giolumi wrote:li paghi te le lunghe cause in tribunale, le degenze mediche, gli orfani, le vedove inconsolabili, per un cibo infettato ma venduto a prezzo ridicolo?
inoltre non ti sembra un tantinuccio discriminatorio il fatto che se posso spendere 100 prendo il latte sano o quella avariato che costa 0,1, ma se che se ho solo 0,2 da spendere sia costretto a bere latte scaduto?
la concorrenza ha dei limiti e i prezzi vanno abbassato al massimo con metodi che non costringano alcuni ad ammalarsi per sopravvivere
a me sembra anche questo un concetto cosi semplice che non vedo come non possa essere capito, una concorrenza non puo basarsi sul danno, ma solo sulla massima ottimizzazione
minore il prezzo è maggiore è il bacino di utenza che se lo puo permettere e siccome la maggioranza della gente disponde di soli 0,2 allora è tutto vantaggio per il produttore che vende latte sano e a norma di legge con il prezzo piu basso possibile
lo stesso vale per l'areo, chi non ha soldi deve o rinunciare (cosa fattibilissima) o farsi venire un embolo? e no! ryanaur abbassi i prezzi con i mezzi leciti non speculando sulla salute
cosi come tutti gli altri che non fanno prezzi da ryanair, anzi...., e hanno posti comunque stretti
Aho capiamoci! Sono perfettamente d'accordo con quello che dici. Il mio intervento era solo per dire che con una maggiore consapevolezza del consumatore si possono anche eliminare un po' di regole (leggi, regolamenti) fatte per una popolazione con livello basso di cultura. Eliminando questi vincoli può essere che ne venga fuori qualcosa di diverso.
Per esempio:
se io
sò che con i sedili da anchilosi di Ryanair al terzo viaggio in 10 anni è garantito un aneurisma all'arteria iliaca, allora non viaggio più di 2 volte con questa compagnia ed alla fine essa si dovrà adeguare con condizioni più "comode", se vuole mantenere i passeggeri come me.
Ora: si può fare una legge che impedisce in modo assoluto che io possa correre questo pericolo, vietando o imponendo certe misure.
Oppure, si può redermi edotto di tale fatto e mi si lascia la
libertà di decidere se farmi del male o meno (è chiaro che in questo caso non ci sono cause di sorta che io possa fare per avere dei risarcimenti).
Nel primo caso, con il principio di "precauzione", non mi devo preoccupare di educare la gente. Ed è quello che i nostri politici sanno fare meglio perchè è più semplice: faccio una legge che vieta, regolamenta, e siccome la legge vieta e regolamenta non c'è bisogno di spiegarla tanto ci sono le punizioni (le grida manzoniane).
Con questo sistema, deleterio e retrogrado, si avrà una popolazione "incapace" di gestirsi, ed allo stesso tempo irrispettosa delle leggi stesse che non capisce e nessuno spiega ma perchè la maggior parte delle stesse è del tutto inutile.
Ed è per questo che condivido ciò che ha scritto clabre:
Giolumi, mi sembra che nutri un po' troppa poca fiducia nell'intelligenza delle persone, sembra che i consumatori debbano essere assisititi in tutto da qualche cosa di superiore che può permettersi di dire loro cosa è meglio fare!
Abbi un po' più di fiducia nella gente!
Con il principio di "precauzione" stiamo diventando degli automi incapaci di prendere decisioni. L'essere umano è fatto per prendere rischi, e solo grazie alla capacità di correre dei rischi che il genere umano si evolve. Rischi calcolati, cioè basati su conoscenza e cultura, che non devono essere beni limitati ad una casta elitaria ed autoreferente che stabilisce cosa uno deve fare, dire ma sopratutto
non pensare(forma negativa scelta apposta per il significato paradossale che pare lasciare libertà di pensiero).
Questo non vuol dire passare all'anarchia, che è l'altra faccia della medaglia con gli stessi effetti deleteri, ma mantenere un equilibrio tra i due estremi: tutto regolato o tutto deregolamentato.
La verità stà, come al solito, nel mezzo!