Fibolz wrote:...
In Italia c'e' l'idea che l'unico mezzo pubblico moderno e funzionale sia la metropolitana; il resto per definizione e' sporco, in ritardo, vetusto...
Anche io quoto e apprezzo questa frase, ma per ragioni diverse, forse opposte. Se un comune come Salerno (150'000 abitanti circa)non può permettersi una metropolitana moderna, perché non deve avvalersi di una ferrovia come quella realizzata in questa città. Perché è da sfigati?
Sul termine Metropolitana ritengo che sia la normativa UNI ad aver sbagliato ad utilizzare questo nome visto che già da 60-70 anni prima veniva utilizzato in Europa e in Italia per un concetto di ferrovia simile, ma non esattamente calzante al moderno standard di metropolitana.
Io ad esempio riesumerei il concetto di ferrovia metropolitana e distinguerei quelle moderne con una sigla aggiuntiva, un po' come si fa con le ferrovie AV/AC.
Potrebbe essere possibile chiamare ferrovie metropolitane quelle ferrovie a due binari, confinate, caratterizzate da elevato numero di fermate, realizzate in ambito urbano, ma che magari per traffico, frequenza e, pertanto, segnaletica, non rientro nella moderna concezione di metropolitane (esempio attuale Linea2 e 3 di Napoli).
Per le linee tipo M1 di Milano aggiungerei al termine metropolitana una sigla tipo AF (alta frequenza) o AC (alta capacità) o entrambe. Ad esempio quelle leggere metropolitana AF, quelle pesanti metropolitana AF/AC.
Altra modifica, proporrei di dare la possibilità ai comuni di utilizzare il termine ferrovia (urbana) per le loro linee ferrate, non più esclusivamente metropolitana.
Il termine giuridico di metropolitana menzionato nell'ordinamento giuridico che dà diritto ai comuni di realizzare infrastrutture ferroviarie, evidentemente sta ad indicare una delimitazione urbana, piuttosto che una specifica peculiarità tecnica de ferrovia. Questo è il motivo per cui parlo di inconcruenze normative, mi riferisco proprio a questa discrasia tra norma tecnica e diritto dato ai dei comuni.