Qualche aggiornamento dal Giappone, ormai non bisogna più spaventare nessuno...
- 3 giugno; il ministero della scienza ha pubblicato un rapporto secondo cui il limite massimo di esposizione alla radioattività, 20 millisievert all'anno, sarà superato in alcune aree esterne alla zona a evacuazione forzata.
- 6 giugno; l'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare (NISA) ha raddoppiato le stime della quantità di materiale radioattivo disperso nell'aria subito dopo l'11 marzo, portandole a 770mila tetrabecquerel. La NISA ha inoltre ammesso che la fusione del nocciolo nei reattori 1, 2 e 3 dell'impianto di Fukushima 1 è avvenuta più rapidamente di quanto si pensasse.
- 7 giugno; è stata diffusa una bozza del rapporto sulla crisi di Fukushima che il governo presenterà all'AIE il 20 giugno. Nel rapporto si legge tra l'altro che la NISA, dipendente dal ministero dell'economia, diventerà un organismo indipendente. E' proprio il legame tra l'agenzia e gli interessi dell'industria energetica che ha compromesso la sicurezza delle centrali.
Intanto nell'impianto di Fukushima 1 le perdite radioattive non si fermano ed è sempre più evidente che per arginare la crisi ci vorranno più dei nove mesi previsti dalla Tepco. Preoccupano, inoltre, le ferrure nelle vasche di contenimento dei reattori, che lasciano defluire acqua radioattiva negli scantinati degli edifici.
Mainichi Shimbun, Asahi Shimbun