A vedere Torino di sabato è sicuramente peggiorata in fattore di traffico rispetto a 10 anni fa'...Era più sgombra di Milano ma ora gli sta' alle calcagna come densità/auto a km d strada. Piuttosto ragguardevoli i tratti con impianto nuovo abbandonati, come la linea 18 e i binari -ovviamente giustamete! se l'amministrazione è cieca in fatto di trasporti- occupati come parcheggio (oltre il tipico uso torinese di usare la mezzaria). Quegli ampi vialoni una volta sfruttati per il mezzo elettrico ora ridotti ad ampie super-strade cittadine. Da qui se ne conclude che "l'unico" sforzo di costruire la linea 4; la semplicissima sostituzione e risorse impiegate tra la mini-metro e la linea tranviaria 1 naturalmente non potevano sorbire alcun effetto. Il biasimabile è anche lì...il solo non-completamento di quelle tranvie leggere di superficie degli anni'80 e l'abbandono di prolungare linee importanti nei comuni limitrofi. Tutto il scelto di adesso ha solo lo svantaggio di non sfruttare, stupidamente, inerziamente, con profonda cecità da parte di quasi tutti i tecnici e gli amministratori, neppure ...come si dice in gergo militare..."il terreno favorevole che ci si ritrova". Quegli ampi vialoni di cui neppure Milano n'é così riccamente dotata danno uno straordinario impulso economico per una capillrizzazione di potenzialità davvero notevole...! Quanto avrebbero fatto il costo della "mini" (che come struttura è un brutto ibrido tra il tram e l'autobus spostato da sù a giù)? devo riguardare i costi...che non m'interessano a priori...ma certamente tra le 5 e le 10 linee + prolungamenti almeno del 50% previsti! Con tutto il relativo spostamento di potenziale utenza. Quell'utenza che oggi "ha scelto"
Visto ieri a MIlano la stessa condizione, accentuata dagli allagamenti tra Testi e Niguarda; che obbligavano a un percorso lungo tra Sesto e Cusano per dirigersi verso Nord. A parte i blocchi obbligati del naufragio pluviale e che il giorno fosse non feriale anche dalla "parte meccanica" -oltre che naturale-un pari"torrente" di auto dimostrava che la scelta dei più è compiuta. Mentre il gemellaggio trasportistico (da notare che forse non per niente sono pure in società con Milano) con "Terra di mezzo" va' nelle sue scelte assimilandosi incontestabilmente a vicenda, cupe tentazioni che vivono in un iride tutto a parte sono tutte volte a smembrare quello che già non è determinato come valido.
La ristrutturazione dell'intera rete di superficie domanda a gran voce che essa sia messa al passo con i tempi e con le richieste "vere", riformandosi -non con il linguaggio ambivalente spesso usato- ma per conto di un adeguamento che oltre della ragione tenga presente gl'interi quartieri e non solo una parte; le sue infrastrutture per quello che sono nel momento (i vialoni inutilizzati: nei nuovi quartieri si costruiscono molto spesso 2 corsie per senso di marcia, anche se in prospettiva di scarso traffico); degli spostamenti così come in media vengono effettuati. Tutto questo non accade! Se hanno paura che "un tram" vada in giro con le sue "10 lampadine accese", per il consumo susseguente, preferendo che formi le ragnatele in deposito, o arricchisca i demolitori, non temono invece di realizzare un qualcosa che potremo definire "super-tunnel- dove un "niagara" di risorse si riversano: con anche tutta la relativa difficoltà e tempistica per organizzare quei mastodontici fondi. Qualcosa che infine né sarà appoggiato dalle necessarie linee sussidiarie, né sarà necessariamente capillare; né avrà favorito tangibilmente in un tempo prossimo i suoi benefici.