Riprendo una parte del post dell'
incidente.
La semaforizzazione smart. Non so esattamente che tipo di affinamento abbiano evidentemente proposto ultimamente, ma il concetto è vecchio di mezzo secolo e ai tempi si chiamava "onda verde".
Innanzitutto non ha nulla a che vedere con la ripartizione modale, ma è semplicemente una ottimizzazione che venne pensata quando ci si accorse, al proliferare degli impianti semaforici, che più della metà del tempo lo si passava fermi ai semafori.
Si tratta però di una ottimizzazione che ha molti limiti (sempre maggiori al passare del tempo). Innanzitutto non cambia la capacità della rete stradale. Poi funziona solo se il flusso si mantiene sotto la capacità della strada. Se c'è coda non sincronizzi un bel nulla. Ancora, funziona in modo unidirezionale o quasi, perchè nel verso opposto l'onda verde non ti accompagna ma te la trovi di fronte. Poi ancora diviene impraticabile dove due o più assi sincronizzati si incontrano. Infine (cosa che ci importa) una sincronizzazione ottimizzata per il flusso di auto è in genere penalizzante per i mezzi pubblici che hanno tempi diversi soprattutto per via delle fermate.
A Milano, soprattutto in passato, ora l'
arma si è spuntata, si è fatto ricorso all'onda verde, con qualche limitato risultato sugli assi come Fulvio Testi.
Ciò che non si pratica è la preferenziazione del mezzo pubblico.
E in effetti l'unica semaforizzazione smart che è utile e interessante (e che sistematicamente, almeno da noi, viene disattesa) è la priorità data al mezzo pubblico, o almeno la sua non penalizzazione.