S-Bahn wrote:Questo vizio di perseverare oltre misura col numero chiuso. Quando è stato istituito aveva un senso, ora va tolto o quantomeno ricalcolato.
In un paese dove il governo non pensa a quante e quali risorse umane servono per perseguire una politica industriale nazionale e la massima occupazione, in un paese dove si aprono università solo per orgoglio localistico, in un paese dove conta solo la forma (il pezzo di carta) per accedere ai concorsi pubblici dove poi fare assenteismo (in generale, medicina spero sia una eccezione), di cosa ti meravigli?
Se a questo si aggiunge una paga insultante, responsabilità fuori controllo, chi ha veramente voglia di fare medicina? Chi sa di poter andare all'estero.
Il problema, comunque, non è il numero chiuso, ma il numero di studenti che arrivano alla fine: che grado di abbandono hanno le facoltà di medicina? Forse basta trovare il modo di selezionare meglio chi accede a quelle facoltà, incominciando ad avere una sanità pubblica decorosa in termini di "ambiente di lavoro". Forse qualcuno con la giusta motivazione in più si riesce a mobilitare.
Descrivo una situazione datata ma che lascia ora gli strascichi odierni. Non so se è poi migliorata per dare prospettive migliori fra 15-20 anni.