by Trullo » Fri 05 September 2008; 8:22
Non sono d'accordo nel dare il diritto di voto ai "non cittadini".
Sono d'accordo invece nel semplificare le procedure per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei cittadini stranieri residenti in Italia che desiderino integrarsi, anche riducendo il numero di anni di permanenza regolare in Italia richiesti (il limite di 5 anni proposto da friedrichstrasse mi sembra ragionevole, come l'esame di lingua e cultura, esprimo dubbi sulla revocabilità). Ritengo che per i cittadini italiani residenti all'estero si debba abolire la "circoscrizione estero" e, come in tutti i paesi civili, questi votino gli stessi candidati della madrepatria (il siracusano che vive a New York partecipi all'elezione del deputato di Siracusa, non di un deputato estero)
Per prevenire abusi, occorrerebbe (ma si può ottenere solo con accordi internazionali) che le persone con doppia cittadinanza decidessero irrevocabilmente (o comunque con procedure di cambio complesse da scoraggiare opportunismi) in quale Paese votare: il siracusano di prima, se vota in Italia non può evidentemente votare anche negli USA, per un elementare principio di eguaglianza del voto
Quanto alla seconda questione sollevata da Skeggia, molte persone risiedono in un comune diverso da quello in cui lavorano.
Volendo ci sarebbero due soluzioni
- Permettere di scegliere in quale dei due comuni votare (per preservare l'uguaglianza del voto: Skeggia, se voti a San Donato non puoi pretendere di votare a Milano e viceversa)
- Attribuire a ogni cittadino due voti amministrativi: chi si trova nella condizione di Skeggia voterà due volte nei due comuni, chi invece lavora nel comune in cui risiede, o non lavora, avrà diritto a un voto che "vale doppio"
Quanto all'area metropolitana io propendo per una riforma degli enti locali che
- riduca le competenze dei comuni
- suddivida le grandi città (Roma, Milano, Napoli..) in comuni più piccoli, e lasci inalterati i piccoli comuni
- abolisca le provincie
- istituisca aree omogenee (che in ambito urbano coincidano con le aree metropolitane) più piccole delle provincie (indicativamente 300 o 400 in tutta italia) con organi elettivi, che abbiano le attuali competenze delle provincie e parte delle attuali competenze dei comuni.
Nell'attuale provincia di Milano per esempio avrebbero senso l'area metropolitana (estesa fino a Rho, Paderno, Sesto..) e le aree di Seregno, Monza, Vimercate, Melegnano, Abbiategrasso, Legnano. Si tratta naturalmente di un esempio puramente indicativo
"Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato.“ (Rossana Rossanda)