Scontro nella metropolitana di Roma

Trasporti urbani in altre citta'

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Postby fedex » Tue 17 October 2006; 21:42

GENIUS LOCI wrote:Tornando invece alla possibile causa dell'incidente... mi viene in mente l'incidente di qualche mese fa di Valencia
C'è una possibile relazione? Con che materiale rotabile veniva esercita la linea? E' della stessa casa costruttrice dei treni spagnoli della linea A di Roma?
E hanno stabilito quale fu in quel caso la causa dell'incidente?


Per ora gli investigatori hanno fatto alcune ipotesi ma per ora nulla di ufficiale, il materiale era stato costruito da CAF e MACOSA.
It is practically impossible to teach good programming to students that have had a prior exposure to BASIC: as potential programmers they are mentally mutilated beyond hope of regeneration.

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Postby Slussen » Tue 17 October 2006; 22:52

A me viene in mente - ma correggetemi se sbaglio - un tamponamento avvenuto sulle Ferrovie Nord non molto tempo fa, se non sbaglio tra Bovisa e Cadorna, sempre per un rosso permissivo.
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Postby GENIUS LOCI » Wed 18 October 2006; 9:05

Slussen wrote:Comunque la dinamica non mi pare ancora chiara. Se il rosso era permissivo, perché il macchinista ha chiamato la sala operativa per farsi autorizzare? C'era stata in precedenza qualche anomalia del segnalamento o della circolazione per cui i segnali non erano ritenuti attendibili? Si è innestato su questo un errore di chi dirigeva centralmente il traffico? Come mai il macchinista ha frenato solo all'ultimo? Qualcosa gli impediva la visuale?
Anch'io mi stavo facendo domande simili... tra la stazione di Mazzini e quella di P.zza Vittorio sembrerebbe che non ci siano curve: la stazione successiva si dovrebbe vedere da quella precedente
...A meno di significative differenze altimetriche tra le due stazioni - ed effettivamente è possibilissimo visto che P.zza Vittorio dovrebbe essere più "a monte" - o di curve di accesso in stazione... qui per essere precisi bisognerebbe avere la corografia della linea; da mappe come questa qui sotto sembrerebbe che non ci dovrebbero essere curve... purtroppo non ho una così approfondita conoscenza della metro di Roma per affermarlo con sicurezza

Image

Per quello che riguarda le comunicazioni: sulla linea A stanno facendo lavori che coinvolgono anche il segnalamento, a quello che ho capito; poteva benissimo essere che quindi quest'ultimo non fosse considerato attendibile e che si dovesse chiedere conferma in certi casi se procedere o no
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Postby Soft » Wed 18 October 2006; 9:29

stefralusi wrote:Foto AP-corriere della sera

impressionante il dietro, dove si vede la testa del treno conficcata, notate lo specchio retrovisore dove si trova


Mi chiedo come abbia fatto a salvarsi il macchinista...
Tra l'altro pare da notizie apprese su internet che sia stato interrogato e dice di non ricordare niente... te credo!

Ieri a un certo punto parlavano di 3 morti e 5 feriti gravi... che caos pure nelle informazioni ieri mattina...

ciao
:shock:
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Postby giolumi » Wed 18 October 2006; 12:36

stefralusi wrote:ferito a codice rosso(ospedaliero) in ospedale ma lucido dopo essere stato estratto dai tre metri di lamiere.

Risate sull'imbecillita del solito XXXX La vita in diretta.
Ridicoli i milanesi che dichiarano che non prenderanno mai più una metropolitana in vita loro.. bene alora non prendiamo più l'automobile a fronte di 6000 morit all'anno in incidenti automobilistici
non beviamo più alcool a fronte dei 50.000 morti all'anno per cirrosi epatica
non fumioamo più a fronte dei 30000 morti per tumore o cancro ai polmoni o apparato respiratorio
non prendiamo più la bicicletta a fronte dei 1800 morti ciclisti all'anno
non usciamo più di casa a piedi a fronte dei 85.000 infortunoi dei pedoni e dei 800 morti investiti
o per gli incidenti in aereo o per le navi che affondano...
ma che vivono a fare????
eccetera. eccetera
tutto è evitabile se si seguono le regole e non si fanno errori...


aha ahah lo dico da sempre!!!

è più alta la probabliti di uscire in strada ed essere investiti, ireri tra brno vespa e tg ho sentito certe cavolate (la migliore è che il metro è nato 100 anni prima che a roma, nel 1901 a parigi!!!!!!!!!!!!!!!!, stavo morendo)

(oppure bruno vespa: l'hinterland di milano però è piu piccolo di quello di roma, come la metro di milano... che serve meno passeggieri, difatti i dati dicono 315milioni all'anno contro gli 800.000 al giorno idi roma [che per la correttezza, aggiungo io, fa 292 milioni all'anno] che in totale fanno 1.500.000 persone al giorno fra le due città) campa cavallo....

c'è di che rimanere angosciati per la disinformazione che si tramuta in pensieri scioccanti antimetropolitane
CHIUSO
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Postby S-Bahn » Wed 18 October 2006; 12:50

Su tutto il resto del TP è anche peggio, se ti può consolare.
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Postby teo » Wed 18 October 2006; 13:03

Sentendo oggi studio aperto (fonte non so quanto attendibile) il conducente ha avuto il consenso a passare con il rosso, ma a quanto dice lui il treno aveva qualche problema perchè il macchinista sentiva un odore strano!
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Postby S-Bahn » Wed 18 October 2006; 13:10

Premesso che non mi pronuncio (e in genere sto abbottonato) su ipotesi e cause dell'incidente, ma una cosa non capisco. Ha avuto il consenso per la partenza col rosso, quindi con marcia a vista e velocità ridotta. La visibilità non mancava, perchè non avrebbe frenato? Ma forse sta proprio qui la casua dell'ncidente.
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Postby paco_74 » Wed 18 October 2006; 13:40

me lo sono chiesto anche io perchè non abbia frenato, forse c'era una curva
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Postby stefralusi » Wed 18 October 2006; 14:38

Agli inizi della metropolitana gialla, vi era un lotto SoCiMi che aveva un piccolo difetto: rispondeva ai comandi manuali dopo un certo ritardo temporale.
Tiravi la manetta e dopo qualche secondo trazionava. Spingevi la manetta per frenare e dopo alcuni secondi frenava. Riportavi la manetta a zero e dopo alcuni secondi smetteva di frenare...
Poco tempo dopo vennero tutte modificate, per ovvi motivi.

Una considerazione sul fatto di Roma.
Il dct non doveva consentire la partenza prima della liberazione della fermata successiva.
Se per un anomalia al treno esso non ha potuto frenare, o meglio detto che la stessa è sopraggiunta in ritardo per una momentanea avaria ai circuiti di controllo eletronici mandando in coasting il treno, o per una momentanea mancanza di alimentazione, questi dati in teoria dovrebbero essere presenti i dati nella memoria della cosidettta scatola nera.

Se la visibilità dal permissivo di protezione alla fermata era di soli 120 metri in leggera curva, un treno a 15 o 20 o 30 km/h si ferma in 10/15 metri al massimo.
Teniamo conto che per penetrare a quel modo vuole solo dire che la spinta è arrivata da dietro. le composizioni sono r-m-m-m-m-r. Le pilota sono leggere e carrozzate in vetroresina. I calcoli che la penetrazione a quel modo è possibile solo a velocità di 25/30 km/h dovevano tenere conto della struttura e del carico di spointa posteriore.

Ma queste sono considerazioni gratuite, ma rimango sempre perplesso sul fatto che la metro di madrid non ha più ordinato quel tipo di convogli, preferendo ansaldo-breda, convogli dirottati su met.ro.

Un ultima cosa: non confondete il permissivo ferroviario con il permissivo metropolitano, in quanto sono interpretazioni diverse.
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Postby S-Bahn » Wed 18 October 2006; 14:44

La frenatura pneumatica non dovrebbe essere del tutto indipendente dalla parte elettrica? Non c'è in cabina un rubinetto manuale dell'aria che comunque provoca la frenatura? Se non è così vacillano alcune certezze...
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Postby Slussen » Wed 18 October 2006; 15:05

Il dct non doveva consentire la partenza prima della liberazione della fermata successiva.


Anche io sono di questa opinione, se, come sembra, i successivi due segnali (in galleria e di protezione della stazione Vittorio) sono permissivi con tabella fissa.
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Postby Slussen » Wed 18 October 2006; 15:10

18 ottobre 2006
La ricostruzione del macchinista del convoglio che ha tamponato:
«Era rosso, ma la Centrale mi ha dato l'ok»
«Il mezzo aveva problemi, sentivo puzza di bruciato»
ROMA — Alle 4 di ieri mattina, Angelo Tomei, 32 anni, il macchinista del treno della morte, era già al deposito, pronto a iniziare il suo turno. Come tutte le mattine ormai da 6 anni, perché Tomei non è un novellino, ma un macchinista esperto. È il rappresentante sindacale degli autoferrotranvieri della Cisl e prima di condurre la metropolitana ha fatto l’autista dell’autobus (suo padre era capo- deposito del Cotral).
Pochi minuti prima che accadesse il disastro, lui ha capito che c’era qualcosa che non andava: «Mi sono accorto che il treno aveva dei problemi, ho sentito un gran rumore, poi la puzza di bruciato... ». Ora è un uomo disperato. Ha saputo che sotto il suo treno c’è morta una ragazza e adesso non si dà pace: «Ma io ve lo giuro, ho avuto il via libera dal Dct, per questo sono passato col semaforo rosso».
Il Dct è la Direzione centrale che sta alla Garbatella e comanda da quella stazione tutto il traffico dei treni. Il Dct è una sorta di sala operativa dove convivono computer e ferrovieri e il contatto con i macchinisti avviene via radio: «Tutte le conversazioni sono registrate, il racconto di Angelo potrà essere provato», garantiscono i colleghi che ora gli fanno scudo al pronto soccorso del Policlinico Casilino. Ieri mattina, all’ora del disastro, l’ora di punta per la metropolitana, c’erano molti treni incolonnati sulla linea e bisognava in qualche modo sfoltire quel traffico: per questo dalla centrale è partito l’ordine di passare, nonostante il semaforo rosso.
Il regolamento interno, del resto, lo prevede: con l’unica raccomandazione, in questi casi, di marciare a vista. «Ma io non andavo forte, ho rispettato tutti i limiti di velocità», continua il ferroviere, già interrogato dalla polizia e dal magistrato (che comunque lo farà sottoporre a perizia tossicologica per escludere la presenza di alcol o droghe nel sangue). Il limite di velocità secondo il regolamento è di 15 chilometri orari: se il treno lo supera, scatta il dispositivo di blocco automatico («Codice 15» in gergo). Forse proprio per questo non s’è fermato: perché la velocità era sì quella giusta ma il treno che lo precedeva era troppo vicino. E, dunque, i freni del metrò guidato da Tomei non hanno fatto in tempo ad arrestare il convoglio. Oppure, altra ipotesi, erano freni difettosi?
Questo lui non lo dice o non lo può dire, ma i suoi colleghi raccontano che proprio il suo treno aveva avuto già un incidente simile, tempo fa, al deposito, quando aveva travolto e buttato giù un respingente proprio per il mancato funzionamento del sistema frenante. Dieci giorni di prognosi, due notti in osservazione. Ha molte ecchimosi sul volto, Tomei, i segni dei pezzi di vetro che hanno ferito la sua carne. Quando l’hanno estratto vivo dalla cabina, aveva ancora quei vetri tra i capelli e il sangue sul viso, eppure ha avuto la forza di chiedere a un pompiere se poteva dare una mano anche lui per i soccorsi: «Sembrava di stare all’inferno, c’era tanto fumo, gente che urlava, io temevo davvero che fossero tutti morti».
Un uomo serio e generoso, dicono di lui i colleghi. Gran lavoratore e a tempo perso anche un bravo muratore: se gli chiedi un lavoretto, non ti dice mai di no. Ma, soprattutto, è un uomo scrupoloso. Che lunedì sera se n’è andato a dormire dopo l’ennesima riunione al sindacato per discutere dei temi della sicurezza. «Sapeste quanti fonogrammi— racconta l’amico macchinista che ha raccolto il suo sfogo in ospedale — lui stesso ha mandato all’azienda per chiedere di intervenire sui tempi di percorrenza. Cosa vuol dire? I treni della metropolitana di Roma viaggiano ancora secondo i vecchi schemi del 1980, ma da allora il volume di passeggeri è notevolmente aumentato e dunque anche i tempi di attesa alle stazioni, per noi, sono molto più lunghi, perché bisogna aspettare che tutte le persone siano salite e scese. Chiaro, no? L’azienda, perciò, non ci può mettere fretta, non ci può chiedere di coprire oggi le stesse distanze con i tempi di allora. Diventa un lavoro stressante, logorante». E pericoloso.
Adesso, al Policlinico Casilino, è arrivata anche la moglie di Tomei, Antonella. La coppia ha due figli piccoli. Ieri mattina, lui l’ha chiamata al cellulare da piazza Vittorio. Piangeva: «Antonella, senti, è successo un disastro, ma sono qui, sono vivo. Tu pensa ai bambini».
Fabrizio Caccia

da www.corriere.it
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Postby stefralusi » Wed 18 October 2006; 15:42

ricevo un messaggio da Antonio, un responsabile delle sale operative di metro Madrid, inn risposta alle chiacchere sulla qualità dei treni spagnoli.

La CAF non e' sudamericana, bensi Vasca Información General:
C/ José Miguel Iturrioz, 26
20200 Beasain
Guipúzcoa
Teléfono: 943 88 01 00
Fax: 943 88 14 20
E-mail: caf@caf.net


la metro di washington e' di caf, non so se rende l'idea e' !!!!!!
hai visto i treni metropolitani di roma? bene, hai visto quelli metropolitani di madrid? dacci un'occhiata e poi ti chiarirai le idee..

ciao


inoltre

Salve,
volevo solo chiarire la storia che la MetroMadrid avesse acquistato ansaldo...
Purtroppo per te non e' cosi.

C'e' stato solo uno sciopero de metromadrid inoltre,
la liena 3,8,10 e 12 hanno acquistato CAF.
Da dove hai attinto queste informazioni che sembrano non veritiere?

Un saluto,
Uno che lavora nella centrale del metromadrid.
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Postby GLM » Wed 18 October 2006; 16:07

la metro di washington e' di caf, non so se rende l'idea e' !!!!!!
hai visto i treni metropolitani di roma? bene, hai visto quelli metropolitani di madrid? dacci un'occhiata e poi ti chiarirai le idee..


non ho colto i concetti sottintesi ila metro di washington e' di caf, non so se rende l'idea e' !!!!!!
hai visto i treni metropolitani di roma? bene, hai visto quelli metropolitani di madrid? dacci un'occhiata e poi ti chiarirai le idee.. queste frasi...!
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