Bresciaoggi dedica due pagine intere ai lavori della metropolitana.
IL BILANCIO.
Le opere civili vicine alla metà. Sono arrivati i 40 milioni per gli interventi migliorativiCosì il metrobus cresce in cittàdi Mimmo Varone
Il metrobus arriva al giro di boa. Lo stato di avanzamento delle opere civili è arrivato al 48 per cento. E non ha passato il 50 solo perché l’altro giorno sono arrivati i 40 milioni di euro concessi dallo Stato per gli interventi migliorativi. L’avanzamento dei lavori si calcola in base al costo delle opere realizzate - spiega il direttore del progetto metrobus Mauro Rainieri -, e la nuova iniezione di denaro ha riportato un po’ in basso la percentuale. Ma quel che è fatto è sotto gli occhi e non torna indietro.
DEI 40 MILIONI aggiuntivi, la metà era destinata alla variante delle stazioni, che inizialmente era stata coperta dal Comune. Il che ha permesso al metrobus di mantenere la copertura finanziaria. I fondi in più erano già stati deliberati dal Cipe. La settimana scorsa è arrivato il via libera dal ministero e ora lo stesso Cipe deve dare l’ultimo «ok» per poter incassare. I soldi di fatto ci sono.
Nel frattempo, però, le stazioni del centro hanno subito altre modifiche, e non per volontà della committenza. I ritrovamenti archeologici sia in via Verdi che in via San Faustino hanno costretto a rivedere il progetto delle due stazioni. E ora si faranno «in allargo» da sotto terra, non più «a cielo aperto» come a Lamarmora, Brescia Due, via Marconi. Tutto è stato generato dai ritrovamenti e «siamo fiduciosi che qualcosa arriverà ancora – dice Rainieri – come riconoscimento che abbiamo cercato la soluzione migliore».
Anche il presidente di Brescia Mobilità Ettore Fermi spera che le nuove modifiche portino qualche altro euro in cassa. Il vecchio Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) 2005-2008 è scaduto nel marzo scorso. Ora «si lavora perché diventi possibile ottenere un riconoscimento – dice Fermi – anche per le ultime modifiche».
Forse qualcuna dovrà essere apportata anche alla stazione Fs, nell’ambito del piano d’area dell’Editoriale bresciana, che interessa tutta la zona di via Gambara almeno fino a via Saffi. Il progetto dovrebbe prevedere anche un secondo tunnel pedonale (a est di quello esistente) sotto i binari della stazione ferroviaria, in modo da collegarsi direttamente alla scala di accesso alla stazione del metrò. «In questo caso - dice Rainieri - dovremmo modificare la posizione della scala che esce dalla nostra stazione». Perciò alla conferenza dei servizi che si è tenuta di recente erano presenti anche rappresentanti del Metrobus.
Intanto la settimana scorsa si è ripreso a lavorare alla rimozione della casa-torre di via Verdi. Era stata interrata di nuovo per costruire i diaframmi della stazione prima del passaggio della «talpa». Ora verrà riportata alla luce. Si faranno rilievi e fotografie per poter documentare con precisione il manufatto e la sua collocazione. Poi verrà rimossa senza altri preamboli, secondo l’autorizzazione arrivata giorni fa da ministero dei Beni culturali. Per via di quella torre è stato necessario cambiare la posizione di un diaframma di stazione, e il cantiere è stato ristretto all’osso, fino a essere diviso in due. Ma almeno si eviterà tutto il lavoro di analisi chimica per capire se le pietre potevano essere tagliate e che tipo di malta utilizzare per ricostruirla. Per decisione del ministero - che «noi non avevamo chiesto», precisa Fermi - la torre non verrà più rifatta da nessuna parte. È un ostacolo in meno.
E la data dell’entrata in esercizio della metropolitana leggera, fissata al primo gennaio 2013, diventa un po’ più certa. Al momento, «non ho elementi per ritenere che la data finale possa slittare - dice Rainieri -, se guardiamo cantiere per cantiere possiamo trovare due mesi di ritardo da qualche parte, ma si recuperano».
RITARDI SI REGISTRANO a Casazza, causati dallo spostamento dello scolmatore del Garza, che viene intercettato dal percorso del metrò in uno dei punti più delicati. «I problemi si sono creati soprattutto per la connessione tra i nostri lavori e quelli dell’insediamento privato di Campana - precisa Rainieri -, che ha subito anch’esso ritardi e ha l’esigenza di avere il sito libero alla svelta per poter realizzare le opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione». Ma i tecnici del Comune pare abbiano trovato il compromesso. Il Metrobus anticiperà alcuni lavori rispetto ad altri e «per l’estate - dice Rainieri - Campana può cominciare a far la rotatoria provvisoria più a nord».
Intanto viaggia secondo tabella la stazione Marconi, nonostante il fermo per l’incidente mortale. E a parte le due stazioni del centro, «il ritardo si è accumulato soprattutto all’Ospedale, dovuto alla complessità dello spostamento dei sottoservizi - ammette il direttore del Metrobus -, tuttavia c’è tempo per recuperare, da qui all’estate del 2009 quando è previsto l’arrivo della talpa». La macchina Tbm in questi giorni è sotto via San Faustino, appena uscita da contrada del Carmine. Tra qualche giorno farà una sosta sotto il sagrato a lato della chiesa dei Patroni, dove è in corso un cantiere per consolidare l’area di sosta sotterranea. La «talpa» ha dovuto superare un lungo blocco di pietra calcarea, da quando è ripartita da via Verdi, e ha bisogno di manutenzione.
SI PREVEDE CHE PER METÀ luglio arrivi alla stazione San Faustino, dove il cantiere si prepara a realizzare i diaframmi che la Tmb dovrà bucare nel suo passaggio, lasciando dietro di sé il tunnel che poi verrà «allargato» per realizzare la stazione. Come dire che si ripeterà l’operazione compiuta il mese scorso in via Verdi.
Per il resto, non ci sono problemi, almeno di tempi. Tramontata l’ipotesi del «bruco», per la tratta a raso nel parco agricolo di San Polo è stato individuato il tipo di recinzione che dovrà proteggere la via di corsa dei treni. Ha un’altezza di 2.5 metri e «nel giro di poco tempo faremo fare sette - otto pannelli campione - dice Rainieri - per capire se può andar bene o no». Poi, toccherà a chi progetta i parco decidere se nasconderla con piantumazioni, lasciarla a vista o altro. In ogni caso, non si esclude che anche le associazioni ambientaliste possano dare un’occhiata ai campioni di recinzione, prima della scelta definitiva.
I 18 treni che faranno la spola tra Sant’Eufemia e il Prealpino sono ordinati da un pezzo, e sono in costruzione a Reggio Calabria. Il primo arriverà a Brescia entro l’estate dell’anno prossimo. Sono treni di tre carrozze «indivisibili». Vengono assemblati, provati, divisi per il trasporto, poi riaccoppiati e riprovati nel Deposito di Buffalora - SantEufemia.
Nell’autunno 2009 cominceranno a muoversi nel Deposito sui binari di prova. Nella primavera successiva metteranno il naso fuori per avventurarsi fino alla stazione di Sant’Eufemia. Poi, via via, si allontaneranno. Per una buona parte del 2012 i treni funzioneranno tra un capolinea e l’altro senza passeggeri per collaudare gli impianti di linea e mettere a punto il meccanismo treno - linea. L’ultimo atto prima dell’entrata in esercizio.
L’AVANZAMENTO. A nord il «tronchino», al deposito Buffalora - S.Eufemia gli impianti di sistemaE il tracciato prende formaIl tracciato della metropolitana leggera comincia a farsi visibile da nord a sud. Al capolinea nord prende forma il «tronchino» che permetterà ai treni di invertire la marcia. Al capo opposto, al Deposito di Buffalora - Sant’Eufemia, ormai quasi finito nelle opere civili, si cominciano a posare gli impianti di sistema. E la linea è tutto un cantiere. Appena dopo la stazione Prealpino l’incrocio di via Finadri è ormai pronto per riaprire, e appena più a sud, all’inizio della tratta sensibile lungo la Triumplina, sono ormai fatti i diaframmi della galleria artificiale, che sono ancora in corso nel punto di interferenza con il torrente Garza. In corrispondenza dell’incrocio con via Casazza i diaframmi della galleria si faranno appena finiti quelli relativi al Garza con un gioco di incastri, e a sud dell’incrocio si completa l’ultimo concio di solaio ancora mancante. In piazzale Kossuth, invece, si fanno le travi di coronamento per la copertura della galleria.
GLI STESSI LAVORI sono in corso tra via Vivanti e Una hotel, e dopo la stazione Europa si modifica la viabilità per spostare verso nord la rotatoria in corrispondenza di via Donatori di sangue in modo da realizzare la galleria sotto l’incrocio.
Nella tratta sud, tra il pozzo di immissione della «talpa» in via Volta e la stazione Poliambulanza sono pronti i 330 metri di galleria artificiale che portano dalla profondità in superficie e si realizzano i successivi 100 metri di trincea aperta. Altri 200 metri sono al completo oltre la stazione San Polo 1 e proseguono i lavori alla variante di via San Polo (si fanno i muri di contenimento del nuovo sottopasso).
Sono pronti pure i 50 metri di galleria artificiale adiacenti alla stazione San Polo 2, e i 90 metri nella zona degli orti comunali, oltre la stazione. E il tratto in viadotto è pronto fino al Deposito. MI.VA.