ATTENZIONE a tutti i Ragazzi delle Superiori

Moderators: Hallenius, teo

Esami a Settembre

Si Sono Favorevole
42
65%
No Non sono Favorevole
23
35%
 
Total votes : 65

Postby skeggia65 » Wed 19 September 2007; 23:57

Opinione di un altro "matusa".
Nel mondo del lavoro dovrebbe funzionare così: o fai il tuo mestiere, o te ne vai a casa.
In alcuni campi (come il mio) sei incentivato a dare il meglio di te stesso, guadagnando stima, fiducia, avanzamenti e stipendi migliori.
Va da sé che un lavativo, prima o dopo viene lasciato a casa.
E perchè la scuola non dovrebbe funzionare in modo analogo?
In fondo, il "lavoro" dello studente è quello di apprendere, se non ne ha voglia o capacità he se ne vada a fare altro.
Dirò di più. Esami a Settembre per le scuole di ogni ordine e grado, e maggiore severità, a partire dalle superiori, verso coloro che sono usi vivacchiare ai margini della sufficienza.
Abolizione della "media matematica" per i giudizi di metà e fine anno.
A che serve?
Se uno becca un tre in chimica, e dopo prende un sette, un sette si merita.
Perchè prima non sapeva (non avendo studiato), e dopo, studiando, si è messo in condizioni di sapere.
Logico che il discorso debba valere anche all'inverso.
Incentivi (sotto forma di facilitazioni economiche, ssconti sulle tasse, ecc), all'università, per chi si dà da fare sul serio, cercando di ottenere una media elevata, e in tempi ragionevoli, ovvero una quantità di esami adeguata. In pratica, chi dà il meglio di sè.
Appesantimento verso i "cultori" del "18" e del "fuoricorso" (l'idea è quella di farli andare fuori e basta).
In fondo, lo stesso sistema che regola l'accesso alle residenze universitarie, hai diritto a un alloggio (se c'è posto) se sostieni un certo numero di esami, altrimenti arrivederci e grazie.
La vita è dura, il lavoro pure. Se la scuola non vi abitua questa realtà, ragazzi, quando imparerete ciò vi potreste fare molto, molto male.
Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Anche se "alea iacta est": Freedrichstrasse!

Se la musica è troppo alta, tu sei troppo vecchio.

Nella vita nulla si deve temere; si deve solo comprendere. Maria Sklodowska Curie
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Postby brianzolo » Thu 20 September 2007; 8:40

su una cosa i ragazzi hanno ragione, gli astrusi programmi e le conoscenze richieste sono talmente lontani dalla realtà del "mondo del lavoro" che debito più debito meno non fa alcuna differenza, quindi anche l'esame sarebbe da considerare solo una formalità burocratica
ma il tempo del 6 politico e delle interrogazioni di gruppo spero sia finito (nonostante anche io abbia contribuito ad richiederli :oops: )

purtroppo chi esce ora da scuola col 60 ha il destino segnato, co.co.pro e precario a vita, ovviamente dopo qualche anno da fuoricorso all'università, destino che spetta anche a chi passa con voti molto più alti :roll: 8--)
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Postby EuroCity » Thu 20 September 2007; 8:58

Il problema, a mio avviso, non sono tanto il 6 politico o gli esami: è tutto il sistema scolastico che è diventato irrigidito e formale, lontano non solo dal mondo del lavoro (il che potrebbe anche essere un bene, dopo tutto, dato l'andazzo attuale), ma anche da un concetto umanistico e liberale di conoscenza.

Per esempio, considero molto negativi fatti come la suddivisione rigida in classi, i programmi ministeriali fissi ed immodificabili, l'assenza di libera sperimentazione, la struttura verticale e gerarchica dell'insegnamento e così via: qui, piuttosto che andare avanti, liberandosene, si sta invece andando indietro, purtroppo.

Insomma, è diventato tutto troppo quantitativo, per l'incapacità - sia dei politici che della società civile, a partire anche dai giovani stessi - di cambiare le cose qualitativamente ed anche radicalmente, volendo.

Fosse per me, abolirei la scuola, a favore invece di libere associazioni ed università di autodidatti e professionisti (in senso lato) solidali, anche con l'aiuto della Rete (Internet): questo sì che sarebbe un vero salto di qualità! E si dovrebbe imparare facendo, per progetti condivisi, in modo da unire teoria e pratica, lavoro intellettuale e manuale, provando piacere per quel che si impara e si fa.

Altro che le comunque limitate prospettive del '68, almeno in questo campo.

Purtroppo, però, oggigiorno forse manca proprio la forma mentis - sia individuale che sociale - per concepire salti qualitativi del genere: si è diventati intellettualmente pigri e troppo tradizionalisti, in altre parole.

Beh, sarà per la prossima ondata progressiva, che prima o poi verrà...
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. - Albert Einstein
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Postby brianzolo » Thu 20 September 2007; 9:27

sarebbe interessante sapere dai nostri ragazzi (quelli del forum) se oltre alle lamentele più o meno condivisibili per l'eventuale reinserimento degli esami a settembre, hanno anche qualche proposta per migliorare lo stato delle cose.

altrimenti facciamo solo l'ennesima grillata
spariamo nel mucchio e chi si è visto si è visto
pero tutti contenti di aver detto vaff... a qualcosa 8--) :lol:

http://pierregrise.com/distribution/LIP ... AU-POUVOIR
:wink:
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Postby lanciaesagamma » Thu 20 September 2007; 9:42

brianzolo wrote:su una cosa i ragazzi hanno ragione, gli astrusi programmi e le conoscenze richieste sono talmente lontani dalla realtà del "mondo del lavoro" che debito più debito meno non fa alcuna differenza, quindi anche l'esame sarebbe da considerare solo una formalità burocratica


Mi inserisco brevemente pur avendo passato anch'io da diversi anni l'età del Liceo. Devo concordare con Brianzolo, effettivamente c'è una divergenza notevole tra programmi scolastici ed accademici, ed effettive conoscenze richieste sul mercato del lavoro.
Questo è molto demotivante, specialmente per quei ragazzi com'ero io, con tante idee e tanta voglia di lavorare (e di far soldi!!) e pochissima di studiare teorie ben poco interessanti e ancor meno utili nella vita di tutti i giorni. Se a questo aggiungiamo le numerose mancanze della scuola statale (almeno quella dove sono stato io), l'atteggiamento demotivato di molti insegnanti (non si può pretendere che l'alunno di 16-18 anni si senta particolarmente stimolato a impegnarsi, quando ha a che fare quotidianamente con insegnanti più scaxxati di lui, che sfruttano la loro posizione di superiorità gerarchica per portare tranquillamente in classe le proprie frustrazioni personali), e il fatto che la maggior parte dei titoli di studio, diplomi o lauree, sono sempre più considerati non dei traguardi ma dei "pass" per trovare un lavoro con buone possibilità di carriera direttiva... non mi stupisce il generale disamore verso la scuola, cosa che per altro c'era anche coi debiti formativi.
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Postby danny1984 » Thu 20 September 2007; 10:11

Il fatto che spesso i programmi siano poco aderenti al mondo del lavoro non è solo un male. Danno un'istruzione generale, culturale, che serve alla persona per poter comprendere meglio il mondo e poter intrattenere discorsi che superano le chiacchere da bar.
L'errore però è non esagerare verso questa direzione facendo uscire dalle scuole elementi che non hanno la più pallida idea di come funzioni un assegno, facendo un esempio reale.
Ci vorrebbe un po' di tutto... però è difficile conciliare le cose: il tempo non è illimitato e si rischierebbe di fare un'accozzaglia di corsi che non lasciano niente...
Sarebbe da rivedere il sistema nel suo complesso: medie inferiori + biennio superiori solide basi di cultura (storia, letteratura, geografia, scienze) insieme all'abc (grammatica italiana e inglese, informatica, matematica), e poi per l'ultimo triennio, dopo un esame serio di ammissione, l'istruzione più specializzata nell'area di interesse insegnando anche come funziona il mondo esterno.
Ovviamente servirebbe l'obbligo di studio fino ai 19...
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Postby lanciaesagamma » Thu 20 September 2007; 10:40

Allora, Danny, cominciamo a fare tirocini su come si imposta un CV, su come ci si rapporta all'azienda e in generale al mondo del lavoro, su come ci si rapporta alla burocrazia (banca e altro), su corsi di pronto soccorso di base... E lasciamo studiare le leggi del Regno d'Italia del 1861, piuttosto che i sistemi di disequazioni a chi ne ha voglia, lasciandoli nel limbo della specializzazione accademica... La scuola è lontana dalla realtà, e oggi più che mai - lasciato alle spalle il ricordo di un'Italia contadina e analfabeta d'anteguerra - viene vissuta come inutile perdita di tempo... Io non mi considero un dotto, ma nemmeno una capra, e quello che so l'ho imparato quasi tutto lontano dai banchi di scuola... Basta un po' d'ambizione e di curiosità personale, non un sistema rigido di somministrazione di cultura spicciola, pronta per essere dimenticata dopo gli esami!
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Postby jumbo » Thu 20 September 2007; 10:47

no, io credo che a scuola ci debba essere una forte e solida istruzione di base.
poi su questa nel mondo del lavoro uno costruirà la sua competenza professionale.
è inutile insegnare conoscenze troppo specialistiche a scuola, perché ogni settore richiede delle competenze completamente diverse da quelle di altri settori, per cui alla fine uno si trova ad aver imparato qualcosa di utile solo nella fortunata coincidenza del settore di studio e di quello lavorativo.
tanto vale non dedicare troppo spazio alla specializzazione ed insistere di più sulla formazione di base, che forma la mente (come il vituperato latino), insegna da che storia veniamo, la matematica, la grammatica e l'analisi logica, strumenti con i quali si sarà in grado di specializzarsi nei diversi campi in cui nella vita capiterà di entrare.

chissà mai che poi un ragazzotto studiando in storia dell'arte che un monumento ha centinaia d'anni, magari impari ad apprezzarne la bellezza e si appassioni in qualcosa, chissà mai che poi eviti addirittura di taggarlo.
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Postby lanciaesagamma » Thu 20 September 2007; 10:54

Non sto dicendo che non vada insegnata la "cultura di base", ma che questa dovrebbe essere affiancata da una "cultura di tutti i giorni", se così la vogliamo chiamare, sicuramente più utile e formativa specialmente per chi non dovesse proseguire oltre la Maturità... Insegnare a compilare un CV decente e non ridicolo, o a prestare le prime cure a una persona che sta male (ovviamente in attesa dell'ambulanza!!) non mi sembra cultura specialistica, e ripeto, mi pare molto più sfruttabile questo di una cultura artistica o musicale da intellettualotto...che poi si sa che queste a scuola sono meno della "pappa pronta" di un compendio di diritto pubblico, c'è talmente tanto da dire che nella sua impostazione generalista si finisce col somministrare giusto qualche pillola...
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Postby danny1984 » Thu 20 September 2007; 11:35

lanciaesagamma wrote:Allora, Danny, cominciamo a fare tirocini su come si imposta un CV, su come ci si rapporta all'azienda e in generale al mondo del lavoro, su come ci si rapporta alla burocrazia (banca e altro), su corsi di pronto soccorso di base...

Pienamente d'accordo su questo. Manca, si sente e si dovrebbe porre rimedio.
Ma non a discapito di ciò che forma la persona: la conoscenza
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Postby S-Bahn » Thu 20 September 2007; 12:43

skeggia65 wrote:Opinione di un altro "matusa"...
Mai quanto me.... :wink:
La vita è dura, il lavoro pure. Se la scuola non vi abitua questa realtà, ragazzi, quando imparerete ciò vi potreste fare molto, molto male.

Vero, ma evitiamo di estremizzare.

La scuola deve essere scuola, cioè deve insegnare nozioni e deve isegnare a crescere.
Questo non si fa certo in un ambiente dove si lascia correre tutto e non si responsabilizza nessuno, magari con dietro i genitori trasformati in sindacalisti degli intoccabili figli.
Ma nemmeno lo si fa "alla giapponese" : "se sbagli sei un fallito, una merda..." Questo perchè non stiamo parlando di macchine che devono passare la revisione, ma di esseri umani, perdipiù nella delicata fase della crescita.

L'importante è che la scuola abbia qualcosa da insegnare, sembra banale ma non lo è, quando una parte del corpo insegnante tira a campare...
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Postby brianzolo » Thu 20 September 2007; 13:56

sbahn siamo decisamente out target :wink: :!:

aspetto sempre di conoscere il pensiero dei ragazzi del forum...
mi interessa veramente capire cosa vogliono e cosa propongono oltre al NO agli esami a settembre 8--)

intanto una buona notizia, che stia cambiando qualcosa?

20 set 11:44
Scuola: Milano, decade da servizio insegnante assenteista

MILANO - La Direzione scolastica della Lombardia ha emesso un provvedimento di decadenza dal servizio nei confronti del professore di economia aziendale dell'istituto tecnico Moreschi di Milano, chiamato in causa, per le sue numerose assenze, da alcuni studenti che ieri, in seguito ad una sentenza del Tar, hanno potuto ripetere l'orale della maturita', dopo la bocciatura del luglio scorso. (Agr)
Last edited by brianzolo on Thu 20 September 2007; 14:04, edited 1 time in total.
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Postby simix920 » Thu 20 September 2007; 14:03

ma perchè se io non passassi l'esame a settmbre mi avrebbero dovuto bocciare perchè l'anno scorso avevo la media del 5.67 in disegno???
nn vi sembra stupido?
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Postby brianzolo » Thu 20 September 2007; 14:10

cosa ne diresti simix di una idea di questo tipo?

le medie tra i voti non contano, vale solo l'ultimo voto preso, che annulla e sostituisce tutti i voti precedenti in quanto cumulativo dell'andamento scolastico in ogni materia

quindi se hai 5 in disegno o recuperi o ripeti la classe :lol:
(posto che disegno sia una materia fondamentale)
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Postby simix920 » Thu 20 September 2007; 14:14

io frequento il liceo scientifico Pascal , via corti, zona lambrate.
non potrà mai essere come hai detto tu....è fantascuola :wink:
se fosse come hai detto tu uno può permettersi di non studiare durante l'anno ma di seguire sommariamente il programma per poi avere una botta di culo nell'ultimo compito , prendere 6 e passare... :roll:
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