Metropolitana a Piacenza

[Coccodrillo]

Ho unito i due thread

[tojo]

Scartabellando il sito (per fortuna ancora online) del grande convegno dell'aria fritta "Piacenza 2020", ho trovato un interessante pdf sulla realizzazione del c.d. Sistema ferroviario metropolitano piacentino: argomento di cui si era già discusso - credo proprio su questo topic - tempo addietro.
La novità di oggi è che posso condividere con voi il documento completo, così da potervi fare osservazioni più esaustive e pertinenti.


P.s. Il sito Piacenzasette riporta che è stata affidato, all'impresa genovese TBridge, un incarico di consulenza in merito a questo progetto: qualcuno di voi ha già sentito parlare di questa società?

[S-Bahn]

TBridge non la conosco.
Per il documento di proposta sui servizi ferroviari valgono le considerazioni che tempo fa avevamo fatto da queste pagine, prendendo per buona che il sistema lavori su tre direttrici.
- partire dall'esistente sui servizi ferroviari cadenzando e mettendo a sistema. La cosiddetta FSM2 posta sulla linea principale e più trafficata dovrebbe essere quella che comanda come vincoli di orario, probabilmente
- vedere, in base a come sono fatte le linee (che si uniscono alla stazione di Piazenza) e in base ai carichi se non sarebbe il caso di unire la 1 con la 2 o, in alternativa, la 1 con la 3, facendo incrociare i passaggi alla stazione di Piacenza e inserendo la terza linea che ne risulta simmetricamente nel nodo
- FSM2, venendo da ovest e facendo il giro di Piacenza per arrivare alla stazione, si merita almeno una fermata urbana a nordovest di Piacenza.

[tojo]

Mi riquoto.

[...] potrebbe essere lo spunto per rivedere il sistema dei collegamenti Emilia occidentale-Milano da una parte, Lombardia occidentale-Lombardia orientale dall'altra, che potrebbe tradursi in:
- un servizio ferroviario unificato tra Pavia e Cremona (ma volendo si potrebbe andare ancora più ad est), passante per Castel San Giovanni, con più treni di adesso, il quale avrebbe sicuramente successo, dato l'elevato numero di pendolari (studenti soprattutto) Cremona-Piacenza, Pavia-Piacenza ed anche Castel San Giovanni-Piacenza (questi ultimi sono tutti i lavoratori della Val Tidone). Questa potrebbe essere la linea SFM1;
- un potenziamento (e, magari, cadenzamento) degli attuali Regionali Parma-Milano, ovviamente in coincidenza con quelli della SFM1. Questa potrebbe essere la linea SFM2.

Negli ultimi mesi, a Piacenza, si parla periodicamente di "metropolitana leggera" - orrore, orrore - sia tra Milano e Piacenza, sia tra Castel San Giovanni e Piacenza.
A questo punto, quasi-quasi, mi viene voglia di presentare direttamente questa proposta (che a suo tempo avevamo giudicato coerente ed intelligente) all'Assessore provinciale ai Trasporti: magari gli piace!

[S-Bahn]

Se hai modo di farti ascoltare non perdere un minuto di più!

[friedrichstrasse]

Mah, sinceramente non trovo molto sensato voler progettare un sistema di trasporto piacenzacentrico. La regione Emilia-Romagna dovrebbe invece disegnare una rete estesa all'intero territorio, seguendo quanto già fatto in Lombardia e Toscana, e lasciando stare questi localismi.

[S-Bahn]

Non c'è necessariamente contrasto con le due visioni. Se il potenziamento locale è a sistema, per forza beneficia del servizio a respiro regionale della tratta Bologna-Milano e a sua volta fornisce accessibilità a questo backbone.
Ovviamente questo concetto di sistema deve essere chiaro, e se non lo è va enfatizzato a dovere.

[tojo]

Mah, sinceramente non trovo molto sensato voler progettare un sistema di trasporto piacenzacentrico. La regione Emilia-Romagna dovrebbe invece disegnare una rete estesa all'intero territorio, seguendo quanto già fatto in Lombardia e Toscana, e lasciando stare questi localismi.

Non credo che sia una proposta solo localista e, credo, per almeno due buone ragioni:

1) Piacenza è indiscutibilmente una città infrastrutturalmente strategica, in quanto esattamente al centro della Pianura padana e quindi votata "naturalmente" ad essere un crocevia per le grandi reti, stradali e ferroviarie;

2) la grande relazione tra le città di Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia e Milano è altrettanto innegabile, pertanto mi sembra una cosa fisiologica cercare di rendere più efficienti e funzionali i collegamenti su ferro tra queste città.

Inoltre ricordiamoci che non si parla di "cadenzamento con il nulla": ordinare i treni regionali/"suburbani" Piacenza-Pavia/Lodi/Parma significa creare un interscambio utilissimo con la futura S13 (Pavia-Milano-Saronno), l'attuale S1 (Lodi-Milano-Saronno) e le future linee "ferroviarie metropolitane" di FER, oltre che con i treni diretti a La Spezia.
Opportunamente corretta come abbiamo fatto qui sul Forum, l'idea del servizio ferroviario piacentino può servire a "raccogliere" una vastissima platea di pendolari, oggi costretti a muoversi in auto.

[S-Bahn]

Solo una cosa. Più passa il tempo e più trovo insopportabile e fuorviante il termine "pendolare".

[tojo]

Lo trovi fuorviante ed irritante perché la "gente comune" pensa al trasporto ferroviario solo nell'ottica del pendolare e non dell' "uomo qualunque"?

[S-Bahn]

Perché è un ghetto in cui i "pendolari" per primi si chiudono.
Sa di servizi per i forzati dello spostamento, con treni solo in ora di punta e materiale conciato.
E' l'esatto opposto del servizio dignitoso per tutti e di una concezione moderna del treno. Sarà una mia fissazione, ma è la spia su un grande vuoto culturale. Sei sul treno ma vorresti essere altrove. Ben che vada lo trovi un male necessario. Da questa mentalità che servizio può uscire?

[friedrichstrasse]

Mah, sinceramente non trovo molto sensato voler progettare un sistema di trasporto piacenzacentrico. La regione Emilia-Romagna dovrebbe invece disegnare una rete estesa all'intero territorio, seguendo quanto già fatto in Lombardia e Toscana, e lasciando stare questi localismi.

Non credo che sia una proposta solo localista e, credo, per almeno due buone ragioni:

1) Piacenza è indiscutibilmente una città infrastrutturalmente strategica, in quanto esattamente al centro della Pianura padana e quindi votata "naturalmente" ad essere un crocevia per le grandi reti, stradali e ferroviarie;

2) la grande relazione tra le città di Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia e Milano è altrettanto innegabile, pertanto mi sembra una cosa fisiologica cercare di rendere più efficienti e funzionali i collegamenti su ferro tra queste città.

Inoltre ricordiamoci che non si parla di "cadenzamento con il nulla": ordinare i treni regionali/"suburbani" Piacenza-Pavia/Lodi/Parma significa creare un interscambio utilissimo con la futura S13 (Pavia-Milano-Saronno), l'attuale S1 (Lodi-Milano-Saronno) e le future linee "ferroviarie metropolitane" di FER, oltre che con i treni diretti a La Spezia.
Opportunamente corretta come abbiamo fatto qui sul Forum, l'idea del servizio ferroviario piacentino può servire a "raccogliere" una vastissima platea di pendolari, oggi costretti a muoversi in auto.

Non discuto la bontà della proposta, ma il punto di vista distorto, che assume Piacenza come centro.
Sarebbe molto più corretto, ovviamente a mio modesto parere, disegnare i servizi a livello regionale, con le necessarie connessioni con le regioni limitrofe.

In pratica, vista la struttura dell'Emilia, ci sarà un asse principale servito da treni RExp Milano-Bologna, con diramazioni in coincidenza in corrispondenza dei nodi:
- da Piacenza per Alessandria, Pavia, Cremona
- da Fidenza per Cremona, Salso, Fornovo
- da Parma per Spezia, Brescia, Ferrara
- da Reggio per Canossa, Sassuolo, Guastalla
- da Modena per Sassuolo, Verona
eccetera.

Lasciando stare distorsioni localistiche che vedono Piacenza come infrastrutturalmente strategica, quando invece è "solo" uno dei tanti nodi ferroviari della regione padana.

[tojo]

Mi riservo di risponderti... nel 2011, perché adesso sto scappando a Pavia dalla morosa!


P.s. Vale anche per l'altra discussione, sul prolungamento della S1 a Piacenza.

[friedrichstrasse]

Buon anno

[tojo]

Mi sono ricordato adesso che non ti ho più risposto!

Comunque c'è anche poco da rispondere, visto che si scontrano due visioni strategiche su Piacenza: io posso solo dire, a sostegno della mia idea di città infrastrutturalmente fondamentale, che il Gruppo FS sta pensando seriamente di renderla uno dei suoi (pochi) scali merci, nell'ambito del piano di ristrutturazione del settore cargo.