Social card

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Re: Social card

Postby scu » Mon 01 December 2008; 20:23

no perchè.... è l'ennesima presa per il culo, hanno messo in piedi un sistema ferraginoso con una card, che costerà un sacco di soldi, quando si potrebbe benissimo fare altro, proprio come suggerito da trullo, molto più semplice, senza la necessità di fare richieste, chi ha diritto automaticamente riceve quanto gli spetta, senza infognare le poste di altre vaccate che creano caos.

Comunque questa tanto pubblicizzata social card di fatto si riduce a pochi e resteranno esclusi molti veramente bisognosi...
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Re: Social card

Postby S-Bahn » Wed 03 December 2008; 1:11

La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
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Re: Social card

Postby Trullo » Wed 03 December 2008; 18:42

Dal sito di Altroconsumo

http://www.altroconsumo.it/cittadini-e- ... 227263.htm

La social card non è a costo zero per lo Stato, infatti, oltre a quello che finisce nelle tasche dei pochi italiani che rientrano tra i meritevoli di aiuto, ci sono i costi relativi allo strumento stesso.

Parliamo dei costi di produzione della tessera, di circuito, di pagamento e di ricarica. La produzione fisica della tessera costa circa 50 centesimi a pezzo (costo fornito dagli emittenti), quindi già 650 mila euro sono stati utilizzati. Il circuito di pagamento chiede una percentuale all'esercente, che in media è circa del 2% del pagamento stesso. Quindi, auspicando a una compartecipazione dell'esercente alla spesa, sono, a essere ottimisti, altri 6 milioni di spesa statale. Per quanto riguarda la ricarica, le commissioni normalmente applicate dalle Poste non sono certo esigue perché ammontano a 1 euro a ricarica. Quindi per ogni carta sono 6 euro annui che lo Stato dovrebbe pagare: in ogni caso, applicando ad esempio un costo di 10 centesimi a ricarica, lo Stato comunque versa a Poste italiane circa 800 mila euro in un anno.

Tirando le somme, senza considerare i costi delle lettere inviate agli italiani (ancora una volte le Poste ringraziano), circa 7,5 milioni di euro si perdono lungo il tragitto che porta i 40 euro al mese nelle tasche delle famiglie. Sarebbe stato meglio un trasferimento diretto, tramite pensione o busta paga.
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Re: Social card

Postby brianzolo » Thu 04 December 2008; 18:51

http://ilgiorno.ilsole24ore.com/milano/ ... coli.shtml

...
"Chiamano e vogliono sapere come devono fare per avere la carta. In due giorni in 39 hanno chiesto il calcolo dell’Isee", specifica Vincenzo Vita, responsabile Cat Cisl di Milano. La domanda più frequente riguarda i titoli: "C’è chi pensa di farcela e poi non ce la fa. Tra le altre cose, non bisogna avere depositi bancari che superino i 15 mila euro". Il problema più grosso però è il calcolo Isee (indicatore di stato economico equivalente, ndr.), il riccometro per intenderci, e i Caf sono al lavoro. "I parametri da considerare sono diversi. C’è la questione delle utenze, non più di una per gas e luce, le famiglie, con un reddito non superiore ai 6 mila euro, devono avere un bambino con meno di 3 anni oppure bisogna essere pensionati. Il provvedimento riguarda chi ha più di 65 anni e un reddito massimo di 6 mila euro. Se invece l’età va dai 70 anni in su, il tetto non deve essere oltre gli 8 mila".



La Cgil ha sempre criticato il provvedimento: "No, non siamo d’accordo, però se qualcuno viene a chiedere informazioni noi aiutiamo" afferma Metello Cavallo, direttore Inca. Ieri, al Caf si sono presentate 4 persone.
"Abbiamo 20 sedi e non abbiamo ancora raccolto i dati. A Rho, ad esempio, non s’è presentato nessuno, a Melegnano in 10. Parlo di richieste di informazioni. Stiamo fissando degli appuntamenti. Tutti domandano dell’Isee, condizione necessaria per accedere alla carta. Nel calcolo entrano anche le erogazioni assistenziali".



Alla Cgil fanno l’esempio di un invalido che, con l’integrazione, arriva a percepire 620 euro al mese ed è così tagliato fuori dalla social card. Cavallo consiglia di stare molto attenti all’autocertificazione, possibile al capitolo utenze. "In caso di dichiarazione inesatta e senza la prova della buona fede, le sanzioni sono veramente dure". Il responsabile Inca aggiunge: "Questi sono soggetti non abituati a usare una carta magnetica, immagino cosa potrà succedere. Poi, in caso di smarrimento, le operazioni sono troppo complicate".



Dal Caf Uil confermano che da lunedì sono cominciate ad arrivare parecchie richieste di aiuto. Soprattutto per la compilazione del modulo recapitato per posta dall’Inps. "Non sanno che si devono presentare all’ufficio postale con l’Isee. Per ottenere la carta bisogna essere poveri, poveri. Se una persona vive con un figlio che lavora, perde ogni diritto". Buona volontà, pazienza e aiuto è quanto occorre per raccogliere la documentazione da presentare in posta, dove gli impiegati sono pronti e documentati. Le carte acquisti sono arrivate.
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Re: Social card

Postby brianzolo » Thu 18 December 2008; 12:18

http://milano.repubblica.it/dettaglio/S ... ps/1563454

Social card, i soldi non arrivano
assalto ai centralini di Poste e Inps

Dovrebbero essere ricaricate con 120 euro entro “due giorni lavorativi”, come indicato sugli stessi moduli del ministero dell’Economia, ma molti che hanno ricevuto alla social card aspettano da una settimana senza che su questa venga accreditato il contributo del governo
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Re: Social card

Postby brianzolo » Thu 15 January 2009; 9:30

http://www.repubblica.it/2009/01/sezion ... -card.html

Mancano i 120 euro di accredito su oltre un terzo delle tessere distribuite ai cittadini
La grande beffa della social card
Una su tre è senza soldi

...
Ci vuole del metodo per ideare una così lunga e inutile fatica. Prima fila: farsi certificare la povertà, la disgrazia assoluta. Seimila euro all'anno. In fila, naturalmente per vedersi attestata dal patronato la sospirata povertà. Poi l'Inps, le Poste, sempre in fila, sempre allo stesso modo. Infine, coraggio, andare al supermercato ed esibirla questa maledetta povertà. E poi, duecentomila volte finora, vederla svergognata: "La tessera non è carica". Ma ha letto bene?...
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Re: Social card

Postby Trullo » Wed 13 May 2009; 10:03

Vi segnalo, a proposito del reddito di cittadinanza, dei suoi presupposti e delle possibili controindicazioni, questo interessantissimo (anche se lunghino e non semplicissimo) articolo

http://www.crisieconflitti.it/public/Nobile1.pdf
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