Sulla questione di via Garibaldi e della ZTL evidentemente mi ricordavo male, visto che Cristian ha un ricordo così specifico sul fatto che non vi poteva accedere in macchina penso che effettivamente la circolazione fosse limitata, probabilmente solo sabato e domenica, perchè io ricordo bene di averci scorrazzato allegramente in motorino più e più volte. Una limitazione che invece ricordo era quella che riguardava la svolta a destra da via Carducci in via Libertà durante le ore di punta serale.
L'attuale labirinto di sensi unici della zona di via Garibaldi credo sia figlia dei lavori del tram. L'unica cosa che ho trovato comoda è stata la riapertura dell'incrocio Monte Santo/Garibaldi, che fortunatamente, diciamolo a bassa voce, è stata mantenuta fino ad oggi, peccato che i suoi effetti siano vanificati dall'assurdo senso unico di via Roma in direzione Gramsci (che porta le macchine in via Libertà sul percorso del tram). Altra cosa che non mi convince molto sono i sensi unici in via Venticinque Aprile (io preferisco stare in strada con la bici piuttosto che avere una pista ciclabile come quella), in via Carducci-Dante e in via Cantore-Vittorio Veneto (soffriamo un po' nei collegamenti est-ovest). Un'altra idea che mi balza ogni tanto per la testa è di invertire il senso di marcia oltre che di via Roma anche di via Quattro Novembre, e di conseguenza anche quello di via Monte Santo (da Venticinque Aprile a Monte Ortigara), ma forse ragiono troppo guardando solo al mio orticello
@ Davide:
A dire il vero ho una conoscenza molto superficiale della storia di Cinisello Balsamo... per tanti anni la cosa che più assomiglia a un testo sulla storia della città che ho letto (e riletto) è stato il libro scritto in occasione dei 40 anni della Stella Azzurra, che tratta in realtà tutta la storia dello sport cinisello-balsamese (passami il termine). Per tanti anni ho del tutto ignorato che un luogo con poca identità come quello in cui viviamo potesse raccontare qualcosa di interessante, e solo di recente mi sono reso conto di come il patrimonio edilizio storico della città sia stato in gran parte spazzato via in nome della speculazione edilizia o dei parcheggi, pensavo cioè che i pochi edifici "storici" fossero quelli ancora in piedi, e ignoravo che invece molti palazzoni dall'aspetto di dubbio gusto sono spuntati là dove prima c'era qualcos'altro, magari senza pregio, non importa, ma comunque in grado di descrivere la Cinisello Balsamo di una volta. I pochi vecchi edifici che ho visto con i miei cadere sotto le ruspe sono la Curt de la Valsapera e la/le corti in via Sant'Ambrogio, dove peraltro non passo da una vita.
Qualche anno fa, poi, ho ottenuto per vie traverse il librone scritto da Ezio Meroni nel 2010 per la Fondazione Martinelli, ho visto le foto e letto le storie della Balsamo che era, e si è acceso il mio interesse, poco dopo ho avuto anche il libro scritto per i cent'anni della Cooperativa La Nostra Casa (che tra l'altro contiene un CD con i libri scritti negli altri anniversari) e ho partecipato all'incontro di presentazione del progetto "le pietre raccontano", dove era stato distribuito un CD che contiene le pagine che poi sono state, giustamente, pubblicate sul sito internet, e che come dicevo ha contribuito a farmi conoscere qualcosa di più. In tempi recentissimi poi ho letto il libro Antifascismo e Resistenza a Cinisello Balsamo, trovato in biblioteca e, per combinazione, acquistato proprio oggi (insieme a un volume edito per i 25 anni di MM S.p.A., ma questa è un'altra storia...), e in seguito, dopo averlo cercato a lungo in biblioteca (era sempre fuori in prestito) ho scoperto di possedere anche una copia della Storia di Cinisello Balsamo di Albeto Scurati, che ancora non ho letto del tutto. Insomma, le cose che so sono quelle che sono scritte su questi libri o sul sito del Comune (e su Wikipedia, e credo di non sbagliare se faccio a te i complimenti per l'accuratezza della pagina
), poi qualcosina mi ha raccontato anche mia mamma, che si ricordava il tram in piazza Turati, la vecchia piazza Gramsci con la sagra degli uffizi che era così bella, e la vecchia Balsamo con i campi da attraversare per andare a scuola, la vecchia piazza Italia che se ne guardi le foto adesso non capisci da che parte le devi girare, le vie che si chiamavano in modo diverso, qui era tutto campi, quej de Cinisell e quej de Balsum, guai a confonderli, e le liti per l'ufficio postale, ecc. ecc. ecc., cose che immagino avrai sentito anche tu. Ultimamente sto cercando di fare ordine tra le tante cose che ho in casa e ogni tanto salta fuori qualcosa di interessante. Ieri ho iniziato a cercare tra le foto ma per ora l'unica cosa che ho trovato è una foto di Milano, incrocio tra le vie Lorenteggio e Inganni nel 1969 (ci ho messo qualche ora per individuare il luogo perchè sulla foto non era indicato).
Qualche cinisellese o balsamese di famiglia per vie traverse lo conosco o comunque potrei contattarlo, appena ne ho l'occasione proverò a chiedere qualcosa.
Intanto ho chiesto a mia zia, che a Balsamo ci abita dai primi anni '50, a proposito dell'edificio di via Carducci ma non ha presente, e sì che il capolinea del tram se lo ricorda. Su quello di via Leopardi anche io non so niente, credo non sia antico (dalle carte dell'IGM che ho visto sembrerebbe apparire nell'edizione del 1914, mentre non è presente nella carta simil-IGM dei primi del Novecento che ho in casa, la cui datazione non sono ancora riuscito a stabilire con precisione ma credo sia di poco precedente). Della nostra zona (capolinea 31) la cosa più "storica" che ho visto è la foto del palazzo della cooperativa in costruzione (non pensavo fosse così vecchio).
Interessante la storia della Cascina San Luigi e dell'edificio di fronte, mi dispiace non poterti aiutare. A dire il vero non sapevo neanche che vi avesse avuto sede l'oratorio (sapevo che prima della sede attuale di Villa Suigo-Caorsi-Spreafico fosse in via Roma). Qualcosa sul perchè l'oratorio fosse intitolato a San Luigi Gonzaga mi era stato detto quando ero bambino durante una gita a Castiglione delle Stiviere, ma chi si ricorda più?
Tornando al discorso del pullman blu in via Primo Maggio, mi è venuta in mente una cosa, e ho una teoria (una teoria, si badi bene, forse anche un po' strampalata): Verso la fine degli anni '90, l'Amministrazione Comunale vietò che venissero eseguiti i cortei funebri, e istituì un servizio bus per il trasporto delle persone dalla chiesa al cimitero. L'istituzione del servizio bus nei primi anni era obbligatorio (e a pagamento), anche qualora non fosse richiesto perchè le distanze in gioco erano minime (ad esempio dalla chiesa di San Martino al cimitero di Balsamo) o le persone fossero autonomamente organizzate per lo spostamento. Da alcuni anni, che io sappia, tale servizio non è più obbligatorio. Ora mi chiedevo: può essere che quell'autobus blu che vedevi ferm dopo il mercato del lunedì in via Primo Maggio fosse lì perchè dopo i lavori per la piazza non sapeva più dove sostare in attesa della fine della funzione. Certo, come teoria è strampalata, anche perchè non spiega dove sostasse gli altri giorni, l'orario però è compatibile con le funzioni funebri, e ho chiesto se l'autobus fosse blu e mi è stato risposto di sì (un sì non convintissimo a dire il vero, ma quelli sono momenti in cui il colore dell'autobus è l'ultima cosa a cui pensi).
PS: hai per caso una foto di via Libertà (o via Milano, of course) che ritrae l'abside della chiesa prima dei lavori di demolizione per l'allargamento della via?
PPS: non mi sono dimenticato delle cartoline ma non ho ancora avuto il tempo di tirarle fuori e scansionarle.