia Godzilla.

Non sono indispensabili i tornelli, basta il lettore, la sicurezza anti-portoghesi e' comunque superiore a una stazione senza tornelli e con biglietti cartacei, puoi fare qualunque controllo sul treno e le possibilita' di contraffazione sono minime. L'obbligo di toccare anche in uscita basta che sia scritto in modo chiaro, non servono lettori aggiuntivi o percorsi obbligati.

Il costo marginale di produzione di una card e' bassissimo ed e' anonima, a meno che tu non voglia registrarti (in questo caso se la perdi te la rifondono come peraltro si fa da anni con le Viacard).

La tecnologia Rfid e' estremamente matura e a basso costo: qualche anno fa Indicod (il consorzio che si occupa di queste cose) e i suoi omologhi internazionali avevano addirittura ipotizzato di mettere un RFID in qualunque prodotto di largo consumo al posto dei codici a barre, per ottimizzarne la lettura alle casse dei supermercati (poi e' stato accantonato perche' un rfid costa poco ma non pochissimo...ma li si parlava di far buttare nel pattume a ciascuno di noi decine di Rfid al giorno).

Ultima cosa. Diamo per assunto che gli operatori siano tutti angeli dotati di infinita lungimiranza e volonta' di fare del bene alla collettivita', che si fidano di rilevazioni fatte in altro modo per ridistribuirsi gli introiti.... e che quindi riusciamo a fare una vera integrazione tariffaria.

Per quanto la tariffazione sia semplificata devi comunque costringere gli utenti a prendere il giusto biglietto (trovando una edicola o una biglietteria che lo venda) per ciascun viaggio. Puoi semplificargli la vita ma mai semplice come fare una carta una tantum spendendo 5-10 minuti del tuo tempo che da quel momento ti permette di viaggiare ovunque senza pensare e senza cercare una biglietteria (ma neanche fare il surf tra le tariffe migliori).

Pero' mi rendo conto che cosi' rischio di alimentare su questo 3d, che sarebbe solo per Londra, un OT su un argomento su cui evidentemente c'e' stata molta discussione.

Re: London Underground

PostPosted: Wed 02 June 2010; 17:43
by S-Bahn
Scusa la veemenza (sei capitato male! :D ) ma è da decenni che non andiamo da nessuna parte con l'integrazione tariffaria e che continuano a contrabbandarci supporti tecnologici e modalità di pagamento come integrazione tariffaria.

Abbiamo già tutti i bancomat/carte di credito ed alcune carte prepagate hanno ormai la funzione contactless fino ad una certa cifra, ma non è di questo che abbiamo bisogno.
Abbiamo bisogno di integrazione tariffaria e questi discorsi sono addirittura rischiosi perchè spostano l'attenzione sulla tecnologia e sulle forme di pagamento dimenticando l'integrazione o contrabbandando le forme di pagamento come fosse l'integrazione.

Vogliamo l'integrazione tariffaria, non una carta di credito in più

Re: London Underground

PostPosted: Wed 02 June 2010; 17:49
by indaco1
Se pero' la carta di credito con un solo bip mi fa scendere da un mezzo e salire su un altro, e se il lettore ci fosse in QUALUNQUE STAZIONE e funziona sempre, o su qualunque bus o tram, anche se la tariffa e' identica a prima, a qualcosa serve.

Certo, non mi accontenterei solo di quello.

Re: London Underground

PostPosted: Wed 02 June 2010; 18:07
by S-Bahn
Mi stai dicendo forse, spero di no, che anche sull'urbano proponi di tornare al pagamento della corsa singola?
Quanto all'extraurbano (bus o ferrovie che siano) devi comunque sapere cosa e soprattutto quanto acquistare, perchè se sali sul treno a PG la tariffa dipende dalla durata del viaggio. Dove scendi, A Greco, a Sesto, a Monza? Arrivi fino a Lecco?

La chiuderei qui, non è il topic giusto, ma vedo che siamo d'accordo che il tipo di pagamento e l'integrazione tariffaria sono due cose completamente diverse, e che soprattutto l'uno non può essere contrabbandato per l'altra.