S-Bahn wrote:Se si prende sul serio la vicende dell'inquinamento e dei consumi (anche a prescindere totalmente dall'effetto serra) e se quindi si vuole intervenire, ma per nostri polmoni, non per il clima, non è che si debbano fare cose tanto diverse o meno impegnative e costose di quelle previste dal protocollo di Kyoto.
Ovvio che qualcosa sia cambiato, oggi, nell'utilizzo di tale sostanza:........Il DDT non è particolarmente tossico nei confronti degli esseri umani se confrontato con altri fitofarmaci e, finora, non è stata scoperta alcuna proprietà cancerogena. A tal proposito, sono stati condotti numerosi studi, incluso uno nel quale alcune persone hanno volontariamente ingerito 35 mg di DDT al giorno per quasi due anni. Il DDT era spesso applicato direttamente sui vestiti e usato nei saponi, senza che sia stato dimostrato alcun effetto sulla salute..........
........ Charles Wurster, capo scienziato dell'Environmental Defense Fund, dichiarò al Seattle Times del 5 ottobre 1969 che "se gli ambientalisti vincono la battaglia sul DDT, acquisiranno un livello di autorevolezza mai avuto prima. In un certo senso, c'è in gioco qualcosa di più del solo DDT." (Tren & Bate, 2004). Tuttavia, l'immaturità degli studi scientifici sul tema al tempo della scrittura di Silent Spring, rende molti degli allarmi sollevati nel libro scientificamente inaccurati. Uno studio del 2004 del Journal of American Physicians and Surgeons arriva a dire che "la pressione dell'opinione pubblica fu prodotta da un libro di successo e mantenuta attraverso ricerche errate o fraudolente. La cancerogenicità, la tossicità per gli uccelli, gli effetti anti-androgeni e la prolungata persistenza ambientale sono convinzioni diffuse ma false o grossolanamente esagerate.".......
Oggi (2005), il DDT continua ad essere impiegato in nazioni (principalmente tropicali) in cui la malaria diffusa dalle zanzare ed il tifo sono problemi ben più gravi ed immediati della potenziale tossicità del DDT. L'uso del DDT per la salute pubblica consiste principalmente di irrorazioni mirate ed inclusione in prodotti per l'uso domestico; questo riduce ampiamente l'impatto ambientale rispetto all'uso diffuso in agricoltura fatto nei decenni precedenti. Si pensi ad esempio che l'intera quantità di DDT usata oggi nello stato della Guyana (215 000 km²) è circa uguale a quanto se ne irrorava nei decenni precedenti in una singola stagione su un campo di 4 km² seminato a cotone.
Anche in Italia clienti attenti ai materiali, specie le donne
Sex toys ecosostenibili
La frontiera «verde» del sesso
Manette di plastica riciclata, falli di legno certificato, vibratori a energia solare e preservativi vegani
MILANO - Manette di plastica riciclata, falli di legno provenienti da forereste certificate e vibratori dalle pile ricaricabili o che funzionano ad energia solare. È questa la prima linea di giochi erotici americana per rendere il sesso ecosostenibile. Strumenti di piacere a zero impatto ambientale, chiamati ecorotic e acquistabili online a partire da un dollaro per il preservativo vegano che non contiene il latte come la maggior parte dei profilattici, fino ai 232 dollari di Vanity Bunny, coniglietto viola in silicone naturale con stazione di ricarica a induzione.
I PIÙ VENDUTI - Tra i prodotti più venduti, oltre agli anticoncezionali adatti ai vegetariani, gli oli, i lubrificanti e le polveri per il corpo che non tengono sostanze chimiche derivanti dal petrolio e cercano alternative più sicure come ingredienti organici e naturali, prodotti negli Stati Uniti, la maggior parte nella baia di San Francisco, per limitare anche l’impronta di carbonio.
SETTORE - Un settore, quello dei giochi per adulti, che in tema di ambiente cerca di muovere i suoi passi verso la giusta direzione. Tra questi, per ridurre gli sprechi ed eliminare le batterie usa e getta, la dotazione ai vibratori di quelle ricaricabili oppure la riproposizione dei giocattoli vibranti «vecchia scuola» con filo elettrico che, secondo gli esperti del settore, durano anche molti anni in più rispetto a quelli a pile. Scrupolosa attenzione, poi, per la scelta dei materiali utilizzati per la collezione, tutti testati per salvare anche il corpo oltre al pianeta, come il vetro sostenibile, i legni, i metalli e il silicone certificato. O la plastica riciclata, usata per le palline cinesi o il pvc per i corsetti vibranti. Nessuno di questi giocattoli verdi, del resto, contiene ftalati, addolcitori della plastica spesso collegati al cancro e al danneggiamento dello sperma. Oltre ai materiali, per mantenere le operazioni il più verde possibile, anche l’assenza di sostanze provenienti da animali e imballaggi dei prodotti totalmente riciclabili. Ma anche ricerca scientifica condotta da medici con dottorato in sessuologia, Carol Queen e Charlie Glickman, che si aggiornano in maniera costante per combinare salute ed educazione sessuale, eco sostenibilità e piacere.
CLIENTELA - «Anche in Italia», afferma Corrado Parisi, proprietario del sex shopErotika in via Melzo a Milano, «i clienti sono più attenti alle nuove tecnologie. Infatti, richiedono molto i vibratori che si ricaricano come i cellulari e i prodotti anallergici, in lattice e avs naturale. Del resto», conclude Parisi, «negli ultimi anni è anche incrementata la frequenza nei sex shop della clientela femminile. E, soprattutto per quello che riguarda l’attenzione per l’aspetto salutare di questi giocattoli, le donne sono molto più attente rispetto agli uomini. Oltre che ai materiali impiegati, infatti, è anche importante trattare questi oggetti con la giusta attenzione. Lavandoli con saponi naturali, alla fine di ogni rapporto».
IMPATTO ZERO - Oltre al settore dell’oggettistica e dei gadget, anche quello del porno sembra essere molto attento alla salvaguardia ambientale. «Noi non inquiniamo al 100%», dice il pornoattore Rocco Siffredi. «Sui set, infatti, lavoriamo solo con i nostri corpi. Per quanto riguarda il settore dei giochi erotici», conclude Siffredi, «l’importante è che non danneggino il corpo e la persona. Le ultime ricerche sono molto impegnate per cercare materiali che al tatto sembrino pelle vere. Prodotti realistici piuttosto che meno inquinanti».
Carlotta Clerici
James Lovelock è un chimico britannico, scienziato indipendente, scrittore e ricercatore da sempre ambientalista, da sempre convinto delle responsabilità umane nei cambiamenti climatici. E’ l’autore della nota “teoria di Gaia” con la quale per primo ha descritto il pianeta Terra, con tutte le sue funzioni, come un unico superorganismo.
......“proprio io, scienziati anticonformista sdiventato un guru dei movimenti ambientalisti, devo riconoscere di esser stato troppo allarmista sul cambiamento climatico.....Sto scrivendo un libro in cui spiego che i cambiamenti climatici in atto non sono così rapidi come si pensasse, e che probabilmente sono del tutto naturali......Dal 2000, le temperature del pianeta non sono più aumentate. Dodici anni sono un tempo ragionevole, e se le temperature sono rimaste costanti in ben 12 anni, proprio quando dovevano aumentare secondo ogni previsione, e con un continuo aumento delle emissioni di gas serra, beh a questo punto non possiamo più avere dubbi su come stanno le cose“.
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