il motore asincrono è capace di recuperare energia perché come tutte le macchine elettriche è reversibile [il motore asincrono assorbe potenza reattiva, quella per cui si mettono in parallelo i condensatori, quando è in trazione!!], questa energia idealmente, ma poi anche praticamente, è enorme e ci sono diverse soluzioni:
- la prima è quella di metterla in una batteria, poco praticabile, prima di tutto perché le batterie hanno un rendimento molto basso, in secondo luogo hanno anche un peso non indifferente, soprattutto se si cerca di recuperare quanta più energia possibile.
Il motore asincrono è un pessimo alternatore. Non che non possa farlo, chiaramente, ma per farlo deve avere a) o una linea in corrente alternata in grado di cedergli opportuna potenza reattiva (che questo di per sè già non è bene perchè lo sfasamento è un danno per la linea), ovvero b) tre condensatori opportunamente
carichi collegati a stella o a triangolo nel momento in cui esso inverte la propria funzione (da motore a generatore). Non mi sembra molto pratico, a meno che l'alimentazione del treno non sia in ca, anzichè in cc e, contemporaneamente, possiamo permetterci un certo sfasamento in linea senza avere troppi problemi.
Penso che le due fasi aeree siano state più una necessità che una conseguenza, infatti una volta (pure adesso, per la verità) per usare i motori asincroni ad autoavviamento dovevi avere almeno la trifase, per forza. L'alternativa sarebbe stata il motore asincrono monofase, che però necessita di un enorme condensatore per l'avviamento e la sua coppia allo spunto è spaventosamente bassa, di più che su un motore asincrono polifase. In più i motori a corrente continua avevano ancora troppe limitazioni tecniche, almeno, penso sia per questo che si è caduti nella trazione trifase...