S-Bahn wrote:Quali sarebbero i vantaggi del superamento del bicameralismo perfetto?
A mio modo di vedere il vantaggio non e' ne' fare piu' leggi, ne' farle piu' velocemente, ne' risparmiare costi di gestione del parlamento.
Il vantaggio e' poter sperare in una legislazione COERENTE e FUNZIONALE.
Il sistema legislativo italiano funziona come il teletrasporto de La Mosca (il film). Non e' che non trasporta qualcosa. Trasporta Brundlemosca, genera mostriciattoli giuridici. Questa stessa riforma costituzionale e' meno lineare di quello che avrebbe potuto essere perche' e' stata emendata piu' volte alla cacchio da due rami del parlamento in base ad accordi con personaggi che poi ci hanno ripensato o chiedevano cose che non volevano veramente (di tutti gli schieramenti!).
Io non dico che con una sola camera non verrebbero furi i pasticci, che tutte le normative verrebbero semplificate, razionalizzate e quindi diventerebbero piu' efficienti e coerenti per ottenere i risultati sociali, funzionali e di legalita' che tutti auspichiamo.
Pero' quel processo di impasticciamento che genera mostri per stanchezza e impossibilita' di tenere le cose dritte peggiora in modo moltiplicativo con le letture multiple. Secondo me l'esempio di dover fare doppia assemblea condominale e' molto significativo. Ogni assemblea condominale genera un certo numero N di cacate e scelte non ottimali e in fondo non volute dai presenti. Con due assemblee condominali con membri diversi che possono mescolare le carte e cambiare pezzetti di decisioni della precedente assemblea condominale, del tutto a occhio, mi sentirei di dire che le cacate diventano N*N, crescono al quadrato in modo moltiplicativo.
serie1928 wrote:E si incomincia proprio con accentrare il potere nel presidente del Consiglio, che invece di governare, si preoccupa di legiferare.
I poteri del presidente del consiglio non vengono toccati da questa riforma, nemmeno sfiorati. Continueremo ad essere una democrazia puramente parlamentare in cui si accusa continuamente il presidente del consiglio di non aver preso i voti dei cittadini (siamo una nazione di pazzi ).