Trasporti a Milano

jumbo wrote:rilevo un po' di giovanile presunzione...

Di questo passo a cose serve la pittura, a cosa serve la musica, a cosa servono le gallerie d'arte, a cosa serve la poesia?
Tutte cose evidentemente inutili, comunque non più di storia e letteratura.

jumbo wrote:rilevo un po' di giovanile presunzione sia nelle parole di federico_2 sia in quelle di luca.
sia la cultura umanistica sia quella scientifica meritano uno spazio nella istruzione. a me sembra che ci sia in giro troppa gente ignorante in entrambe le cose.

Nella vita di tutti i giorni alcune cose sono essenziali, altre si possono fare a meno. Se non mi ricordo da quanti canti é composto l'inferno di Dante, si puo' cercare su wikipedia. Se uno non sa fare un ragionamento di pura logica, non é qualcosa che si puo' cercare su google.

Bene, così quando Google deciderà che i canti dell'Inferno sono 32, non avremo più possibilità di riconoscere la menzogna.

Federico_2 wrote:Se non mi ricordo da quanti canti é composto l'inferno di Dante, si puo' cercare su wikipedia.

È pressapoco quello che, mutatis mutandis, risposi all'esperto di italiano il quale mi interpellò su Leopardi (che avevo scelto per pura speculazione, essendo l'ultimo che avevamo trattato) dopo che avevo magistralmente esposto gli adorati poeti della Scuola siciliana.

Federico_2 wrote:Nella vita di tutti i giorni alcune cose sono essenziali, altre si possono fare a meno.

Per esempio la grammatica?
Al di là dela battuta, il senso di studiare l'architettura, le arti visive, la musica, la storia del pensiero scientifico e filosofico, e naturalmente la letteratura riguarda essenzialmente l'imparare ad apprezzare quanto di bello è stato fatto nel passato, con l'aiuto appunto dello studio per quelle cose che non sono di immediata comprensione (infatti possiamo leggere agevolmente che so un romanzo di Tolkien o un racconto di Buzzati. Facciamo fatica invece a leggere senza aiuto un poema medievale, e l'aiuto serve a darci gli strumenti per apprezzarlo e poterne gustare la bellezza....

https://www.milanotoday.it/politica/dis ... 0tmsFwJqJ8

Il nuovo provvedimento sulla disabilità della regione Lombardia riduce da 1000 a 600 euro mensili il contributo a favore delle famiglie di bimbi disabili gravissimi che frequentano la scuola

perdonami, ma nell'articolo si parla di 600€ + 360/500 € di voucher da spendere per servizi fruiti presso strutture assistenziali, quindi sostanzialmente importo invariato.
così capisco io, se hai altre delucidazioni per favore spiega meglio.

I voucher c'erano anche l'anno scorso
A fronte di un miglioramento per alcune ipologie di disabili gravissimi (specie anziani), i bambini in età scolare che pur gravissimi vanno a scuola (integrazione dei disabili fiore all'occhiello della scuola italiana) passano da 1000 + 500 di vucher dello scorso anno a 600 + 500 del 2019

Un altro punto di attenzione è che alcune tipologie di terapia non sono coperte dai vaucher a causa della mancanza di convenzioni

Il mio solito post polemico sui test di ammissione
Perchè chi ha studiato e passsato con successo l'esame di maturità, dovrebbe sottiporrsi a un nuovo esame (e magari anche a un corso a pagamento per prepararlo, del costo di qualche migliaiio di euro) per iscriversi all'università pubbica? Ammettendo che abbia senso il numero chiuso (e lo ha per quei corsi dove è richiesto, per laboratori e tirocinio, un numero massimo di studenti assorbibili dalle strutture), perchè non privilegiare semplicemente chi ha preso il voto più alto?
Prevengo le obiezioni
- il voto della maturità dipende dalla severità dei professori (bene, ripristiniamo el commissioni esterne come una volta, che non hanno mai ucciso nessuno)
- il voto della maturità può non essere significativo delle basi per affrontare un certo tipo di studio (bene, scorporiamolo per materia e pesiamolo a seconda della facoltà di destinazione: un futuro medico vedrà privilegiato il voto alto in biologia, un futuro archeologo il voto alto in storia dell'arte)

Purtroppo è il livello della maturità ad essere inadeguato alle esigenze universitarie, quindi il test è pensato per scremare coloro che comunque mostrano la necessaria attitudine e conoscenze, che il voto della maturità non certifica, ne il voto nelle singole materie (se hai un buon voto ma non hai completato il programma di studio hai comunque conoscenze insufficienti), ne vi è omogeneità territoriale.
Al massimo il voto della maturità può essere una scriminante per far accedere al test stesso: è inutile che partecipino 100000 studenti se i posti disponibili sono solo 1000.

Fare il primo anno di ingegneria ripassando quei concetti che avevo già imparato a scuola solo perché il resto degli iscritti, fatte le dovute distinzioni, non li aveva mai sentiti nemmeno nominare, invece di approfondirli ad un livello superiore, è stata la parte più frustrante per la mia carriera universitaria. Conseguenza: puro nozionismo allo stato brado => mi sono rotto ed ho lasciato perdere.

Il punto è che se l'esame di maturità non funziona nel ruolo di attestare le capacità degli studenti in modo il più possibile realistico, va aggiustato, o al più eliminato, Non mantenuto inutilmente in vita come una cosa morta e affiancato da (costosi) esami aggiuntivi

Come funziona l'accesso all'università nel resto dell'Europa continentale?

Trullo wrote:Perchè chi ha studiato e passsato con successo l'esame di maturità, dovrebbe sottiporrsi a un nuovo esame

Perché non hai idea di che razza di gente venga lasciata passare alla maturità. Se vuoi ti racconto qualche storia personale, ma solo per messaggi privati.

(e magari anche a un corso a pagamento per prepararlo, del costo di qualche migliaiio di euro)

Io, per essere ammesso ad ingegneria, ho soltanto dovuto pagare i 30 euro per il TOLC-I. Le domande erano quasi tutte su argomenti trattati a scuola già entro la quarta superiore (anno in cui sostenni l'ammissione; ora mi pare si possa tenere solo in quinta) e per quel poco che non avevamo fatto ho studiato per conto mio, in particolare per statistica.

Ammettendo che abbia senso il numero chiuso

Ho solo sentito parlare male di quelle situazioni in cui, anni fa, le università ammettevano chiunque.

Io stesso sarei contro al numero chiuso, se non fosse per il fatto che esso lascia già passare tutti gli studenti meritevoli: tant'è che passano anche i non meritevoli, che si fermano al primo anno (di solito dopo pochi mesi, anche un paio, o comunque entro la prima sessione di esami).

perchè non privilegiare semplicemente chi ha preso il voto più alto?

Perché molti dei professori della scuola, lasciamelo dire con schiettezza, fanno schifo. Incompetenti pagati per scaldare una sedia. Non spiegano, non conoscono la materia, non sanno interrogare, non sanno valutare un compito scritto. Voti che dal 4 passano all'8 perché ops, non mi ero accorto di un paio di cose.

Ho frequentato un ITIS di "meccanica, meccatronica ed energia" (meccatronica significa che c'è stato qualche cenno alle elettrovalvole ed ai PLC, energia che dovremmo conoscere la definizione di Joule); alla maturità c'era la seconda prova su un esercizio di meccanica ed era ammesso consultare un manuale per formule, tabelle, costanti e quant'altro. Mi sono preoccupato di annotare, a fianco di ogni singola formula, la pagina del manuale (lo stesso libro per tutti) dove è indicata la formula e dove viene illustrato in quali casi va impiegata. Mi sono stati tolti dei punti perché, a giudizio insindacabile dei professori, avrei dovuto usare altri dati, altre costanti, altre formule. Formule, quelle indicate come corrette dai professori, che hanno valenza generale, ma che erano inadatte al caso specifico (non tenevano conto della fatica, che io invece avevo considerato in quanto determinante per quella situazione particolare).

- il voto della maturità dipende dalla severità dei professori (bene, ripristiniamo el commissioni esterne come una volta, che non hanno mai ucciso nessuno)

Una parte dei professori è esterna. Il problema è che se una persona è incompetente in una scuola, lo è anche in un'altra.
D'altronde, per quale motivo un ingegnere laureatosi in tempi umani e con buoni voti dovrebbe accettare un lavoro da precario, pagato male e in ritardo, dove deve badare ad un 80-90% di marmocchi?

il voto della maturità può non essere significativo delle basi per affrontare un certo tipo di studio (bene, scorporiamolo per materia e pesiamolo a seconda della facoltà di destinazione: un futuro medico vedrà privilegiato il voto alto in biologia, un futuro archeologo il voto alto in storia dell'arte)

Un mio compagno di classe delle superiori adesso studia tutt'altro all'università - e peraltro ha avuto i miei stessi pessimi insegnanti. Nel suo caso, cosa avrebbe dovuto fare?

serie1928 wrote:Fare il primo anno di ingegneria (...)

Se posso farti una domanda un po' personale, a cosa ti eri iscritto?
Chiedo perché il mio primo anno di ingegneria (meccanica, Bovisa) è stato tutt'altro che un ripasso della scuola, eccezion fatta per la quasi totalità del programma di disegno tecnico; programma che era però una novità assoluta per pressoché tutti gli studenti, poiché essi provengono da licei.

trullo wrote:Il punto è che se l'esame di maturità non funziona nel ruolo di attestare le capacità degli studenti in modo il più possibile realistico, va aggiustato, o al più eliminato, Non mantenuto inutilmente in vita come una cosa morta e affiancato da (costosi) esami aggiuntivi

Il voto dell'esame di maturità viene tenuto in seria considerazione da chi contatta le scuole per assumere dipendenti - almeno nel mio settore, sono numerosissime le aziende che lo fanno.
L'esame di maturità va eliminato? Assolutamente no. Va aggiustato? No. O almeno non necessariamente. Non è l'esame in sé, il problema. È tutta la scuola, a partire dai professori (senza generalizzare, ma purtroppo è questa la moda), ad essere una farsa.

Carrelli1928 wrote:Ho solo sentito parlare male di quelle situazioni in cui, anni fa, le università ammettevano chiunque.

Mah ... a che mi risulta, fisica (o astronomia ove c'e') non ha mai avuto numero chiuso, e la gente che arriva da noi per la tesi o il dottorato non mi pare peggio di anni fa. Ma ovviamente e' un giro diverso dai corsi orientati alla (piu' o meno) libera professione (medicina, ingegneria, legge).
Quel che mi preoccupa (a parte il sentito dire che certi test di ammissione non siano attitudinali ma di piu' o meno finta cultura generale) e' che per medicina pare proprio che le quote siano insufficienti ad assicurare il turnover dei medici he vanno in pensione !