Comunicato Stampa del 07 Dicembre 2011 – ore 10.30
L’Or.S.A. critica l’Antitrust: non sostiene il mercato, ne amplifica le storture
PREMIARE LE REGIONI CHE NON RINNOVANO I CONTRATTI CON TRENITALIA? UNA FOLLIA ED UN ATTACCO AI LAVORATORI FS
“In tema di liberalizzazioni avevamo già avuto modo di sottolineare all’Agenzia Garante del Mercato un atteggiamento poco attento alle regole per il lavoro” esordisce il Segretario generale dell’Or.S.A. ferrovie – Alessandro Trevisan – “Ma quest’ultima uscita dell’Antitrust che addirittura vorrebbe premiare le Regioni che non rinnovano il contratto di trasporto regionale con Trenitalia la troviamo una vera e propria istigazione ad abbandonare la più grande Impresa Ferroviaria del Paese con tutte le relative conseguenze occupazionali e di tenuta industriale del Gruppo FS”.
Sui temi dell’apertura al mercato ferroviario l’Or.S.A. non condivide le “Proposte di riforma concorrenziale ai fini della Legge annuale per il mercato e la concorrenza” che l’Antitrust ha fatto pervenire in questi giorni al Governo Monti, bocciandole come unicamente protese ad una privatizzazione che garantisca regole e tutele solo alle nuove Imprese.
Sulla separazione societaria tra RFI che gestisce le infrastrutture ferroviarie e Trenitalia che fa i treni del Gruppo FS, il Sindacato Autonomo è molto netto: “L’unico passaggio che possiamo condividere della segnalazione di Antitrust al Governo (e che la dice lunga sulla piena aderenza dell’Italia alle direttive europee) è quello nel quale si ammette che il nostro Paese è più avanti di altri nei processi di liberalizzazione”. Per il resto un’Autority dei Trasporti è più che sufficiente a vigilare sull’operato di RFI senza pregiudicare l’apertura al mercato ad altri operatori e l’accesso non discriminatorio alla rete ferroviaria.
“Ma il problema di fondo resta un altro – continua Trevisan ‐ . Quello delle regole contrattuali per i lavoratori del ferro. Oggi la concorrenza sui binari è soprattutto frutto di deregulation, contratti ad personam, orari di lavoro tra i più disparati e diversi modi di normare e retribuire la prestazione lavorativa. Abbiamo chiesto le Clausole Sociali, un Contratto Nazionale di Riferimento e che tra gli obblighi di gara vi sia quello della sua applicazione. Le risposte che riceviamo sono sostanzialmente ostili e molti vorrebbero addirittura cassare le poche e per il momento inapplicate norme sull’aderenza degli Accordi Aziendali alla contrattazione nazionale. Questa frenetica corsa a privatizzare tutto sostanzialmente dimentica chi lavora, soprattutto nei servizi pubblici”.
L’Or.S.A. il 27 gennaio sciopererà anche contro questa “deriva” verso uno Stato e che dimentica i bisogni primari dei propri cittadini. Negli altri Paese europei ‐ sostiene l’Or.S.A. – la liberalizzazione dei servizi ferroviari è molto più indietro e nessuno, a partire dalla stessa Francia, è disponibile a cedere spazi su questi tipi di servizio che necessitano di una regolazione molto attenta e garante per i cittadini. Altrimenti è la
giungla dove imprenditori d’assalto operano sin che guadagnano per poi abbandonare i dipendenti senza lavoro lasciando i problemi agli utenti del servizio ed allo Stato.
“Basta alzare gli occhi nella Stazione di Milano e vedere i nostri lavoratori sulla torre faro a rivendicare il lavoro che hanno tolto loro per darlo ai francesi; basta sentire il coro unanime delle proteste di utenti e regioni sulla cancellazione di buona parte del servizio universale per capire cosa significa privatizzare senza regole” conclude il Segretario dell’Or.S.A. Ferrovie.
L'articolo 23 della bozza di decreto liberalizzazioni dispone la "indipendenza di Rete ferroviaria italiana dalle imprese operanti nel settore dei trasporti". In pratica Rfi, la società di Ferrovie dello Stato che gestisce orari e le linee su ferro, verrà scorporata dal gruppo e riportata in totale autonomia e solitudine tra le braccia del ministero dell'Economia. E quindi Trenitalia, al pari di altri concorrenti (come ad esempio la Ntv di Luca di Montezemolo), non avrà più corsie preferenziali ma dovrà mettersi in fila come altre società di trasporto ferroviario per richiedere eventuali autorizzazioni, tracce orarie, linee. Anche il contratto di lavoro del settore viene eliminato.
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