by S-Bahn » Wed 21 November 2012; 23:38
Le minoranze cristiane in Palestina sono quasi esclusivamente cattoliche e non mi pare si scannino tra loro ma sono invece tra le maggiori e incolpevoli vittime della situazione, stretti nella morsa tra musulmani ed ebrei e i giovani stanno tutti scappando all'estero. Poi a Gerusalemme nei luoghi della fede sono presenti le confessioni cristiane storiche (cattolici, ortodossi, copti ed etiopi, con la galassia protestante praticamente assente) ma questa è un'altra questione e anche qui c'è qualche zuffa per questioni risibili e sempre più rara ma non si scanna proprio nessuno.
L'ultima cosa che mi sento di fare è di fare previsioni su un'area del genere (sotenere che la presenza ebrea/israeliana avrebbe stabilizzato l'area è un congettura ideologica senza alcuno riscontro reale) e la penultima cosa che mi sento di fare è attribuire colpe ad una parte o all'altra. Gli ebrei sono certamene entrati dal 1948 a gamba tesa in un territorio già problematico e la loro entrata e le guerre del '48, '56, '67 e '73 hanno provocato 6 milioni di profughi ma è anche vero che venivano da una situazione di genocidio e cercavano una sicurezza entra i confini di uno stato, stato che i popoli arabi hanno cercato di cancellare, ma è pur vero che gli arabi ci abitano da diversi secoli...
L'unica cosa che invece si può dire con sicurezza è lo stato di Isreale è il più razzista del mondo e non lo dico con intenti spregiativi ma per la costatazione che le appartenenze politiche, culturali e religiose sono stabilite esclusivamente in base alla razza.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel