giolumi wrote:per i difetti evolutivi (denti del giudizio su tutto) per esempio. questo non mette in discussione l'esistenza di entità non definita in cui crede un agnositco ma devasta qualsiasi concezione della divinata perfetta e onnipotente come quella cristiana.
perchè un dio onniscente crea 4 denti che servivano un alla scimmia ma non all'uomo, suo discendente? dov'è in questo il disegno intelligente?
e poi ci sono altre analoghe analisi su casi molto più specifici.
poi c'è il contrasto filosofico per eccellenza: se l'uomo è immagine e somiglianza di dio allora anche dio era una scimmia qualche milione di anni fa?
diciamo che far coincidere evoluzionismo e fede, modifica radicalmente il sistema divino su cui le religioni si basano.
l'evoluzionismo fa tanta paura alle religioni in quanto più di ogni altra teoria scientifica va a rispondere alle domande canoniche che di solito le religioni si prefiggono di risolvere
ancora più semplicemente: non credo che al credente freghi sostanzialmete qualcosa dei fotoni o dei quark, ma di essere una casuale evoluzione di una scimmia a sua volta causale evoluzione di un topo, a sua volta casuale evoluzione di un micromostriciattolomarino fa paura, molta paura
Condivido in buona parte queste riflessioni, comunque a mio avviso religione e scienza procedono su due binari diversi... la religione, atavicamente, educa i popoli (è l'instrumentum regni per eccellenza, come diceva Macchiavelli) e trasmette delle sicurezze di cui l'uomo comunque ha bisogno.
Da un punto di vista laico, non le porrei in contrasto... senza ingerenze e frecciate reciproche, scienza e fede danno delle risposte legate a interpretazioni diverse, ma che in entrambi i casi seguono nell'espressione la logica dei tempi in cui vengono date. Del resto i testi sacri sono stati scritti in periodi ben precisi, e le varie "leggi" dei capi religiosi (non mi sto riferendo in particolare al cristianesimo) sono state scritte da uomini, figli del loro tempo.