Grazie come sempre per le testimonianze dal cantiere!!!!
Intando, tre articoli...
Navigazione, ecco il piano dei tagli e dei rincarihttp://www.corrieredicomo.it/index.php? ... ima-paginaLievitano i biglietti per i turisti, gli abbonamenti del 10%. Chiude lo scalo di Cadenabbia.
Meno corse, tagli al personale, biglietti e abbonamenti più cari.
Gli effetti della manovra del governo Monti sulla Navigazione Laghi sono simili a quelli della ghigliottina sul collo dei condannati a morte.
Metafora forse truculenta ma piuttosto efficace per descrivere quanto accaduto nelle ultime settimane.
Una riduzione che si aggiunge a quella degli ultimi tre anni in cui lo Stato ha letteralmente dimezzato i contributi al trasporto pubblico dei tre grandi laghi alpini (Maggiore, Garda e Lario) portandoli da 26 a 13 milioni di euro.
Negli anni scorsi, nonostante i tagli, la gestione governativa della Navigazione era riuscita a compensare le minori entrate attingendo dagli avanzi di amministrazione. Capitolo ormai prosciugato.
Il risultato è che nel 2012, visto anche il clima di totale austerity, bisognerà far quadrare i conti con i mezzi a disposizione. Peraltro, la gestione governativa del trasporto pubblico sui laghi è equiparata, dal punto di vista contabile, alle amministrazioni degli enti locali. Non può cioè indebitarsi ma deve chiudere il proprio bilancio con il pareggio.
Nei giorni scorsi, i vertici dell’azienda hanno incontrato i sindacati per anticipare (in via informale) qualche dettaglio della manovra da mettere in atto per arginare gli effetti della riduzione dei contributi statali.
In sostanza, la Gestione governativa ha annunciato una riduzione drastica delle corse veloci, il blocco totale del turnover e un aumento delle tariffe. I biglietti di corsa semplice (quelli utilizzati in buona parte dai turisti in estate) cresceranno del 30%, mentre gli abbonamenti non dovrebbero lievitare oltre il 10%. In vista anche ritocchi dei contratti aziendali, argomento del quale si discuterà il 16 gennaio in un nuovo incontro tra sindacato e direzione aziendale.
L’obiettivo dichiarato della Gestione governativa è di recuperare l’80% dei mancati finanziamenti con l’innalzamento delle tariffe e le riduzioni di spesa.
Tra le possibili scelte “dolorose” anche la chiusura nel periodo invernale dello scalo di Cadenabbia, dove non vi sarebbero più addetti allo sportello.
«Interverremo sulle corse rapide tra Como e Colico - conferma Franze Piunti, direttore della Navigazione Lago di Como - Meno aliscafi, quindi, e in parte anche meno traghetti. Vogliamo tentare di garantire e salvaguardare il più possibile i lavoratori pendolari e gli studenti».
Intanto stasera sarà pubblicato il nuovo orario leggendo il quale si potrà immediatamente comprendere la portata dei tagli alle corse.
Dario Campione
COLPIRE I BATTELLI È PURO MASOCHISMOhttp://www.corrieredicomo.it/index.php? ... ima-paginaNon sparate sulla Navigazione. O, parafrasando Spielberg, “Salviamo il soldato battello”.
Tra tutti i mali che ci siamo fatti negli ultimi anni a Como, la Navigazione sembrava magicamente esclusa.
E ti pareva, non a caso si dice Lago di Como.
Ma un impeto masochistico si sta materializzando dietro l’angolo e anche la Navigazione lariana sarà soggetta a tagli di servizi e di personale, aumenti di tariffe, riduzione delle corse.
Nessun settore, sia chiaro, può chiamarsi fuori dalla crisi economica che stiamo vivendo, che dire tale appare quasi riduttivo.
Per certi versi si ha l’impressione di vivere una sorta di caduta dell’Impero Romano e chi è alla guida del veicolo Italia non può fare altro che gestire la discesa e renderla meno traumatica.
Ma poiché ci sarà pure una fine, una stabilizzazione degli eventi, cerchiamo almeno che alcuni settori, non solo strategici ma addirittura vitali, non vadano in mille pezzi e diventino così inservibili per decenni.
La Navigazione sul Lario è per il nostro territorio uno di questi.
Dopo la crisi del tessile, dell’arredo, e di altri settori produttivi locali, sembrava che il turismo potesse portare ossigeno ai nostri fiacchi polmoni economici.
È allora così difficile vedere che il battello rappresenta per il visitatore qualcosa di insostituibile? È così improbabile immaginare che il lago visto dal lago sia profondamente diverso di quello gustato dal torpedone su e giù per le strade? Oltretutto paralizzate, come è la regola sulla Regina o sulla Lariana.
Purtroppo in pochi si rendono conto di quanto farebbe sistema un adeguato servizio di battelli coniugato alle mostre, ai congressi, alle visite in villa, ai ristoranti, agli alberghi, ai parchi e giardini botanici.
E accanto all’aspetto turistico non va dimenticato il sistema trasporto in senso stretto. Delle persone e delle cose.
È noto come i luoghi del lago siano poveri di aziende e posti di lavoro, se si esclude il settore vacanziero peraltro solo stagionale, e quindi quanti debbano venire a lavorare a Como o in Brianza.
Bene, si è mai pensato che il Lario potrebbe essere un’autostrada sempre sgombra in grado di veicolare centinaia di persone tutte le mattine, alleggerendo le intasatissime e sgangherate vie d’asfalto?
Non si è forse detto a più riprese che il prossimo sviluppo deve essere sostenibile anche da un punto di vista ambientale?
Facciamo appello al superministro Passera: anche il suo lago (e perché no, anche altre vie lacustri, fluiviali, marittime) può essere motivo di crescita economica.
Insomma, navigare potrebbe fare rima con lavorare e anche risparmiare.
E allora fuori le idee, e alla larga dai soliti brodini privi di effetti benefici.
Aumenta il prezzo del gasolio? Che almeno quello di certi settori strategici del trasporto pubblico sia libero da accisa. Il personale costa? Assumiamo giovani a contratto vantaggioso nel settore Navigazione. Le corse sono lunghe? Allietiamo i tempi di percorso con musiche a bordo, letture, proiezioni.
Insomma, se la parola d’ordine è: la crisi può essere un’opportunità, è nostro dovere non farci sfuggire un opportuno sfruttamento sostenibile del nostro lago.
«Salvate l’aliscafo delle 7.33 in partenza dalla città»http://www.corrieredicomo.it/index.php? ... ima-paginaC’è anche chi viaggia da Como al Centrolago
Pino Zecchillo: «È un servizio pubblico essenziale che va salvaguardato»
Pendolare d’acqua da 22 anni, direttore delle Poste di Bellagio e segretario provinciale del Cisal, sindacato autonomo: dal 1989 Pino Zecchillo prende l’aliscafo in partenza da Como alle 7.33. Quando ha saputo, nei giorni scorsi, che la Navigazione avrebbe tagliato le corse, si è fatto portavoce di chi sale sui battelli per andare dalla città all’Altolago.
«Il pendolarismo non è solo verso Como - dice Zecchillo - ci sono professori, operai e impiegati che usano l’aliscafo delle 7.33 . Il giro Como-Lezzeno-Bellagio-Menaggio raccoglie anche molti passeggeri che si spostano tra le due sponde del lago. Quando abbiamo saputo dei tagli, e del rischio che quella corsa venga eliminata, la voce si è diffusa rapidamente tra i passeggeri, i quali mi hanno delegato a rappresentarli nei contatti con la Navigazione.
In questo frangente - continua Zecchillo - ho notato grande disponibilità da parte del direttore della società il quale ci ha ascoltato e anche rassicurato sul fatto che la corsa del mattino da Como non verrà cancellata».
La Navigazione costa parecchio - in gasolio e manutenzione dei mezzi - e, a differenza dei bus, non svolge soltanto un compito di trasporto pubblico.
È anche servizio turistico. L’azienda ha ribadito di voler salvaguardare pendolari e studenti, ossia chi usa il battello come mezzo di trasporto pubblico locale.
«Essendo abbonato da oltre 20 anni - dice Zecchillo - ho sperimentato tutte le fasi della Navigazione. Più volte si è rischiata una drastica riduzione dei fondi, poi scongiurata dai decreti milleproroghe. Capisco che ora le risorse siano sempre più risicate, ma battelli e aliscafi svolgono un servizio pubblico che va salvaguardato.
Non si può fare solamente un conto secco sul rapporto passeggeri/costi».
Beh questa corsa però è stata salvata, giusto?