by Stadtbahn » Tue 22 May 2007; 10:28
Dal Corriere della Sera
Il racconto apparso sul «Corriere» del primo aprile mi ha fatto ricordare i progetti delle nuove linee metropolitane pubblicate recentemente sul vostro giornale. Il sindaco vuole più linee, su questo non ci piove, ma creare una linea 4 per raggiungere Linate è quantomeno demenziale quando basta prolungare la linea gialla, o il famigerato Passante ferroviario. Ha ragione la nostra concittadina che le ha scritto, a pensare a Parigi, Londra, Madrid e a doversi intristire perché Milano non ha il suo aeroporto collegato con la metropolitana. Purtroppo lei non ha considerato che fare le cose semplici non è accetto in questa città. Si preferisce complicarle. Chi ci governa dovrebbe avere un po' di buon senso, invece la nostra concittadina continuerà suo malgrado ad impiegare un’ora da Linate a casa e a pensare con tristezza alle altre città europee meglio organizzate.
Aldo Ricci
Caro Ricci, la risposta alla sua domanda è un tuffo a pesce in un precipizio: ma sì, facciamoci del male. Abbiamo accumulato tanti ritardi nei collegamenti con le metropolitane da sciupare il vantaggio preso negli anni Sessanta, quando con la linea 1 inseguivamo Londra e Parigi e non c’erano ancora Madrid e Barcellona a farci ombra. Recuperare il tempo e i miliardi perduti, che negli anni Ottanta hanno gonfiato le tasche di qualcuno sotto forma di tangenti, è un’impresa disperata: perché oggi Londra ha 408 chilometri di metropolitane, Madrid 179 e noi, in tutta Italia, ne abbiamo 168, di cui i due terzi sono milanesi. Le lungaggini burocratiche, i giochi d’interesse, i condizionamenti dei partiti, le miopie politiche e le inchieste giudiziarie (le metropolitane di Tangentopoli costavano 25 milioni di euro in più al chilometro) hanno rallentato i cantieri, ma risulta evidente a tutti che lasciare l’aeroporto di Linate senza collegamenti con la linea metropolitana è più che un’assurdità: è una follia. Al guaio consapevole di chi ha pensato di evitare una bretella sotterranea dalla stazione di Lambrate, poteva esser posto rimedio con il collegamento dello scalo con la linea 3 Rogoredo- San Donato, prolungata fino a Paullo. La rigida divisione dei confini comunali e l’interpretazione milanocentrica del sistema di trasporti, che fa capo più all’Atm che all’assessorato al Traffico, ha impedito questo. Con il risultato che Milano è sempre più ingolfata, che i cittadini che usano l’auto hanno poche alternative e che i costi urbani della viabilità sono sempre più pesanti. Noi abbiamo scommesso, è abbastanza chiaro, su bus, tram, metrotranvie e ferrovie. Puntando sul cavallo sbagliato di un localismo che alla lunga non paga. Ignorando la visione metropolitana, e più ancora quella della città- stato che fa capo a Milano. La strategia dell’ultima giunta purtroppo non è cambiata. Ben vengano la linea 4 Lorenteggio-Linate, la 5 da Cinisello a Garibaldi e la 6 da Garibaldi a San Siro. Ben vengano anche i tunnel sotterranei per le auto, (ma quanti saranno i milioni di euro di spesa?). Nessuno però guarda fuori dall’orticello di casa. Linate è hinterland, brughiera, terra lontana per la giunta ambrosiana. Eppure Milano, economicamente, vale oltre il 10 per cento del prodotto interno lordo e con la provincia rappresenta il 14 per cento dell'export nazionale, quanto quello di una regione come il Veneto. Quel che manca (ed è sicuramente mancato in passato) è una visione d’insieme e quel sano buon senso da lei auspicato. All’assessore ai Trasporti chiediamo: non si può cominciare dalle cose più semplici, fattibili, realizzabili con poco? Ad esempio, il metrò per Linate...
Giangiacomo Schiavi
04 maggio 2007