ing wrote:1) L'obiezione non si basa su un particolare tecnico, ma su un presupposto commerciale. Lo si può non condividere
Io non lo condivido. Per me le "divisioni marketing" sono come quella della Syrius Cybernetics Corporation, "un branco di imbecilli che saranno i primi a finire contro il muro quando verra' la rivoluzione" (secondo Douglas Adams).
Se si vogliono massimizzare i passeggeri su un dato treno, bisogna farli contenti, lasciandoli viaggiare quando e' loro piu' comodo (e quindi prendendone di diversi tipi), non mettergli i bastoni fra le ruote, o costringerli a viaggiare quando gli e' scomodo, a pagare penali ecc.
La prenotazione obbligatoria ha senso su una linea a capacita' limitata (ho fatto due esempi uno inglese del passato e uno danese abbastanza recente), o potrebbe avere senso se la capacita' fosse variabile (p.es. aggiungendo o togliendo dei vagoni, ma chi lo fa piu' ?).
La facilita' di accesso (da parte del turista con pass, del viaggiatore business che finisce la riunione in anticipo, del passeggero in coincidenza che ha avuto ritardi ecc.) non e' alternativa al concetto di prenotazione in se. Uno puo' sempre prenotare se ritiene necessario essere certo di avere un posto, uno puo' essere incoraggiato a prenotare in periodi di punta, si puo' sempre negare l'accesso quando il treno e' pieno ... almeno le prime due cose si facevano in passato ! Ed era meglio !