Trasporti a Milano

probabilmente perchè agli elettori della sua parte politica piace quando una regola discriminatoria come quella che vieta di entrare in ATM ai cittadini extracomunitari, e può essere quindi un motivo in più per votarlo.

In ogni caso, non credo che un sindaco possa cambiare una legge dello Stato

Che bisogna vedere quanto è in accordo con la costituzione.

skeggia65 wrote:Tradotto: Un Romeno o un Bulgaro possono manovrare un tram, uno Svizzero no!

Invece mi sa di sì, in virtù dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone.

E' reciproco l'accordo?
Quando (credo nell'inverno 2003-2004) ho lavorato nella terra di Guglielmo Tell, avevo avuto bisogno di un permesso di lavoro, che sostanzialmente diceva che nessuno svizzero poteva fare quel lavoro al posto mio

E che razza di lavoro fai, di grazia??????

Trullo wrote:E' reciproco l'accordo?

Sì, l'accordo è reciproco. L'articolo 4 è chiaro in proposito (così come l'art. 1 let. d nell'enunciare gli scopi dell'accordo), nel 2004 è possibile che fossero ancora in vigore delle misure transitorie (art. 10): http://www.admin.ch/ch/i/rs/0_142_112_681/index.html
Nota anche che all'art. 21 cpv. 1 della Legge federale sugli stranieri, che si applica agli stranieri non comunitari, nella priorità da accordare per l'impiego, i cittadini svizzeri sono parificati a quelli comunitari (!): http://www.admin.ch/ch/i/rs/142_20/a21.html

Non per nulla a Zurigo è pieno di tranvieri germanici!

P.S. L'on. Lara Comi sostiene però che l'accordo non venga applicato in maniera reciproca, ovvero che l'Italia assuma svizzeri a frotte mentre la Svizzera discrimina gli Italiani...

@skeggia
All'epoca lavoravo nella consulenza informatica, su prodotti "di nicchia" prodotti dalla mia azienda, che non aveva ai tempi una struttura consulenziale in Svizzera. Quindi era giustificato, ma mi aveva comunque colpito la burocrazia del "permesso di lavoro" (che per la verità nessuno mi ha poi mai controllato)

danny1984 wrote:In ogni caso, non credo che un sindaco possa cambiare una legge dello Stato

La parte sulla cittandinanza è stata dichiatata superata dalla Corte Costituzionale a seguito del ricorso di un cittadino marocchino che non era stato ammesso alle selezioni ATM.
Io non vedo problemi di sorta.
Ovviamente, l'autista straniero
1) deve essere in regola (patente, CQC, permesso di soggiorno...)
2) deve sapere bene l'italiano
3) deve saper guidare (alle selezioni si vedono cose da brivido)

Nulla da eccepire sui punti 1, 2 e 3, senza esagerare sul 2 altrimenti si tagliano fuori anche un po' di italiani

uh, anche sul 3 allora avrei qualche riserva...

Siamo sicuri che gli autisti italiani siano tutti (o almeno in buona parte, diciamo in percentuale di quorum... ) in regola con queste 3 norme?

Teo2257 wrote:uh, anche sul 3 allora avrei qualche riserva...

in effetti ci sono degli autisti che hanno una guida un po' troppo sprint in particolare alcuni di giambellino che procedono belli spediti sulla 325 dove c'è il pave e facendo un baccano assurdo fastidiosissimo

notizia vecchia, ma mi sembra non sia stata postata, al tempo.

http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/10/Autista_licenziato_Atm_ripensa_Continuera_co_7_080210008.shtml

IL CASO L' IMMIGRATO REGOLARE AVEVA PERSO IL POSTO PERCHÉ NON ITALIANO. «PROFESSIONALITÀ DA NON SPRECARE»
Autista licenziato, l' Atm ci ripensa «Continuerà a guidare i bus di linea»
Ma la Cgil: la vecchia norma serve a favorire le assunzioni clientelariIl responsabile del personale dell' Azienda, chiude nel migliore dei modi la vicenda del senagalese Ka Djiby

«Assumeremo il signor Ka. Un grande gruppo non può lasciare a casa un lavoratore perché altri non hanno fatto il loro dovere. Ciò non implica, però, un' apertura agli stranieri. Non possiamo contravvenire alla legge». Le parole di Giuseppe Pinna, responsabile del personale Atm, chiudono nel migliore dei modi la vicenda di Ka Djiby, autista senegalese che il 29 gennaio scorso ha perso il posto alla Net (controllata all' 80% da Atm) perché senza cittadinanza italiana. L' assunzione ci sarà. Nello stesso tempo riaprono il dibattito sull' opportunità di far salire gli immigrati alla guida di bus, tram e metrò. All' origine dei guai di Ka Djiby (48 anni, senegalese, una moglie e sette figli a Verdello, in provincia di Bergamo) c' è il regio decreto 148 del 1931. La norma vieta l' assunzione come autista nelle aziende del trasporto pubblico locale di personale senza cittadinanza italiana. L' autista di colore, già assunto alla Sai di Treviglio, doveva essere assorbito dalla Net, vincitrice della gara bandita dalla Provincia nel lotto Nord Est. All' ultimo gli è stato comunicato che l' assunzione non poteva essere perfezionata. «Quello del signor Ka è un semplice passaggio da un' azienda all' altra - ha precisato ieri il direttore del personale Atm -. Di conseguenza crediamo che il suo ingresso in Net sia compatibile con il regio decreto. L' errore è di chi l' ha assunto la prima volta». «Per il futuro continueremo a non assumere stranieri - conclude Pinna -. Perché, questo sì, sarebbe contravvenire alla legge». Atm non vuole sentire parlare di un superamento di fatto già avvenuto della normativa fascista. «La questione è dibattuta, lo sappiamo. Ma, per quanto ci riguarda, serve un' abrogazione formale». La Filt Cgil contesta con durezza questa presa di posizione. «Milano si è candidata all' Expo, il Comune sta lanciando Atm verso alleanze internazionali. Purtroppo all' interno dell' impresa un' antiquata concezione dei rapporti con il personale scambia le leggi con ben altri interessi», lascia intendere il segretario lombardo, Nino Cortorillo. Quali interessi, fuor di metafora? «A noi sembra che negare l' assunzione agli stranieri, in un settore che ha forti difficoltà a trovare autisti, serva sia a pilotare le assunzioni che a contenere gli organici. Un' impresa che ha grandi ambizioni non dovrebbe gestire le assunzioni con logiche da prima Repubblica». Logiche in cui anche il sindacato ha qualche responsabilità? «Se così fosse - risponde Cortorillo - tutti devono chiamarsene fuori, compresi sindacati e politica». Anche secondo la Fit Cisl il regio decreto è da superare. «Si potrebbe trovare un' intesa nel rinnovo del contratto di categoria», auspica il segretario generale lombardo, Roberto Rossi. Sul tema la Uil non si pronuncia. «Gli autisti non sono medici e infermieri, ma hanno pur sempre una posizione di contatto - riflette un autorevole esponente della confederazione che preferisce non essere citato -. Di fatto, restringendo il numero delle persone che possono entrare si difendono gli stipendi». Se così è, il meccanismo non deve aver funzionato granché. Negli ultimi anni i tranvieri hanno contestato proprio la perdita di potere d' acquisto.

Querze' Rita

Pagina 5
(10 febbraio 2008) - Corriere della Sera

Non in questo topic ma se n'era parlato