Beh forse potreste rivedere le cose di Albini e Noorda sulla metropolitana del 1964 ... allora erano innovative e rimangono tuttora valide.
Per il discorso "comfort" vale quanto gia' detto, se una stazione e' all'aperto (intendo non in sotterranea) deve essere coperta da una pensilina, lunga, poco costosa, e orientata in modo da fare ombra d'estate per piu' ore possibile.
In quanto alle panchine, l'ideale e' che siano comode (esempi da
non seguire, quelle delle pensiline ATM "pubblicitarie" e convesse, nonostante dicano sia di Lord Foster Baron of Thames Banks, oppure i sedili posti sopra i carrelli dei tram Sirio che pendono in avanti). Le panchine piatte o tonde di M1/2 e M3 sono accettabilissime per una breve sosta. In una stazione dove la sosta puo' essere piu' lunga magari ci vorrebbero panchine piu' comode e sale d'aspetto al chiuso, ma questo magari conflitta con esigenze di sicurezza o di allontanare perditempo o barboni non graditi all'amministrazione.
Servizi aggiuntivi in una stazione ... biglietterie, rivendite o macchinette ... ma non e' roba da ingegneri o architetti. Poi se la stazione e' su una linea extraurbana, anche servizi nel senso di gabinetti, WC o cessi che dir si voglia. Infine in stazioni di medie dimensioni e' indispensabile trovare un modo di ripristinare i depositi bagagli, magari automatizzati, utilissimi per visite turistiche di poche ore en route.
Per i sottopassi, forse l'utilizzo di rampe (invece di ascensori o scale mobili che si guastano) potrebbe facilitare il transito sia a persone con bagagli, magari anziani, sia a disabili o (absit iniuria verbis
) ciclisti.
Senza scartare (vedere stagniweb sulla Germania) gli attraversamenti a raso nelle stazioncine di campagna.
Segnaletica e illuminazione: L'ideale e' avere una banda continua col nome della stazione, posta a una altezza tale che sia leggibile stando sul treno in qualsiasi condizione di illuminazione (anche alla sera).
Se la stazione e' su piu' linee e se i marciapiedi sono assegnati a linee diverse, la banda dovrebbe essere colour-coded a seconda della linea (tipo metropolitana, p.es. anche per le S e idealmente le R e RE).
Il colour coding e' indispensabile nelle stazioni di interscambio per indicare dove si va a cambiare per l'altra linea e distinguere quindi passaggi di interscambio, entrate e uscite. Idealmente poi il layout di tali stazioni dovrebbe essere designato per favorire la segregazione dei flussi tra chi va in una direzione o nell'altra.
Il colour coding potrebbe essere usato anche nei pannelli indicatori dell'arrivo di un treno, per indicare a che linea appartiene.
Inoltre, scegliendo un contesto (p.es. rete metropolitana o rete regionale), si potrebbe pensare a quadri indicatori chiari dei tempi di attesa, della marcia del treno, o dei treni, e dei ritardi. In fin dei conti l'informazione (quella che va su Viaggiatreno o Mylink) e' disponibile e se va sulla rete (nel senso di internet) puo' ben andare su un terminale nella stazione.