by S-Bahn » Sun 25 January 2015; 19:30
Siamo in Fanta, d'accordo, ma oltre a Monza Libertà, probabilmente ribattezzata Monza Est, sarà difficile che potremo vedere qualcosa, quantomeno in tempi compatibili con la vita umana, specie di persone non più giovanissime.
Per il resto, qualcuno l'idea della Stadtbahn l'aveva lanciata una dozzina di anni fa, non con una semplice proposta, ma con uno studio di fattibilità di buon dettaglio depositato presso Regione Lombardia.
I corridoi di traffico di friedrichstrasse ricalcano quelli dello studio di fattibilità. Le differenze principali sono due.
1) venivano scelte strade parallele agli assi più trafficati (ad esempio via Meda e Solferino invece di Romagna-Marsala) per ridurre al minimo i conflitti col traffico stradale (lo studio di fattibilità non era evidentemente ottocentesco).
2) l'attraversamento del centro non veniva risolto in galleria (che tra l'altro oltre al costo avrebbe qualche interferenza con la galleria ferroviaria) ma attraverso piazza Trento e le vie Crespi-Dei Mille, utilizzando la felice coincidenza di zona ZTL (in parte da estendersi) con calibro stradale sufficiente e non direttamente interessante la zona strettamente pedonale.
Anche l'avvicinamento all'Ospedale San Gerardo (nuovo) non avveniva lungo viale Brianza che costeggia il parco ma più all'interno, sia per intercettare più urbanizzato sia per non disturbare le quattro corsie della strada per Carate (lo studio di fattibilità non era evidentemente ottocentesco).
Il concetto ripreso da friedrichstrasse mantiene a mio avviso una sua validità anche se i percorsi indicati con una linea non sono probabilmente fattibili in superficie se si vuole un compromesso ragionevole e non ottocentesco col traffico stradale.
Ma il guaio vero è un altro. E' che una proposta del genere si rivolge a una città che non ha autobus urbani in circolazione dopo le ore 20.30 e che nei festivi ne ha in circolazione quattro in totale (quattro di numero, non per modo di dire), e dove l'assessore sposta una linea di autobus da una strada all'altra (scassando in una volta sola due linee) semplicemente per togliersi dalle palle due vecchiette che protestano.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel