da leggo di oggi
Sulle carrozze l’effetto sauna è dietro l’angolo, nonostante i nebulizzatori installati da Atm
La tregua del caldo non sale in metrò
di Gabriella Persiani
L’afa dà tregua sopra Milano, ma sotto, nel metrò, si boccheggia ancora.
Bollenti sorprese arrivano, pure quest’anno, dalla tradizionale misurazione delle temperature in metropolitana effettuata nei giorni scorsi: si contano anche 6 gradi in più rispetto all’esterno. E poco cambia sui mezzi di superficie. Il giro col termometro digitale inizia con i pendolari delle 8.30 alla fermata di Lambrate, sulla verde. L’orologio della piazza segna 25 gradi centigradi, in banchina sono già 29. La calca ci impedisce di salire sul primo treno, viaggeremo forse più freschi sul successivo, mezzo vuoto? Speranza vana, all’interno 31 gradi. Il cambio a Loreto, per una corsa sulla rossa fino in Duomo, su treni di prima generazione: 32 gradi fissi. Magra consolazione sulla linea gialla da Duomo a Crocetta: il termometro si ferma a 30,7 gradi. A mezzogiorno il tratto della linea due tra Lambrate e Centrale, con 26 gradi all’esterno, tocca 32 gradi. Non va meglio a chi opta per il tram: sul 24 con tanto di sistema di refrigerazione saliamo a Crocetta con 31,4 gradi, scendiamo alla fine di via Ripamonti con 32,4 gradi. Meno afoso il percorso inverso a 29,8 gradi. Sul 23 dal Tribunale a Lambrate il tram, a mezzogiorno, bolle: 32 gradi.
Il metrò Atm sembra essere corso ai ripari: da lunedì sono infatti in funzione i nebulizzatori in tre fermate della linea rossa (Loreto, San Babila e Duomo). I ventilatori con acqua nebulizzata hanno superato le rigorose certificazioni richieste dalla Asl per evitare la diffusione del batterio della “Legionella”. Aiutano, sì. Ma non bastano: i milanesi boccheggiano ancora. (ass)