Permessi per disabili fotocopiati, clonati o intestati ai morti
«Migliaia di auto con il pass irregolare»
I vigili: «Uno su tre è fuorilegge». Multa da 74 euro. L'assessore Croci: «Ma adesso saremo più severi»
Pass clonati. Pass fotocopiati. Pass scaduti ma usati comunque per parcheggiare gratis in tutta la città. Pass di persone morte su macchine di giovani che vanno a ballare il sabato sera. Dovrebbero essere i permessi più controllati della città, perché assicurano ai disabili il diritto di non rimanere intrappolati nel traffico. E invece, sfruttando l'intreccio di competenze tra Asl e Comune e la difficoltà dei controlli, migliaia di milanesi approfittano di quei tagliandi fosforescenti per assicurarsi privilegi ingiustificati.
Difficile quantificare gli abusi. Ma bastano un paio di numeri per farsi un'idea. Primo: i pass permettono l'accesso alle corsie preferenziali soltanto per trasportare la persona disabile. Le pattuglie di vigili in moto controllano le macchine che espongono i tagliandi. Risultato: un passaggio su tre (il 32 per cento) sulle corsie riservate è abusivo. Si tratta di automobilisti che possiedono magari un pass regolare, assegnato a un familiare, ma se ne vanno in giro per conto proprio. La sanzione: multa di 74 euro, ma nessun punto scalato dalla patente. In questo caso il Comune non può intervenire con punizioni più rigide, in quanto deve solo applicare il codice della strada.
Un secondo dato la dice ancor più lunga sull'abitudine di approfittare dei diritti riconosciuti agli invalidi. Dal 2001 al 2007 a Milano sono stati assegnati 21.910 pass. Danno diritto a parcheggiare gratis su tutte le strisce blu e gialle della città. Ci sono quelli per invalidità permanente (durata di 5 anni, rinnovabile) e quelli per invalidità temporanea (si va da patologie anche gravi, a una gamba rotta). Va da sé che ogni permesso è a termine: persone che guariscono, persone che muoiono. Alla scadenza il Comune manda una lettera a casa sollecitando la restituzione. Ma i tagliandi che tornano indietro non superano il 20 per cento del totale. Risultato: quattro permessi su cinque, tra quelli scaduti, restano alle famiglie. Scoprirli, a meno che l'auto non venga fermata, è molto complicato. «Approfittare di un diritto assicurato a persone in difficoltà è un fatto particolarmente fastidioso e immorale — attacca l'assessore alla Mobilità e ambiente, Edoardo Croci — ma per risolvere il problema non basta fare appello al senso civico dei cittadini».
Il Comune annuncia una revisione complessiva nelle regole di assegnazione: «Dobbiamo valutare in che modo possano essere rivisti i criteri di assegnazione e rinnovo — continua Croci — e pensare a ulteriori controlli dei vigili». Un'occasione per mettere mano alla giungla dei pass sarà l'avvio della pollution charge (ticket di ingresso antismog all'interno dei Bastioni) che partirà il prossimo autunno: «I disabili saranno di certo esentati — assicura Croci — ma nel giro di qualche mese bisognerà rivedere l'intero sistema». Altro sintomo di speculazione: quando il Comune annuncia l'estensione delle strisce gialle e blu in una certa zona della città, nei quartieri interessati si impennano immediatamente le richieste di permessi. Come se la presenza di disabili venisse scoperta tutta in pochi giorni. «Anche sull'uso delle corsie preferenziali si dovranno studiare nuove norme — conclude Croci — Dobbiamo far sì che le regole siano veramente funzionali per chi ne ha bisogno, vengano rispettate e si impediscano gli abusi».
Gianni Santucci
http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/05_Maggio/07/pass_invalidi_auto.shtml