Leggendo qua e là sono arrivato a queste conclusioni:
1) l'entaglement è uno di quei fenomeni di natura principalmente matematica (nel senso che corrispondono ad alcune soluzioni di alcuni sistemi di equazioni) ma che sfuggono totalmente alla possibilità di essere compresi grazie all'intuito umano: un altro esempio meno astruso sono le geometrie n-dimensionali o gli spazi non euclidei, un altro altrettanto astruso (per me) è l'evaporazione dei buchi neri oppure i buchi di verme di Hawking.
2) ciò detto, mi pare di aver capito che si tratta di una proprietà che può accomunare due particelle subatomiche lontane nello spazio anche anni luce e che fa sì che se una certa grandezza ha una certa misura per una particella, ha
sicuramente la stessa misura sull'altra.
3) Quindi non si tratterebbe né della trasmissione di un'informazione, che comunque non può superare la velocità della luce, né della creazione di una copia, ma di un
qualcosa (abbiate pazienza
) che tiene legate non so come queste due particelle. L'esperimento in realtà non è consistito in una trasmissione di qualcosa, ma nell'operare una modifica su una delle due particelle e poi andare a guardare l'altra. L'altra è risultata uguale alla prima anche dopo l'esperimento.
Insomma, è come quando nel 1919 osservando una stella vicino al disco solare durante un'eclissi si ebbe la prova della bontà della teoria della relatività. Solo che in quel caso si è riusciti a dare una descrizione intuitiva come "curvatura dello spazio", e in questo caso mi rassegno a non capirci una fiocina.