Diritto di voto agli immigrati

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Diritto di voto agli immigrati

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Diritto di voto agli immigrati

Postby skeggia65 » Thu 04 September 2008; 23:59

E' tornata alla ribalta la questione sul diritto di voto, per le elezioni amministrative, agli immigrati regolari, con lavoro e residenza di 5 anni.
Personalmente sono (in linea di massima) d'accordo; si dovrebbe prevedere però anche la possibilità per i cittadini Italiani, non residenti in un determinato Comune, ma che vi hanno una propria attività, di poter esprimere la propria preferenza per le Comunali.
Dite la vostra.
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby Ulk » Fri 05 September 2008; 0:08

Sono d'accordo alla proposta di voto per gli immigrati, ma mi chiedo: come mai solo alle amministrative e non anche alle politiche?

Mi crea qualche dubbio invece quella di voto ai non residenti ma possessori di attività. A questo punto perchè non anche ai lavoratori non residenti?
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby skeggia65 » Fri 05 September 2008; 0:18

Semplice. Il discorso è legato alle tasse e imposte che un'attività paga al Comune dove ha sede.
Un dipendente no.
Ne consegue che io sono direttamente interessato a partecipare alle elezioni di chi mi deve amministrare, al pari degli immigrati.
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby friedrichstrasse » Fri 05 September 2008; 1:13

Non sono d'accordo.
Sarei per una modifica dei metodi di concessione della cittadinanza, che verrebbe concessa dopo 5 anni di residenza, previo esame di lingua e cultura italiana; la cittadinanza concessa sarebbe però REVOCABILE per i successivi 30 anni, a conclusione dei quali verrebbe concessa una cittadinanza a tutti gli effetti.

Non sono nemmeno d'accordo con la concessione del diritto di voto agli italiani - o peggio ai presunti tali - residenti all'estero.
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby GLM » Fri 05 September 2008; 7:40

^^ questa è quella che chiamo la risposta al dilemma. è inaccettabile che venga concesso il voto a chi dell'italia non conosce nemmeno la lingua, e questo non deve succedere ne ora ne mai. questo esame però deve essere fatto bene, non deve essere una cosa el tipo che dici una parola per ogni lettera dell'alfabeto, anche farfugliando, e il solito dipendente pubblico che ha poca passione per il proprio lavoro firma quelle 3 carte e qualche anno dopo il tizio in questione è cittadino italiano. dopodichè, per quel che mi riguarda, si può essere idonei anche per le politiche. per il problema riportato da skeggia, credo che il miglior modo per risolverlo è l'istituzione dell'area metropolitana
Non sono previste fermate intermedie
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby Trullo » Fri 05 September 2008; 8:22

Non sono d'accordo nel dare il diritto di voto ai "non cittadini".

Sono d'accordo invece nel semplificare le procedure per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei cittadini stranieri residenti in Italia che desiderino integrarsi, anche riducendo il numero di anni di permanenza regolare in Italia richiesti (il limite di 5 anni proposto da friedrichstrasse mi sembra ragionevole, come l'esame di lingua e cultura, esprimo dubbi sulla revocabilità). Ritengo che per i cittadini italiani residenti all'estero si debba abolire la "circoscrizione estero" e, come in tutti i paesi civili, questi votino gli stessi candidati della madrepatria (il siracusano che vive a New York partecipi all'elezione del deputato di Siracusa, non di un deputato estero)
Per prevenire abusi, occorrerebbe (ma si può ottenere solo con accordi internazionali) che le persone con doppia cittadinanza decidessero irrevocabilmente (o comunque con procedure di cambio complesse da scoraggiare opportunismi) in quale Paese votare: il siracusano di prima, se vota in Italia non può evidentemente votare anche negli USA, per un elementare principio di eguaglianza del voto

Quanto alla seconda questione sollevata da Skeggia, molte persone risiedono in un comune diverso da quello in cui lavorano.
Volendo ci sarebbero due soluzioni
- Permettere di scegliere in quale dei due comuni votare (per preservare l'uguaglianza del voto: Skeggia, se voti a San Donato non puoi pretendere di votare a Milano e viceversa)
- Attribuire a ogni cittadino due voti amministrativi: chi si trova nella condizione di Skeggia voterà due volte nei due comuni, chi invece lavora nel comune in cui risiede, o non lavora, avrà diritto a un voto che "vale doppio"

Quanto all'area metropolitana io propendo per una riforma degli enti locali che
- riduca le competenze dei comuni
- suddivida le grandi città (Roma, Milano, Napoli..) in comuni più piccoli, e lasci inalterati i piccoli comuni
- abolisca le provincie
- istituisca aree omogenee (che in ambito urbano coincidano con le aree metropolitane) più piccole delle provincie (indicativamente 300 o 400 in tutta italia) con organi elettivi, che abbiano le attuali competenze delle provincie e parte delle attuali competenze dei comuni.
Nell'attuale provincia di Milano per esempio avrebbero senso l'area metropolitana (estesa fino a Rho, Paderno, Sesto..) e le aree di Seregno, Monza, Vimercate, Melegnano, Abbiategrasso, Legnano. Si tratta naturalmente di un esempio puramente indicativo
"Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato.“ (Rossana Rossanda)
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby trambvs » Fri 05 September 2008; 11:41

Sono sostanzialmente d'accordo con il diritto di voto amministrativo a chi ha la residenza da oltre 5 anni pur non essendo cittadino italiano. Quanto alla cittadinanza invece sarei più restio a concederla, il periodo di residenza sul territorio nazionale dovrebbe essere maggiore (10 anni direi), la questione dell'esame su lingua/cultura italiane è più spinosa (non mancano infatti nostri concittadini a tutti gli effetti che in materia sono molto scadenti), anche e soprattutto per le ragioni di eguaglianza già espresse da Trullo mi reputo contrario alla doppia cittadinanza (eccetto per i minori) e quindi al diritto di voto in due stati.

Di fatto sono per il sano e vecchio principio "una testa, un voto" uguale per tutti, e per qualsiasi livello elettorale, quindi una volta che si ottiene la cittadinanza, ma si deve rinunciare a quella di origine, si hanno tutti i diritti e doveri senza esclusioni. Di conseguenza non sono propenso né al voto degli italiani all'estero né tantomeno al doppio amministrativo del caso citato da skeggia; eventualmente si potrebbe pensare a concedere la facoltà di scelta tra i due Comuni...
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby skeggia65 » Fri 05 September 2008; 23:46

:ot:
trambvs wrote: la questione dell'esame su lingua/cultura italiane è più spinosa (non mancano infatti nostri concittadini a tutti gli effetti che in materia sono molto scadenti),

:lol:
In effetti, la mia dipendente Albanese, in Italia da poco più di 5 anni, parla Italiano molto meglio di tanti nostri connazionali.
Fa pure un uso corretto del congiuntivo.
Non male, considerando che ha imparato la nostra lingua seguendo una qualche boiata di telenovela su un canale Mediaset, che riceveva al suo Paese. :ot:
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby linea 91 » Sun 07 September 2008; 11:45

Assolutamente NO

poi va a finire che noi dovremmo far richiesta al governo (futuro ) di poter votare
finiremo coi nostri tranvieri soppiantati dai marrachech in vestaglia del loro paese ... con lòe velette in lingua africana


WE aprite gli OCCHI !!!!!
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby mat327_5700 » Sun 07 September 2008; 11:47

Assolutamente no anche per me.. a questo punto non è più Italia se votano Yang Ming, Marudo, Tuthankamen e compagnia varia..
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby linea 91 » Sun 07 September 2008; 11:58

:lol:
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby trambvs » Sun 07 September 2008; 15:25

Infatti i tanti italiani che hanno emigrato nei più disparati paesi del mondo non hanno diritto di voto, studiamo la storia dai...

EDIT: poi mi pare che chi ha tolto i diritto di voto agli italiani sia stato scelto proprio da loro stessi, senza bisogno di "influenze" esterne!
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby simix920 » Sun 07 September 2008; 18:22

Contrario al diritto di voto agli immigrati, in assoluto.

Perchè alla fine i vari sistemi e proposte di cui state discutendo verrebbero solamente applicate "all'italiana" e diventerebbe fin troppo facile ottenere sia la cittadinanza che il diritto di voto.
E cosi si finirebbe per dare in mano le sorti del nostro paese a questa gente, che non interessandosi molto delle vicende che ci riguardano e della politica in generale, finirebbero per votare chi gli fa credere di voler l'integrazione e di volerli accogliere..
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby jumbo » Sun 07 September 2008; 18:24

io sono tendenzialmente contrario
però sono ancor più contrario al voto agli italiani all'estero.

al chè mi dico, per coerenza con le mie posizioni: ma se una persona vive all'estero, e non vota nel paese del quale è cittadino, e non vota nel paese nel quale risiede... alla fine non vota da nessuna parte, e non lo trovo giusto.

alla fine però non ho ancora risolto il mio dilemma.
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Re: Diritto di voto agli immigrati

Postby S-Bahn » Sun 07 September 2008; 19:08

Viva la sincerità! :lol:
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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