Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Davide » Thu 27 March 2014; 16:01

Sono assolutamente senza parole, non so come ringraziarti!! :P :P :P Ho sempre apprezzato questo genere di documenti che - da quando ho iniziato ad interessarmi, quindi all'incirca qualche anno più tardi - ho sempre cercato di conservare. Gli aggiornamenti periodici della metrotramvia li ho raccolti finchè son riuscito, purtroppo risistemandoli la scorsa estate mi sono reso conto d'avere qualche doppio e diversi buchi. Anche perchè c'è stato un momento, quando la città era già stata quasi interamente cantierizzata, in cui venivano distribuiti solo ai residenti delle zone interessate. Essendo stati i primi noi ad essere cantierizzati, sono quasi certo di essermi perso qualcosa delle fasi centrali / finali. Dovrei riprenderli in mano e in base a quello che mi manca chiederti.

Riguardo la questione della 712 invece, premesso che dovrò passare al dettaglio tutte le informazioni contenute nei quattro allegati.. ma il giro originario era davvero oltre ogni possibile immaginazione! Passava sul viale Brianza senza interscambiare direttamente con le linee per Monza. Entrava alla Cornaggia per poi tornare indietro fino alla Città Mercato e poi dirigersi di nuovo da tutt'altra parte verso la Bettola. Ci si potrebbe creare un gioco dell'oca! Labriola non è comunque dove la immaginavo (fianco Tempini), ma dalla parte opposta (collegamento viale Brianza / via Fratelli Gracchi uscita A4). Corretta l'interpretazione sul primo capolinea in via Monte Grappa; con la modifica di percorso e il prolungamento a Sesto la linea abbandona invece l'assurdo percorso fra la Bettola e la Cornaggia, effettuando grosso modo qualcosa di simile con quello attuale (viabilità originaria permettendo).

Sull'area della Bettola ho vaghi ricordi personalmente. Mi ricordo bene il Toys Center, che era una meta fissa sotto Natale. Da quelle parti la via Ciro Menotti, di cui ricordo l'indicazione scritta a vernice su un muro (o mi confondo col muro lunghissimo della Falck a Sesto che ci si trovava davanti uscendo dalla Tangenziale?). Del Città Mercato ricordo le scale mobili e i carrelli, ma sul lato verso la Cornaggia (dove a volte mettevano i gonfiabili) mi sembra di ricordare una zona estremamente abbandonata, con piante infestanti e zingari accampati dietro di questi. Nell'area immensa devastata dagli svincoli assurdi del nuovo Auchan e dell'innesto A4/SS36 ricordo campi enormi pieni a volte pieni di papaveri, altre volte tutti gialli per la colza (?). Dalle foto aeree che probabilmente avrai guardato anche te ho visto invece che la via Galilei, o comunque la trasversale dal viale Brianza alla via Valtellina era tutta alberata con platani. Classiche alberature cinisellesi in via d'estinzione (vedi la via Risorgimento nel tratto dopo Sant'Eusebio, in cui sopravviveranno giusto un paio di alberi.. piuttosto che la stessa via Risorgimento più urbana, o la via XXV Aprile, in cui i platani sono stati sostituiti via via con orridi biancospini, al più rinsecchiti a neanche un anno dalla piantumazione).

Qualche considerazione collaterale prima di chiudere in attesa di aggiornamenti:
- che ti ricordi il giro per piazza Gramsci (con fermata davanti a Quazart) lo faceva solo la 705 o anche la 727? Io all'andata per andare a scuola con mia mamma prendevo sempre la prima, mentre al ritorno capitava anche che prendevamo la 727 scendendo in via XXV Aprile (che mi ricordo come lontanissima), quindi non ho memoria del percorso originario in direzione Milano della 727. La mappa della Caronte non chiarische in tal senso, facendo passare "il mondo" (704, 705, 727, 729) per la piazza.
- la 705 a Sant'Eusebio faceva capolinea in via Sant'Eusebio?! Dalla mappa sembra di sì, e sembra ci passsasse anche la 725 in direzione Sesto da lì! Per fare inversione dalla via Risorgimento la 705 immagino usassse come "spartitraffico" la stessa chiesetta a questo punto. Purtroppo anche in tal senso non ho assolutamente ricordi. La prima volta che ho messo piede a Sant'Eusebio credo sia stata in "gita" alle elementari, ai tempi in cui c'erano le polemiche per la demolizione del nucleo storico della Cascina Cantalupi e per l'edificazione da parte delle cooperative a ridosso della chiesetta. Mi ricordo insomma solo tanto fango, paratie forse di legno e cumuli di terra. Fra l'altro come ci saremo andati lì? Proprio on la 705? Un pullman della Colombo mi sembra ridicolo!

:ciao:

PS - Mi è venuto in mente adesso ripensando a quando, mi sembra tornati dal mare, avevo visto finalmente le prime recinzioni per i cantieri del tram, sui posteggi lato Parco degli Alpini in via I maggio. Ma ti ricordi che al lunedì, dopo il mercato, capitava che ci posteggiava per la lunga un autobus blu? Hai idea di cosa fosse? E' uno degli interrogativi che mi son sempre portato dietro, senza riuscire a trovare una risposta..
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Trullo » Thu 27 March 2014; 16:09

Affascinante questa discussione, dalla quale si evince che non conosco nulla di quartieri che sorgono a pochi chilometri da dove ho sempre vissuto, ma che per vari motivi non ho mai frequentato
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Davide » Thu 27 March 2014; 16:29

Le relazioni di Cinisello con Paderno - storicamente - sono sempre state molto deboli. E lo stesso tracciato storico che le univa*, riscontrabile nelle mappe catastali ancora a inizio Novecento, sembra del tutto cancellato già dalle ortofoto del 1950. La Tangenziale nei primi anni Novanta credo abbia solo consolidato uno stato di fatto. Se ti può consolare sono stato per la prima volta due settimane fa a Calderara (parco), da cui si vede casa mia (capolinea del 31). E' un chilometro e mezzo in linea d'area, quasi quattro per arrivarci.

* A Cinisello, la via Monte Santo, da via Garibaldi fino alla via Leon Battista Alberti, era parte di questo tracciato che si diramava da quello per Cusano (via Garibaldi).
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby einmass.85 » Thu 27 March 2014; 17:09

Nel 1999 prendevo regolarmente la 727 (ricordo però che la veletta non riportava il numero ma solo l'indicazione generica ATM e il capolinea - Milano Staz. Centrale oppure Cusano via Sormani o Cinisello S. Eusebio) per andare a scuola e sono praticamente certo che tirasse dritto dietro la chiesa, mentre la 705 (che chiamavamo 105 oppure Cascina Gobba perchè appunto sulla veletta il numero non c'era) l'ho presa più volte anche nei primi anni '90 quando con la scuola elementare andavo in gita a Milano passando da Sesto Rondò per prendere la metro, e ti confermo che passava davanti al sagrato della chiesa facendo fermata davanti al Quasart. Questa leggera deviazione rispetto al percorso rettilineo me ne fa venire in mente un'altra che permetteva l'interscambio della 725 (anche qui niente numero sulla veletta, solo Nova o Sesto FS) proveniente da via Umberto Giordano con la 727 ramo Cusano in via Libertà (la "fermata della CARIPLO", dove infatti tuttora c'è l'erede Intesa Sanpaolo), girando in via Carducci e riprendendo via Cadorna in direzione Sesto.
Per quanto riguarda il capolinea di Sant'Eusebio mi sembra di ricordare che quello della 705/702 sia cambiato diverse volte, forse c'è stato anche un periodo in cui è stato accorpato con quello della 727 in via Alberto da Giussano, ma non vorrei sbagliarmi, generalmente sono stati separati in due vie diverse e credo che la tua interpretazione sia quella corretta.

Dell'autobus blu in via Primo Maggio sinceramente non ho nessun mai sentito parlare, e sì che ricordo bene il mercato del lunedì (foto sotto, tratta da un volumetto edito dal Comune nel '91 :D )e tutte le operazioni di pulizia delle strade nel primo pomeriggio che da piccolo guardavo curioso chiedendomi come diavolo funzionasse quel camion arancione che ingoiava tutti i rifuti possibili immaginabili...A che anni ti riferisci più o meno?
Un'altra cosa che ricordo bene, anche se non centra niente, è di come nella zona del parco degli Alpini e nelle vie adiacenti fosse massiccia la presenza di tossicodipendenti ancora fino all'inzio degli anni '90.

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Stendiamo poi un velo pietoso sulle attuali piantumazioni a Cinisello Balsamo... ricordo che qualche anno fa sono andato a visitare il parco delle Groane e ci era stata fatta notare da un responsabile del parco proprio la differenza tra i loro alberi e "quelli di Cinisello Balsamo".


Trullo wrote:Affascinante questa discussione, dalla quale si evince che non conosco nulla di quartieri che sorgono a pochi chilometri da dove ho sempre vissuto, ma che per vari motivi non

Devo ammettere che anche io ho una scarsissima conoscenza di Paderno Dugnano, che per tanti anni ha rappresentato per me solo l'Euromercato (ora Carrefour), mentre nel vero centro abitato credo di esserci passato non più di un paio di volte in vita mia :roll:
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Davide » Thu 27 March 2014; 17:40

Sì, anch'io la 705 la conoscevo più come 105 al tempo! Ho qualche ricordo in meno della 704 (104) e della 729 su via XXV Aprile invece.. la 704 al tempo seguiva la 705 nel giro per piazza Gramsci o tirava dritto anche lei come la 727 e la 729? Ricordo bene invece il giro assurdo della 725 con transiti su via Libertà e via Carducci e ricordo bene anche la fermata della Cariplo (in direz. Nova), di cui era rimasta abbastanza a lungo - durante i cantieri - l'attaccatura della palina. Un po' meno chiaro è in direz. Sesto invece: faceva fermata sicuramente davanti all'Upim, ma poi in via Libertà sul lato opposto della Cariplo? Te lo chiedo perchè ho una foto (non mia, del 2004 circa) della via Libertà prima dei lavori in cui c'è effettivamente una fermata all'altezza del civico 80 (che prima di diventare bianco ed essere rialzato di un piano era arancione), solo che era provvisoria. Quindi mi chiedevo se fosse stata istituita successivamente o meno.

Il ricordo dell'autobus blu sulla via I maggio risalirà ai primi anni duemila, a ridosso comunque dell'avvio dei lavori per la metrotramvia (2004). Credo posteggiasse solo di lunedì perchè era l'unico giorno in cui - di primo pomeriggio - poteva trovare tutti i posteggi vuoti senza macchine. Blu era anche il furgone della Volkswagen della signora che vendeva tessuti appena usciti da casa mia a sinistra (chi sa se magari ne hai qualche vago ricordo anche te). A destra c'era uno che vendeva scarpe invece. Più che i camion dei rifiuti che comunque mi piacevano, del lunedì (i lunedì d'estate, in cui ero a casa da scuola) ricordo le corse di mia mamma a chiudere tutte le finestre quando il mercato cominciava a smobilitare. Quando ci dimenticavamo o arrivavamo tardi la casa era diventata una camera a gas. :P In fondo alla via Capuana, dove c'è la Cooperativa, c'erano invece quei due platani altissimi dove ora passano i binari del tram. Mi sono venuti in mente guardando la foto del mercato, in cui non si notano particolarmente (essendo passati almeno una quindicina d'anni dalla foto al mio ricordo). Era stato comunque anche quello uno degli argomenti "contro il tram" (come gli olmi della via Frova, che ho sempre trovato molto disadorni e troppo coprenti). Nessuno però ha fatto caso che i tigli davanti alle vecchie Scuole Cadorna (molto eleganti, e comunque "simbolici", essendo quello il nostro viale delle Rimembranze) siano stati abbattuti molto più avanti, non per i lavori del tram, quanto invece per gli infiniti cantieri del Pertini. Anche in quel caso a prenderne il posto, biancospini piantati a caso, e forse qualche ciliegio malandato.

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> http://www.comune.cinisello-balsamo.mi. ... article324
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby einmass.85 » Thu 27 March 2014; 18:11

Me li ricordo bene quei due platani, e ricordo bene anche quel sabato mattina di inzio ottobre 2004 in cui sono venuti a farli fuori. Sono sempre stato pro tram però sinceramente mi è dispiaciuto che li abbattessero perchè rendevano più gradevole la zona e la vista dalle finestre di casa... tra l'altro dai disegni del progetto originario (capolinea in via Leopardi e anello attorno alla scuola) sembrerebbe che si sarebbero potuti salvare entrambi.

Della 704 e della 729 non ricordo praticamente niente, solo che la 729 passava solo negli orari di punta. Sulla fermata della Cariplo hai ragione, quella in direzione Sesto era davanti all'UPIM, mentre non ricordo la fermata del civico 80 di via Libertà.
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Davide » Thu 27 March 2014; 18:27

Sì, allora dev'essere stata aggiunta successivamente (fermata Libertà civico 80), perchè non se la ricorda nemmeno mia zia che pur in via Libertà ci abita da cinquant'anni.

I due platani comunque li vedevo anch'io dalle finestre della sala. Da allora è rimasto praticamente un vuoto, percepibile sia "da casa mia", sia quando si arriva in fondo alla via Capuana. Avrei sperato che una volta finiti i lavori per il tram avrebbero: a) risistemato il tratto iniziale di via Leopardi, che invece è rimasto orrendo tale e quale; b) "compensato" come promesso il taglio degli alberi con alberi veri, non i soliti alberelli da vivaio; c) lastricato i marciapiedi, compreso il famigerato tratto di via I maggio fra il posteggio e la via Appiani che non si capisce perchè già al tempo non avessero sistemato con le mattonelle. :P Alla fine non ho capito perchè, via Leopardi e via I maggio le hanno sistemate "in economia", coi cordoli delle alberature coi bordini in calcestruzzo (?) e i marciapiedi al più riasfaltati. Uniche parti lasciate fuori da una riqualificazione, da qui alla via Gorkij. Alberature da quatrto soldi, molte delle quali ci hanno già lasciato (senza eredi). Al posto degli alberi pali a non finire!

Il "vuoto" lasciato dai due platani. In realtà io non abito così in alto. :mrgreen:
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Lucio Chiappetti » Thu 27 March 2014; 18:28

Trullo wrote:Affascinante questa discussione, dalla quale si evince che non conosco nulla di quartieri ...


Anch'io non li ho mai frequentati fino di recente e solo lo scorso anno la parte tra Sesto FS e il Geriatrico e li ho trovati piuttosto squallidi, soprattutto trovo curioso i riferimenti "archeologici all'americana" (dove cio' che ha un secolo puo' essere monumento nazionale) a centri commerciali e altre cose indubbiamente recenti. Mi era capitato di passare per le vie tra Sesto e Monza in un passato piu' lontano quando non esistevano affatto (molto poco col TPL e qualche volta da bambino in macchina o autobus con mio zio per andare in montagna) e non mi parevano meno squallidi anche se meno edificati.

In compenso ricordo il tram che andava a Sesto e la fermata del Campari (con la dignita' dell'architettura industriale dell'altro secolo) e trovo che l'urbanizzazione recente nella zona di Sesto Marelli/Rondo/FS non sia affatto spiacevole, meglio di tante parti di Milano.
“It seemed to me,' said Wonko the Sane, 'that any civilization that had so far lost its head as to need to include a set of detailed instructions for use in a package of toothpicks, was no longer a civilization in which I could live and stay sane.”
― Douglas Adams, So Long, and Thanks for All the Fish

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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Davide » Thu 27 March 2014; 19:06

Lucio Chiappetti wrote:Anch'io non li ho mai frequentati fino di recente e solo lo scorso anno la parte tra Sesto FS e il Geriatrico e li ho trovati piuttosto squallidi, soprattutto trovo curioso i riferimenti "archeologici all'americana" (dove cio' che ha un secolo puo' essere monumento nazionale) a centri commerciali e altre cose indubbiamente recenti. Mi era capitato di passare per le vie tra Sesto e Monza in un passato piu' lontano quando non esistevano affatto (molto poco col TPL e qualche volta da bambino in macchina o autobus con mio zio per andare in montagna) e non mi parevano meno squallidi anche se meno edificati.

Va che per quanto mi riguarda quei luoghi che hai citato sono ugualmente squallidissimi. :mrgreen: L'interesse è dettato semplicemente da una sorta di "feticismo" per le vicende locali, con particolare accento su architettura, urbanistica, paesaggio (anche nel caso possa venire il sospetto, come da quelle parti, che non ve ne sia nessuno dei tre). Alcuni "riferimenti storici" che derivano da un ricordo personale sono poi intrisi inevitabilmente di un certo sentire "personale", che può rendere tranquillamente un anonimo campo che due volte l'anno si riempiva di papaveri un ricordo di un passato che all'apparenza sembra di voler rimpiangere. Poi fra un campo striminzito e svincoli a non finire secondo la moda di oggi, anche senza un coinvolgimento di tipo affettivo-personale, propendo sempre più per "legittimare" e preferire i primi ai secondi.

Per quanto riguarda la questione del paesaggio, la distruzione compiuta tutta a nord di Milano è cominciata non certo vent'anni fa, ma va avanti in maniera così pesante e sistematica da almeno mezzo secolo. La perdita di un "idilliaco" interlegame fra città e campagna, col prevalere della prima sulla seconda risale invece almeno ai primi anni post-unitari (vicenda esemplare l'annessione dei Corpi Santi alla città e le considerazioni di Cattaneo). Gli stessi enormi comparti industriali sorti a inizio Novecento sull'asse che da Milano porta a Monza costituivano al tempo un'incredibile elemento di rottura su tutti i fronti, paesaggio e percezione di questo in primis. Tuttavia ancora negli anni Trenta lo sviluppo della città (e delle sue parti produttive) in maniera tutto sommato compatta e ciò che sopravviveva di un legame con il paesaggio - rendendo interdipendenti la cura di questo con la sussistenza di chi se ne occupava - riusciva ancora a garantire una certa varietà di elementi quali rogge, vicinali, filari, varietà nelle colture.. Se alla sempre minore attenzione al paesaggio vai poi a sommarci i mutamenti socio-economici, l'imperversare dell'automobile su larga scala, gli stravolgimenti demografici.. il risultato è facilmente riassumibile nell'area della Bettola. Che per quanto oscena già trenta-quarant'anni fa, riesce oggi ad essere ancora più rivoltante per via di tutta quella viabilità cervellotica e assurda partorita in concomitanza col rifacimento del centro commerciale e della SS36. La stessa SS36, oscena senza se e senza ma da almeno gli anni Sessanta, riesce oggi ad apparire ancora peggio nella tratta cinisellese con la risistemazione superficiale adottata, non per ultimo le improbabilissime barriere fonoassorbenti a muro - a prova di tir lanciato a 70 km/h - lato Robecco. E pensare che tutto il vialone da Milano (porta Venezia) a Monza (rondò dei Pini) era alberato..

Questa per esempio è la Bettola negli anni Trenta (via Valtellina), col doppio binario del tram per Monza. A me sembra un ritratto migliore di quello attuale.
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Trullo » Thu 27 March 2014; 19:12

A completamento di quanto dice Davide, ricordo che ancora una trentina d'anni fa, negli allora prati di Paderno oggi edificati attorno alla via San Michele pascolavano le pecore
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Davide » Thu 27 March 2014; 19:29

Dieci anni fa, ante Auchan.. (foto di Luciano Oggioni)
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..oggi (da Google Maps).
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Tornando indietro di altri dieci probabilmente avremmo tutto il lungo filare di platani dal viale Brianza alla via Valtellina. Per chi non fosse convinto invece e volesse farsi un giro per tutti quegli svincoli, il link è questo: http://goo.gl/maps/4dpJ0 ! :P
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby Cristian1989 » Thu 27 March 2014; 22:07

Ottimo il depliant con i percorsi e fermate delle linee Caronte! :D
Chi vive moderno sale sul bus (Notturno Bus, 2007)
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby JA+ » Thu 27 March 2014; 22:46

Trullo wrote:A completamento di quanto dice Davide, ricordo che ancora una trentina d'anni fa, negli allora prati di Paderno oggi edificati attorno alla via San Michele pascolavano le pecore

Quelle girano ancora, tra le vie Valassina e S. Michele del Carso (vicino al ponte del parco della cava, ad ovest della superstrada)! :mrgreen:
PS: Giusto per la cronaca, le pecore si incrociano a volte anche lungo la ciclabile del Villoresi a Muggiò, all'altezza del sovrapassaggio della circonvallazione.
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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby S-Bahn » Thu 27 March 2014; 23:47

La Gasparini, ex sindaco di Cinisello, ha devastato il territorio come nessun'altro. Nella zona Bettola-ingresso A4 ha lasciato una porchieria inguardabile.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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Re: Storia dei trasporti pubblici a Cinisello Balsamo

Postby msr.cooper » Fri 28 March 2014; 10:20

Il tutto "a misura di pedoni" :roll: :roll:
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